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L’effetto mondiale sul campionato femminile australiano

In Australia inizia la Liberty A-League 2023-24, con un boom di abbonamenti stagionali dovuti all’effetto mondiale.

Tra luglio e agosto durante la FIFA Women’s World Cup casalinga la nazionale femminile australiana ha conquistato il cuore dei tifosi di casa. La Coppa del Mondo è stata un successo di pubblico in tv e sugli spalti, con le Matildas che partita dopo partita hanno migliorato il proprio record di audience e hanno fatto sold out in tutti gli stadi in cui hanno giocato.

L’entusiasmo per il quarto posto delle Matildas, miglior piazzamento nella storia della Nazionale in Coppa del Mondo, ha avuto degli effetti positivi anche sul campionato che sta per iniziare.

Il boom degli abbonamenti stagionali

Dopo il mondiale, infatti, diverse squadre hanno registrato il record di abbonati stagionali: inizio settembre erano già 4 club (su 12).

Il primo di questi è stato il Sydney FC, che ha beneficiato del fatto che il rigore decisivo nell’epica sfida dei quarti di finale contro la Francia lo aveva segnato proprio una sua giocatrice: Cortnee Vine. Già il 14 agosto, quindi ancora durante il mondiale, infatti, il Sydney FC aveva raggiunto il target che avevano prefissato per il numero di abbonamenti: mille.

Hanno poi stabilito il proprio record di abbonati stagionali anche Brisbane Roar, Canberra United, Melbourne Victory e Newcastle Jets.

Cortnee Vine, il nuovo volto dell’A-League

Mentre diverse giocatrici di spessore delle Matildas, come Sam Kerr, Caitlin Foord ed Ellie Carpenter, giocano in Europa ormai da diverso tempo e giocatrici più giovani in rampa di lancio, come Kyra Cooney-Cross e Clare Hunt, nell’ultimo anno o poco più hanno lasciato l’Australia per andare nei campionati europei, Vine ha deciso di rimanere in patria.

A 25 anni Vine ha giocato il suo primo mondiale. Il suo nome e il suo volto sono diventati familiari a tutti gli australiani quando ha segnato il rigore con cui l’Australia ha battuto 7-6 la Francia, dopo ben 10 rigori calciati da ciascuna squadra. In quel momento ha scritto un pezzo di storia, spalancando alle Matildas le porte della loro prima semifinale mondiale.

La Coppa del Mondo avrebbe potuto fare da rampa di lancio per una carriera in Europa, come avvenuto con Hunt, andata al PSG, ma Vine ha deciso di rimanere in Australia. Subito dopo il mondiale, infatti, ha rinnovato il suo contratto con il Sydney FC, estendendolo fino al 2024. Grazie alla sua presenza il Sydney FC ha potuto sfruttare l’effetto mondiale per stabilire il proprio record di abbonamenti.

Le altre Matildas in A-League

Vine non è l’unica australiana della rosa mondiale a militare in A-League. Ci sono infatti alcune giocatrici che hanno fatto ritorno dall’Europa durante questa sessione di mercato.

La prima in ordine cronologico è stata Tameka Yellop, che già pochi giorni dopo il mondiale aveva annunciato il proprio ritorno in A-League al Brisbane Roar. Nel corso della sua carriera la classe ’91 ha indossato le maglie di numerose squadre tra Australia, Usa, Giappone e diversi paesi europei, ma ha giocato principalmente proprio nel Brisbane: prima tra il 2008 e il 2018 e poi nuovamente tra il 2019 e il 2021.

Con il club della capitale del Queensland ha superato abbondantemente le 100 presenze e nel dicembre 2019 è diventata la prima a segnare almeno 50 gol nella storia del club (inclusa la squadra maschile).

Nella seconda metà di settembre hanno fatto ritorno in A-League anche altre Matildas: Lydia Williams al Melbourne Victory e Kyah Simon al Central Coast Mariners.

Simon aveva giocato nel Central Coast Mariners già nella stagione 2008-09, esordendo a soli 17 anni nella neonata A-League (quando si chiamava W-League). Da allora ha girovagato tra Australia, Usa, Paesi Bassi e Inghilterra, per poi tornare nei Mariners proprio nella stagione del loro ritorno in A-League. Nel 2010, infatti, il club aveva rinunciato all’iscrizione al campionato per mancanza di fondi e tornerà quindi a competere nella A-League 2023-24.

Anche Williams nel corso della sua carriera ha girato a lungo tra Australia, Usa, Svezia, Inghilterra e Francia. Dopo aver indossato a più riprese le maglie di Canberra United e Melbourne City, la classe ’88 ora torna in A-League per giocare nel Melbourne Victory.

Le Football Ferns in A-League

La Nuova Zelanda ha co-ospitato la FIFA Women’s World Cup 2023 insieme all’Australia ottenendo un grande successo di pubblico non solo nelle partite della propria nazionale ma anche nelle altre gare del mondiale. Tra i 12 club dell’A-League da ormai dalla stagione 2021-22 c’è anche un club neozelandese: Wellington Phoenix.

Proprio in A-League giocano diverse calciatrici neozelandesi presenti all’ultimo mondiale. Sono infatti 6 le Ferns distribuite tra i diversi club del campionato australiano.

Tra queste la più nota è Hannah Wilkinson, colei che ha segnato il gol che ha regalato alla Nuova Zelanda la prima vittoria assoluto ai mondiali nella gara inaugurale contro la Norvegia (1-0). La classe 1992 gioca nel Melbourne City dal 2021.

Come per alcune Matildas, anche per diverse Ferns il mondiale ha portato con sé una chiamata per l’Europa. È il caso, per esempio, di Paige Satchell e Katie Bowen. Quest’ultima ha lasciato il Melbourne City per venire in Italia a giocare nell’Inter. Satchell invece è sbarcata in Inghilterra con la maglia del London City Lionesses dell’allenatrice italiana Carolina Morace.

Storia del campionato australiano femminile

Gli inizi: il dominio del Roar

L’A-League femminile è stata fondata nel 2008 con il nome di W-League. Generalmente il campionato prevede una regolare season e poi una fase a eliminazione diretta. La squadra che arriva al primo posto in classifica nella regular season vince la premiership (quindi viene chiamata Premier), mentre la vincitrice della Grand Final vince la Championship (e quindi viene chiamata Champion).

La prima stagione (2008-09) ha visto la partecipazione di 8 squadre, di cui 7 legate alle squadre maschili. La prima edizione ha preso il via il 25 ottobre 2008 e ha visto l’allora Queensland Roar (oggi rinominato Brisbane Roar) completare il double, vincendo la Premiership per 8 punti di vantaggio sul Newcastle Jets e battendo 2-0 il Camberra United nella Grand Final grazie alle reti di Lana Harch e Tameka Yallop.

Proprio il Roar tra il novembre 2008 e il novembre 2009 ha stabilito il record di imbattibilità non ancora superato: 18 partite. Il Melbourne City lo ha eguagliato tra l’ottobre 2015 e il dicembre 2016, sfiorandolo nuovamente tra gennaio e dicembre 2020.

Se il Roar è stata la squadra da battere nella prima stagione dell’allora W-League, ben presto ha lasciato il posto ad altre. Il club di Brisbane, infatti ha vinto l’ultima Premiership, la terza, nel 2017-18. Per ritrovare l’ultima vittoria in Grand Final (la seconda), invece, bisogna tornare alla stagione 2010-11.

Le squadre da battere: Sydney FC e Melbourne City

Nella storia dell’A-League, infatti, le squadre da battere sono state principalmente 2: Sydney FC e Melbourne City.

Il Sydney ha completato il double nel 2009 ed è diventata la prima squadra a vincere la Premiership per 2 volte di fila (2009 e 2010-11). Proprio il Sydney ha battuto questo primato vincendo 3 Premiership consecutive tra la stagione 2020-21 e 2022-23. Ha così portato a 5 le vittorie complessive della Premiership (record).

Con 4 Championship nella propria storia, il Sydney FC condivide con il Melbourne City il primato di Grand Final vinte. Inoltre, proprio a queste squadre appartiene anche il record di double completati: 2 a testa.

Appartiene invece solo al Melbourne City il record di Championship consecutive: 3, tra il 2015-16 e il 2017-18. Oltre a 4 Grand Final, il City ha vinto anche 2 Premiership.

Oltre alle 3 squadre sopracitate, hanno vinto almeno una Championship Melbourne Victory (3) e Canberra United (2). Hanno conquistato almeno una Premiership Melbourne Victory (1), Canberra United (3) e Perth Glory.

Martina Pozzoli

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