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Unfinished: Ellen White e il cyberbullismo



Cosa sarebbe successo se il il cyberbullismo avesse stroncato sul nascere la carriera di una delle più importanti calciatrici inglesi dell’ultimo decennio? Ellen White, leggenda del calcio femminile inglese, abbraccia una realtà alternativa nel suo libro autobiografico “Unfinished”.

Un prodotto letterario progettato per denunciare i rischi degli abusi online in una realtà contemporanea in cui la voce dei social network diventa sempre più potente.

Il libro si presenta nella sua struttura come una normale autobiografia ma a circa metà opera la narrazione s’interrompe e le restanti pagine appaiono totalmente oscurate. Sono le pagine di una storia mai vissuta e mai raccontata, di una giovane e alternativa White fermata agli albori della sua carriera dalla violenza degli abusi online.



L’iniziativa originale fa parte dell’ultima campagna di sensibilizzazione promossa dalla EE Hope United, la cui missione è promuovere la creazione di uno spazio digitale sicuro. Proprio le recenti ricerche commissionate dal servizio network britannico EE hanno evidenziato dati preoccupanti che vedono il 44% delle ragazze che intraprendono una carriera sportiva vittime di cyberbullismo.

Una violenza perpetrata liberamente che molte volte diventa la causa dell’abbandono dei sogni sportivi della nuova generazione.

La stessa Ellen White era stata promotrice circa dieci anni fa di una maggiore interazione tra le giocatrici e le tifoserie sulle piattaforme social al fine di ampliare il raggio di conoscenza e popolarità della Women’s Super League. Oggi la giocatrice riconosce il lato tossico dei social network e di un contatto immediato tra atlete e opinione pubblica.



In occasione dell’intervista che ha introdotto la presentazione del suo libro, White ha ammesso che la crescente onda d’odio che trova oggi libero sfogo online avrebbe certamente giocato un ruolo chiave sulla sua scelta di continuare un percorso nel mondo del calcio giocato se fosse entrata nella sua vita a inizio carriera.

A pesare particolarmente sull’equilibrio mentale dell’attaccante fu l’esperienza degli Europei 2022, competizione in cui White trovò la rete solo una volta. La performance sotto tono della giocatrice spinse la collettività a richiedere a gran voce la titolarità di Alessia Russo, una voce che non sempre restava nei limiti del rispetto e della sportività.

“Ho imparato a fare un passo indietro e ad allontanarmi dai social media, soprattutto durante le competizioni più importanti. Volevo solo concentrarmi sul momento e sui tornei. Ma questo non significa che non fossi a conoscenza dei commenti pieni d’odio.”, afferma White alla testata giornalistica Forbes.



Appare dunque fondamentale oggi un’educazione all’utilizzo dei social network che protegga le giovani ragazze dai rischi della realtà virtuale affinché non abbandonino i loro sogni nello sport.

“Speriamo di incoraggiare le ragazzine a capire come usare i social network. A realizzare che non va bene ricevere commenti d’odio, a capire cosa denunciare e a sapere che non devono rinunciare ai loro sogni. Dovrebbero godersi lo sport con i loro amici e avere la libertà di usare i social media e godersi ciò che c’è di buono.”, ha affermato Ellen White.

La giocatrice ha annunciato il ritiro dai campi proprio al termine degli Europei 2022, dopo 12 anni di carriera internazionale. White ha detto addio alla Nazionale inglese da miglior marcatrice, avendo realizzato 52 gol in 113 presenze. Numeri che le sarebbero stati preclusi se il cyberbullismo avesse avuto la meglio su di lei da adolescente.

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