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In Inghilterra le calciatrici professioniste avranno il congedo di maternità nei propri contratti

Le calciatrici inglesi professioniste avranno all’interno del loro contratto il congedo di maternità e una serie di tutele per malattie di lunga durata.

Un passo importante quello che fatto dal calcio femminile inglese da un punto di vista contrattuale e delle tutele per le calciatrici delle prime due leghe del calcio femminile inglese.
Pur avendo lo status di professioniste, finora i contratti delle giocatrici della Women’s Super League non prevedevano, nella modalità standard, nessuna copertura in caso di maternità.

I singoli club potevano infatti scegliere se ampliare le coperture e le tutele alle calciatrici ma non avevano nessun obbligo.

A seguito delle nuove disposizioni della FIFA che ha introdotto nuovi regolamenti in materia, la Football Association (Federcalcio inglese) e la Professional Footballers Association (Assocalciatori inglese) hanno deciso di introdurre nuove misure e un pacchetto di tutele per le giocatrici.

Le nuove disposizioni della FIFA prevedono:

  • Remunerazione obbligatoria: in assenza di una legislazione nazionale più favorevole o di un contratto collettivo, ogni calciatrice incinta deve avere almeno 14 settimane di congedo, delle quali almeno 8 dopo il parto. Il congedo deve essere retribuito con un importo pari ad due terzi dello stipendio.
  • Ritorno al lavoro dopo la gravidanza: una volta terminato il congedo, il Club di appartenenza ha l’obbligo di reintegrare la calciatrice nell’attività sportiva garantendole tutto il necessario supporto medico. Inoltre la calciatrice avrà – nel corso delle sedute di allenamento – dei momento dedicati all’allattamento.
  • Tesseramento di altra giocatrice come “sostituzione maternità”: ai club è data la possibilità di tesserare una calciatrice al di fuori del periodo stabilito per sostituire una calciatrice in maternità.
  • Protezione durante la gravidanza: nel caso in cui la calciatrice incinta continui a fornire le proprie prestazioni sportive al Club, questo dovrà garantire la massima tutela tramite anche consulenze mediche specifiche. Inoltre in questo caso il Club e la giocatrice/allenatrice possono formalizzare un piano di lavoro differenziato.
  • Protezione contro il licenziamento delle calciatrici: nessuna giocatrice dovrà mai subire svantaggi e/o discriminazioni in relazione alla sua scelta di maternità, di conseguenza la risoluzione unilaterale del contratto a seguito della gravidanza sarà considerata risoluzione senza giusta causa. Una scelta di questo genere da parte di un Club non costituirà solamente il diritto al risarcimento del danno ma comminerà anche una ammenda.

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Photo LiveMedia/Philip Bryan

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