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Riforma della FIFA per tutelare la maternità nel calcio femminile

Riforma fifa sulla maternità nel calcio femminile

Nella giornata di ieri la FIFA attraverso il Football Stakeholders Committee (FSC) ha proposto un emendamento al “Regulations on the Status and Transfer of Players” che riguarda le condizioni minime e le tutele da garantire alle calciatrici e parallelamente ha proposto anche novità per quanto riguarda le allenatrici.

Di fatto, come è stato più volte detto, non può esistere un vero sviluppo senza una giusta regolamentazione.

Cinque sono le novità che sono state proposte per le calciatrici:

  • Remunerazione obbligatoria (nuovo articolo 18 paragrafo 7 RSTP): in assenza di una legislazione nazionale più favorevole o di un contratto collettivo, ogni calciatrice incinta deve avere almeno 14 settimane di congedo, delle quali almeno 8 dopo il parto. Il congedo deve essere retribuito con un importo pari ad due terzi dello stipendio.
  • Ritorno al lavoro dopo la gravidanza (nuovo articolo 18 quater RSPT): una volta terminato il congedo, il Club di appartenenza ha l’obbligo di reintegrare la calciatrice nell’attività sportiva garantendole tutto il necessario supporto medico. Inoltre la calciatrice avrà – nel corso delle sedute di allenamento – dei momento dedicati all’allattamento.
  • Tesseramento di altra giocatrice come “sostituzione maternità” (nuovo articolo 6 paragrafo 1 RSTP): ai club è data la possibilità di tesserare una calciatrice al di fuori del periodo stabilito per sostituire una calciatrice in maternità.
  • Protezione durante la gravidanza (nuovo articolo 18 RSTP): nel caso in cui la calciatrice incinta continui a fornire le proprie prestazioni sportive al Club, questo dovrà garantire la massima tutela tramite anche consulenze mediche specifiche. Inoltre in questo caso il Club e la giocatrice/allenatrice possono formalizzare un piano di lavoro differenziato.
  • Protezione contro il licenziamento delle calciatrici (nuovo articolo 18 quater RSTP): nessuna giocatrice dovrà mai subire svantaggi e/o discriminazioni in relazione alla sua scelta di maternità, di conseguenza la risoluzione unilaterale del contratto a seguito della gravidanza sarà considerata risoluzione senza giusta causa. Una scelta di questo genere da parte di un Club non costituirà solamente il diritto al risarcimento del danno ma comminerà anche una ammenda.

“Dopo la recente crescita fenomenale e il successo senza precedenti della Coppa del Mondo femminile Fifa in Francia lo scorso anno, il calcio femminile sta ora entrando nella sua fase successiva di sviluppo” – ha dichiarato il presidente della Fifa Gianni Infantino – “Ne consegue che dobbiamo anche adottare un quadro normativo adeguato alle esigenze del gioco femminile”.

L’FSC ha anche voluto tutelare maggiormente anche le allenatrice che come ricordato dal presidente Infantino “giocano un ruolo fondamentale, anche se storicamente sono stati lasciati fuori dal quadro normativo del calcio. Dovevamo colmare questa lacuna e riconoscere il ruolo chiave che hanno”. Le nuove regole infatti stabiliscono standard minimi per i contratti degli allenatori e forniscono maggiore chiarezza sul contenuto degli stessi. La volontà è quella di proteggere e garantire la stabilità contrattuale, ottenere una maggiore trasparenza e fare in modo che anche i tecnici vengano pagati nel rispetto degli accordi presi.

Per capire se le nuove norme saranno approvate si dovrà aspettare la eventuale ratifica del Consiglio FIFA in programma per il prossimo dicembre.

Sara Messina
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