La nazionale canadese femminile ha sollecitato la Canada Soccer per risolvere la questione salariale prima del mondiale.
Da ormai più di un anno la nazionale femminile e la Federcalcio canadese sono coinvolte in una controversia legata alla questione degli stipendi.
Proprio preoccupate per tale questione e i tagli di budget applicati dalla Canada Soccer, durante la SheBelieves Cup le calciatrici avevano protestato minacciando di non partecipare al torneo.
“Non siamo a un punto in cui non saliamo su un aereo [per andare a giocare il mondiale in Australia e Nuova Zelanda], ma sta arrivando il momento in cui vogliamo che sia tutto fatto così che come giocatrici non dobbiamo affrontarlo mentre ci stiamo preparando [per il mondiale]” ha dichiarato la capitana Christine Sinclair a Canada Press.
“Ovviamente ci sono stati molti cambiamenti nel CSA negli ultimi mesi. Sapevamo che sarebbe stata una lotta. Sapevamo che ci sarebbe voluto del tempo” ha aggiunto l’attaccante.
“Ma noi come squadra femminile abbiamo chiaramente detto al CSA che abbiamo bisogno di un accordo almeno per la Coppa del Mondo e per quest’anno prima di andare laggiù [in Australia e Nuova Zelanda]. Quindi ovviamente ci stiamo avvicinando. Penso che arriverà. Sarà un accordo a lungo termine? No. Ma qualcosa sarà fatto prima che inizi la Coppa del Mondo”.
Il timore di Sinclair è di rimanere indietro rispetto ad altre nazionali femminili che invece ricevono supporto dalla propria federazione. “Se vogliamo rimanere rilevanti, sì, alcune cose dovranno cambiare”.
La nazionale femminile canadese si presenterà al mondiale da vincitrice dell’oro olimpico, conquistato a Tokyo nel 2021. Nella Coppa del Mondo è inserito nel Gruppo B insieme all’Australia, alla Nigeria e all’Irlanda. Le nordamericane inizieranno il torneo il 21 luglio contro la Nigeria. La ct Bev Priestman ha annunciato la convocazione di 25 giocatrici in preparazione al mondiale.
Martina Pozzoli