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Da Francia 2019 a Inghilterra 2022, analisi su come è cambiato il linguaggio di genere

In un’intervista su L Football nell’aprile 2021, la sociolinguista Vera Gheno affermava che la resistenza all’uso dei femminili per i ruoli professionali non è una resistenza linguistica «ma la cartina tornasole del fatto che siamo ancora oggi una società tendenzialmente patriarcale e soprattutto molto tradizionalista».

Durante la partecipazione della Nazionale Italiana alla Coppa del Mondo del 2019 si era sviluppata una polemica linguistica ripercorsa da Marco Giani nell’articolo L’estate della “portiera”: polemiche sul linguaggio di genere per il calcio femminile1 a proposito della declinazione al femminile dei ruoli di gioco delle calciatrici, con la creazione di due fazioni contrapposte, che Giani ha chiamato femminilizzante (a favore della declinazione al femminile dei ruoli) e neutralista (a favore dell’uso del maschile neutro).

Secondo Stefania Cavagnoli, nella lingua italiana agisce un sessismo strutturale che inquina la percezione degli italofoni tanto da far credere loro all’esistenza di un «“maschile neutro” intendendolo come categoria inclusiva di maschile e femminile»2.

Cavagnoli cita anche Fabiana Fusco, secondo la quale parole come ministra, sindaca, ingegnera, o nel nostro caso portiera o arbitra, «sono parole come le altre né belle né brutte: l’unica differenza sta nel fatto che i parlanti non sono abituati a pronunziarli [sic] o scriverle». Dunque, solo continuando a farle circolare si può «giungere a un cambiamento nei comportamenti linguistici realmente condiviso dalle cittadine e dai cittadini»3.

Abbiamo analizzato i commenti presenti sotto i post della pagina Instagram della Nazionale Italiana Femminile di calcio durante la Coppa del Mondo 2019 e l’Europeo 2022 per vedere se tra i tifosi che hanno seguito le Azzurre durante questi eventi c’è stato un cambiamento nei comportamenti linguistici riguardo l’uso dei nomi femminili.

I dati oggetto di analisi

Il campione è costituito dai post pubblicati sulla pagina Instagram della Nazionale Italiana Femminile di Calcio durante il Mondiale 2019 e l’Europeo 2022.

Per quel che concerne la Coppa del Mondo 2019, sono stati considerati i 13.220 commenti presenti sotto i 205 post pubblicati sulla pagina Instagram della nazionale tra l’8 e il 29 giugno 2019. Dei commenti totali presenti sotto tali post, ne sono stati analizzati 10.086.

Per quanto riguarda, invece, l’Europeo 2022 sono stati presi in considerazioni i 4.554 commenti presenti sotto gli 86 post pubblicato dall’account Instagram della nazionale dal 4 al 19 luglio 2022. Dei commenti totali presenti sotto tali post, ne sono stati analizzati 2.827.

Sono stati inclusi nel campione i post scritti totalmente o prevalentemente in lingua italiana. Sono stati esclusi, dunque, i commenti in lingua straniera, contenenti solamente emoticon o nome e/o cognome delle calciatrici o della CT.

Lo studio

Sostantivi in -o/-a

La prima categoria che vediamo è quella dei sostantivi di genere mobile con desinenza maschile in -o e femminile -a. Includiamo in questa categoria sia i sostantivi che hanno una struttura semplice (come arbitr- + -o/-a) sia quelli con una struttura complessa (come capit- an-o/an-a).

In totale, tra Mondiale ed Europeo i sostantivi vengono declinati al femminile solo in una piccola minoranza di casi. Il maschile, infatti, prevale nettamente, costituendo il 90,20% dei casi totali.

Nel 2019, i sostantivi con la desinenza maschile in -o sono stati declinati al maschile nel 91,12% delle volte. In particolare, il sostantivo che ricorre di più è arbitro/a. Al maschile (es. «Arbitro vergognoso») lo troviamo nel 94,92% dei casi, ovvero 56 volte su 59. Il femminile, invece, compare solo 3 volte e con 2 forme diverse. Per 2 volte, infatti, troviamo arbitra (es. «ma noi abbiamo sempre la solita arbitra?»), mentre in un commento abbiamo l’aggiunta del determinatore donna.

L’aggiunta di tale denominatore per la formazione del femminile di professione è un tipo di formazione del femminile più recente e viene usato soprattutto per attività in cui la parificazione dei ruoli è di recente o recentissima data. La posposizione del denominatore, come in questo caso, accentua ulteriormente l’elemento donna rispetto al tipo donna-x.5

Sulle 28 volte in cui ricorre capitano/a, in 23 occasioni esso è declinato al maschile, dunque nel 82,14% dei casi. Il femminile (es. «@saragama_ita grande capitana. Tutta trieste [sic] sogna con te»), invece, compare solo 5 volte.

Troviamo in rarissime occasioni, e sempre al maschile, altri 2 sostantivi con la desinenza maschile in -o: terzino, che compare 2 volte, ed esterno, presente una volta sola. Nel 2022, i sostantivi con la desinenza maschile in -o prevalgono ancora nettamente, anche se in percentuale la loro prevalenza è in calo: durante l’Europeo, infatti, il maschile ricorre nell’83,34% dei 12 casi totali.

Rispetto al 2019, arbitro compare solo un paio di volte e sempre al maschile. Capitano, invece, ricorre 6 volte e solo in una occasione è declinato al femminile. La novità è la presenza in un commento di esterno/a declinato al femminile, mentre non troviamo mai terzina.

Sostantivi in -iere/-iera

I sostantivi con suffisso in -iere/-iera presenti nel campione sono portiere/a e capocannoniere/a. Per entrambi c’è una netta prevalenza del maschile sia tra i commenti del 2019 che del 2022. Nel 2019, i sostantivi con la desinenza maschile in -iere costituivano l’89,08%. Nel 2022 questa percentuale è salita leggermente, arrivando al 90,91%.

Nel 2019 il femminile compare 10 volte. Troviamo portiera, il femminile plurale portiere o l’accrescitivo portierona nel 60% dei casi in cui il sostantivo viene declinato al femminile. Nell’altro 40% dei casi, invece, per creare il femminile viene usata una strategia diversa. Per 3 volte troviamo il maschile portiere seguito dall’aggettivo femminile. Ne abbiamo un esempio nel seguente commento: «#AskAzzurre Laura, pensi che l’altezza del portiere sia il fattore più importanti [sic] per i portieri femminili come succede molte volte ai maschietti?». In una occasione, invece, abbiamo l’aggiunta del determinatore donna: «[…] Cosa si prova ad essere, diciamo, il primo portiere donna più famoso in Italia?».

Nel 2022 la presenza di portiere/a è fortemente ridotta rispetto al 2019. Il maschile, considerando sia portiere che l’accrescitivo portierone, è utilizzato 9 volte sulle 10 volte totali in cui gli utenti fanno riferimento a tale ruolo.

Per quel che concerne capocannoniere/a, durante il Mondiale il termine ricorre 3 volte al maschile e una al femminile plurale. Nel 2022, invece, compare una sola volta e al maschile.

Sostantivi in -sore/-sora

L’unico sostantivo con suffisso in -sore è difensore. I termini femminile corrispondenti al maschile con tale suffisso possono avere due forme6: -sora e -itrice. Per formare il femminile di difensore, dunque, si potrebbero usare entrambi i suffissi, ottenendo difensora e difenditrice.

All’interno del campione l’uso del maschile prevale nettamente. Tra i commenti del 2019, 8 volte su 8 troviamo difensore, mentre tra quelli del 2022 compare una sola volta al femminile su 4 volte.

Sostantivi di genere comune

I sostantivi di genere comune sono quei sostantivi che hanno il maschile uguale al femminile. Quindi, il genere dipende dalla presenza dell’articolo o di un eventuale aggettivo7.

Nel 2019 in due terzi dei casi sono al femminile: abbiamo attaccante, centrocampista e centravanti, unico termine a non essere mai utilizzato al maschile.

Nel 2022 i sostantivi ambigeneri utilizzati sono centrale, presente sia al maschile che al femminile, e attaccante, che compare tutte 4 le volte al femminile.

Anglicismi

All’interno del campione analizzato troviamo 3 anglicismi (oltre a mister, di cui parleremo più avanti): bomber, coach e manager. Tali nomi, come molti di quelli di origine straniera, possono essere maschili o femminili a seconda del fatto che si riferiscano a un uomo o a una donna: per marcare la differenza di genere è sufficiente l’uso dell’articolo maschile o femminile. Come sottolineato dal Dizionario Italiano Garzanti, la scelta del maschile o femminile «non ha basi linguistiche, ma sociologiche»8.

In totale, tra 2019 e 2022 il femminile ha prevalso sul maschile, nel 61,54% dei casi. Nel 2019, sui 20 casi in cui sono stati utilizzati coach e bomber, il 65% delle volte sono stati declinati al femminile. Nel caso di coach, in realtà, il maschile prevale leggermente sul femminile: 3 casi a 2.

Per quanto riguarda bomber, il femminile prevale sul maschile per più dei due terzi dei casi: 11 contro 4. Nel 2022 c’è una netta diminuzione dell’uso di coach e bomber e, questa volta, compare anche manager. In totale troviamo questi nomi solo 6 volte, con un perfetto 50 e 50 tra maschile e femminile.

Sebbene passare dalla declinazione al femminile nel 65% nel 2019 al 50% nel 2022 possa sembrare un passo indietro, non è effettivamente così. Questo apparente passo indietro è dovuto al fatto che nel 2022 gli utenti rispetto a coach hanno preferito usare ct.

Il caso di ct

Per indicare l’allenatrice, nel campione troviamo anche ct, abbreviazione per commissario tecnico o commissaria tecnica.

In totale, tra 2019 e 2022 il femminile ha prevalso nettamente, essendo stato utilizzato nel 65,85% dei 41 casi totali. Se nel 2019 la prevalenza del femminile era di misura, nel 2022 invece è molto più netta, ben il 68,75% dei casi.

Il caso di mister

Come già accennato in precedenza, tra gli anglicismi presenti nel campione c’è anche mister. È un sostantivo maschile che, oltre ad essere sinonimo di allenatore, ha anche il significato di appellativo paragonabile all’italiano signore9. Nonostante sia un sostantivo maschile, nel campione lo troviamo utilizzato per indicare la ct Milena Bertolini.

Nel 2019 esso compare 36 volte o al maschile o con funzione di vocativo (es. «Alé mister»). Anche nel 2022 troviamo mister al maschile o con funzione di vocativo, ma solo 6 volte. Inoltre, ci sono 2 novità. La prima è la scelta di far precedere la parola mister dall’articolo femminile, come avviene anche con altri anglicismi, quindi la mister. L’altra novità è l’uso di miss come femminile di mister.

Conclusioni

Nel tempo intercorso tra la Coppa del Mondo 2019 e l’Europeo 2022 c’è stato, dunque, un cambiamento nei comportamenti linguistici dei tifosi riguardo l’uso dei nomi femminili dei ruoli delle calciatrici? Qualche cambiamento c’è stato, ma la strada verso una «creazione di una tradizione» attorno al calcio femminile è ancora lunga.

I cambiamenti maggiori ci sono stati nella declinazione al femminile dei sostantivi per indicare l’allenatrice. In particolare, il cambiamento più evidente è stato la declinazione al femminile della parola ct, data dall’anteposizione dell’articolo femminile al sostantivo. Ne 2019, infatti, il femminile costituiva il 55,56% dei casi (includendo anche l’espressione miss ct), mentre nel 2022 il femminile costituisce il 68,75% dei casi. Nel 2019 il maschile di coach aveva prevalso col 60%, mentre nel 2022 è apparso solo un paio di volte e sempre al femminile. Il cambiamento si è visto anche nella scelta di alcuni utenti di anteporre l’articolo femminile a una parola maschile come mister e di usare miss come alternativa a mister.

Sia nel 2019 che nel 2022 tra i sostantivi ambigeneri hanno prevalso il femminile, con un dominio che si è fatto ancora maggiore nel 2022 (un sesto contro i due terzi del 2019).

Se nel 2019 tra gli anglicismi ha prevalso il femminile con il 65%, nel 2022 si è arrivati a un 50%. Come già scritto nelle righe precedenti, questo calo è dovuto in parte al fatto che durante l’Europeo gli utenti hanno utilizzato di più ct (al femminile) rispetto a coach.

Il maschile ha prevalso nettamente per quei nomi che richiedono una desinenza diversa per formare il femminile. Sono questi, infatti, i sostantivi a cui viene opposta una maggiore resistenza culturale da parte degli utenti, nonostante i femminili si formino seguendo le medesime regole grammaticali di altri nomi professionali femminili che difficilmente verrebbero messi in discussione (per esempio, maestra per i nomi professionali con desinenza in -o/-a e cameriera per quelli con desinenza in -iere/-iera).

Per quanto riguarda i sostantivi con la desinenza maschile in -o, il dominio del maschile è stato netto sia nel 2019 che nel 2022, ma c’è stato comunque un piccolo cambiamento: dal 91,12% dei sostantivi declinati al maschile si è passato all’83,34%. Dunque, ci si può aspettare che nei prossimi anni questa percentuale scenda ulteriormente, anche se lentamente.

Non ci si può invece aspettare cambiamenti nel corso di pochi anni per quanto riguarda difensore e per i sostantivi che al maschile terminano in -iere, in particolare portiere. Difensore, infatti, in tutto il campione è comparso sempre al maschile tranne in un commento dove difensora viene usato solo per una riflessione metalinguistica.

Per quanto riguarda i sostantivi con la desinenza maschile in -iere c’è stato un piccolo aumento del maschile, che è passato dall’89,08% al 90,91%. Per quel che concerne il portiere, ovvero il ruolo attorno al quale ci sono state più polemiche linguistiche, il maschile è salito dall’86,67% al 90%.

Martina Pozzoli
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Note:

1 cfr. https://riviste.unimi.it/index.php/LCdM/article/view/12403/11681

2 S. Cavagnoli, 2019, La grammatica della lingua di genere, Ledizioni, Milano, p. 26

3 cit. in S. Cavagnoli, 2019, La grammatica della lingua di genere, Ledizioni, Milano, p. 17

4 cfr. https://www.treccani.it/enciclopedia/vocativo_(Enciclopedia-dell%27Italiano)/

5 cfr. L. Serianni, 1997, Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, Milano, Garzanti, p. 86

6 cfr. https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_parlato/Sindaca.html

7 cfr. V. Gheno, 2019, Femminili singolari, San Giuliano Milanese, effequ, p. 49

8 Dizionario Italiano. I grandi dizionari Garzanti, 2010, Garzanti Linguistica

9 Dizionario Italiano. I grandi dizionari Garzanti, 2010, Garzanti Linguistica

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