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Le Olimpiadi in una foto: 2 – Il cammino verso l’unicità

Il cammino verso l’unicità” – È così che Christen Press ha “intitolato” lo scatto immortalato da Brad Smith, fotografo ufficiale della Nazionale statunitense femminile. Press è una delle calciatrici della squadra che sa bene come usare le parole. I suoi pensieri, la sua capacità di espressione, l’eloquenza lucida e moderata, sono tutti aspetti distintivi della personalità di Christen Press ma sono caratteristiche che trovano riscontro anche nel tipo di giocatrice che l’attaccante diventa in campo.

Sebbene Press abbia infatti condiviso questa foto sul suo profilo Instagram alla vigilia della semifinale contro la Nazionale canadese, in realtà lo scatto risale alla vigilia della gara dei Quarti di finale contro la squadra olandese. In quella partita, proprio Press si è ritrovata a dover affrontare a viso aperto un fantasma del passato, abbracciando la responsabilità di un nuovo calcio di rigore, come quello che aveva calciato e purtroppo sbagliato alle Olimpiadi di Rio nel 2016, sempre al termine dei Quarti di Finale, contro la Svezia di Pia Sundhage.

Dopo cinque anni, Press è nuovamente sul dischetto. E in quel momento proprio la sua personalità così zen e accogliente avvolge la sua missione. Press respira profondamente. La tensione sembra scivolare via dalle spalle, uno stato di grazie e calma la circonda come un’aura. E il tiro della calciatrice è esattamente il risultato di questa condizione. È un tiro preciso, pulito, non troppo forte, non troppo debole, perfetto nella sua semplicità, un’esecuzione da manuale che non va alla ricerca di angoli e potenza ma sceglie la soluzione che più la rispecchia e che spiazza il portiere olandese.

La preparazione che ha portato a quel momento catartico è racchiusa anche nella foto di Brad Smith. Si tratta in realtà di una particolare tradizione nella routine di Press, quasi sempre accompagnata da Tobin Heath. Alla fine degli allenamenti pre-partita infatti, Press e Heath restano sole sul campo, mentre camminano a piedi nudi sul manto erboso, cercando e creando in un qualche modo una connessione col terreno che rappresenta il loro campo di battaglia, la loro arena.

In quel contesto così unico e personale, quell’ambiente assume quasi sembianze religiose. La foto appare in certo senso sinestetica, coinvolgendo sensi che esulano la vista. Si avverte il silenzio di un luogo di culto, dove si entra a contatto con la propria spiritualità. È quasi tangibile quell’atmosfera di calma momentanea, una parentesi di deserta serenità prima della tensione che circonda una partita così importante. Heath e Press appaiono contemporaneamente fuori dal mondo eppure immerse profondamente nella sua essenza, insieme.

E sullo sfondo si staglia la notte di Tokyo, come la migliore scenografia di un film. È una foto che suggerisce una normalità apparente, che trasmette una tranquillità insolita. Christen Press e Tobin Heath sono in un certo senso “fedeli” del calcio, sole in una chiesa alla ricerca di se stesse per la battaglia che avrebbero affrontato il giorno seguente.

Rita Ricchiuti
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