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Intervista esclusiva: Cristiana Girelli tra campionato, nazionale e un pensiero all’estero. [Versione Integrale]


Maglia numero dieci, fascia da capitano e lo sguardo fiero di chi ha esperienza da vendere e voglia di lottare per qualsiasi traguardo. Cristiana Girelli è al suo 13° campionato di Serie A il quarto nel Brescia. Ha vinto in carriera sei Scudetti, cinque Coppe Italia e sette Supercoppe Italiana. Nessuna calciatrice in attività ha vinto più di lei in Italia.

Cristiana, con la Juventus è arrivata una sconfitta pesante. Se potessi rigiocare quella partita cosa cambieresti? Che consiglio daresti alle tue compagne?
“Sicuramente cambierei l’atteggiamento che abbiamo avuto dopo il rigore dell’1-0. Non siamo state in grado di reagire e abbiamo subito il 2-0 nel giro di poco. Questo ci ha tagliato le gambe. A me stessa e a tutta la squadra consiglierei di giocare la partita con più serenità ma allo stesso tempo giocare con quel carattere che abbiamo dimostrato di avere proprio fino allo scontro diretto ma che non abbiamo avuto in quella partita”.

La scorsa estate in casa Brescia avete vissuto una vera e propria rivoluzione con le partenze di tante top player. Come è cambiato il gioco della squadra rispetto allo scorso anno?
“La squadra è cambiata totalmente. Della vecchia guarda siamo rimaste in 4 (tra cui 2 portieri) e le giovani. Ci sono tante straniere che provengono da un calcio diverso, per questo hanno bisogno di tempo per capire e integrarsi in una cultura calcistica tutta nuova per loro. Inoltre essendo cambiato pure il modo di giocare anche se Piovani e Bertolini intendono il calcio più o meno alla stessa maniera e anche il sistema di gioco utilizzato è lo stesso”.

Quello che è successo questa estate vi ha dato più forza e consapevolezza nei vostri mezzi?
“Quello che è successo ha “sconvolto” un po’ tutti, soprattutto la società che ha dovuto ricostruire tutto da zero. Credo però che la forza e la consapevolezza te la diano i risultati, le prestazioni, come scendi in campo. Sicuramente la vittoria in Supercoppa con una Fiorentina super favorita, ammazza campionato dell’anno scorso, ci ha dato quella fiducia, ci ha fatto pensare che forse per il Brescia poteva non essere l’anno zero come tutti predicavano, ma ci ha dato quella consapevolezza che possiamo lottare anche noi per qualcosa per cui Brescia ha sempre lottato negli ultimi anni”.

Giochi in Serie A da tantissimi anni, come valuti la crescita del nostro campionato?
“Sono passati 13 anni fa quando ho fatto il mio esordio in serie A. Credo che il movimento sia cresciuto parecchio, c’è più interesse. Ci sono più straniere che sicuramente alzano il livello di intensità che è sempre mandato al nostro calcio. E poi credo che ci siano più squadre che possono lottare per i piani alti e altre squadre di media classifica che possono rubare punti alle “più grandi”. Ci sono più squadre che si giocano la retrocessione, questo perché c’è più competizione anche per queste squadre, non ci sono più squadre “materasso” che retrocedono terminando il campionato con 3-4 punti. Rimane comunque una crescita lenta, forse troppo lenta considerato cosa succede oltre i nostri confini”.



Quest’anno ci sono molte giocatrici straniere, chi ti ha sorpreso di più?
“Quest’anno tante squadre hanno deciso di comprare giocatrici straniere. Per quanto riguarda la mia squadra non so dirti chi mi abbia sorpreso di più, sono giocatrici tutte diverse tra loro ed ognuna mi ha colpito per una caratteristica diversa. Heroum ha una tecnica e una capacità di calcio da far invidia a chiunque, le due ragazze polacche si differenziano per professionalità e dedizione, Sikora è una velocista, Dalescky in mezzo al campo non la sposti, Mendes e Hendrix non mollano mai, se non hanno la palla loro cercano di prendertela, Hendrix con forza, Mendes con caparbietà”.

L Football è nato ufficialmente un mese dopo la tua tripletta in Champions nel 2012. Posso dirti con sincerità che sei stata per me fonte di ispirazione.
Per tante ragazze e bambine sei ormai un modello e un esempio da seguire, qual è stato invece per te l’insegnamento più importante che hai ricevuto nella tua vita e nella tua carriera?
“Innanzitutto grazie perché per me è un orgoglio e un piacere sapere che sono stata fonte di ispirazione per voi. L’insegnamento più importante me l’hanno dato i miei genitori. Qualunque cosa decidessi di fare loro mi hanno insegnato a farla con il sorriso, divertendomi e dando tutta me stessa. Insieme a me hanno fatto sacrifici, ricordo ai tempi della scuola quando dovevano venirmi a prendere tutti i giorni perché tornando con il pullman non riuscivo a fare in tempo ad andare agli allenamenti.
E soprattutto mi hanno insegnato a non smettere mai di credere in ciò che faccio, può sembrare una frase scontata ma quando ti fai male, quando sei costretta a stare fuori mesi per un infortunio, quando le cose non vanno come vorresti andassero, vedi tutto nero. Solo tutta la voglia, la forza che hai dentro, quel “crederci” ti fa andare avanti e “tornare più forte”.”

Nel tuo futuro ci sarà spazio per un’esperienza all’estero?
“In questi ultimi anni sono stata molto vicina ad andare all’estero, ma poi per strane coincidenze, per piccoli dettagli o semplicemente per destino sono sempre rimasta. Il desiderio c’è sempre”.

Tra quelli femminili qual è il campionato estero che ti piace di più?
“Mi affascina molto il campionato inglese. Sta crescendo tantissimo sotto tutti i punti di vista, c’è tantissimo interesse e un progetto che lo porterà ad essere il campionato più competitivo e importante a livello europeo”.

Qual è la calciatrice più forte che hai affrontato in carriera?
“La calciatrice più forte che ho affrontato è stata Marta da Silva in una partita di Champions League quando giocavo a Verona. Recentemente invece Marozsan è quella che mi ha impressionato di più per tecnica, visione di gioco e facilità di pensiero”.

Quattro vittorie in altrettante partite nella corsa ai Mondiali di Francia 2019. Questa nazionale sembra avere il giusto mix di esperienza, grinta e qualità. Un gruppo compatto che ha tanta voglia di raggiungere l’obiettivo World Cup. Quanto ha influito nella crescita l’arrivo di Milena Bertolini sula panchina azzurra e in cosa siete migliorate maggiormente rispetto al passato?
“Sicuramente il nostro cammino per il mondiale è fin qui molto positivo. Siamo solo a metà e ci sono ancora partite molto difficili da giocare ma questo è sicuramente un ottimo punto di partenza. L’arrivo di Bertolini ha portato tante novità ed entusiasmo. Siamo più consapevoli di noi stesse, merito anche dell’atteggiamento visto le ultime 2 partite dell’europeo contro Germania e Svezia. Rispetto al passato abbiamo un altro modo di giocare, e l’armonia di gruppo che si sta creando può portare veramente a grandi risultati”.

Nel tuo borsone non manca mai il tuo diario. In esclusiva per L Football ci sveleresti un tuo piccolo segreto, una curiosità, qualcosa che vuoi condividere con tutti gli appassionati di calcio femminile?
“Nel mio diario scrivo di tutto ma non ho segreti particolari. Lo porto con me ad ogni trasferta, ed all’occorrenza confido pensieri, emozioni pre-post partita o frasi di canzoni o di libri che mi colpiscono se in quel momento sto ascoltando la musica o leggendo un libro. La frase a cui sono maggiormente legata è “dopo la tempesta c’è sempre il sole. TU sei il mio SOLE”, dedicata a mia nipote nel momento in cui è nata”.



Intervista a cura di 
Giuseppe Berardi

Foto: Federica Scaroni per L Football

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