La FIFA in una riunione del 24 novembre scorso ha deciso di non mettere il calcio maschile e quello femminile sullo stesso piano nella formazione dei giovani ateti.
L’indennità di formazione è il “premio” che viene pagato dalla società presso il quale il calciatore viene tesserato, alla o alle società che lo hanno formato, al verificarsi di un trasferimento internazionale.
Le società “indennizzabili” sono quelle che hanno contribuito alla formazione del calciatore tra il 12° ed il 23° anno di età.
La FIFA ha motivato la scelta dicendo che: “la formula attuale applicata al calcio maschile serve da azione deterrente per i giocatori e di conseguenza ostacolerebbe lo sviluppo del calcio femminile. Per questo motivo, l’amministrazione della FIFA, in collaborazione con le parti interessate, sta sviluppando uno specifico piano concreto per promuovere e sviluppare il calcio femminile professionistico”.