Non sbaglia all’esordio l’Olanda che guadagna i primi tre punti nel Mondiale di Australia e Nuova Zelanda

Al Dunedin Stadium va in scena la seconda partita valida per il Gruppo E. In campo Olanda e Portogallo alla ricerca della vittoria per agganciare in vetta al girone gli Stati Uniti.

Le americane infatti, grazie alla vittoria contro il Vietnam hanno conquistato i primi tre punti di questo Mondiale.

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Il match tra Olanda e Portogallo sarà il decimo incontro della storia tra le due compagini. Le due formazioni però non si sono mai sfidate durante un Mondiale.

Per il Portogallo infatti sarà l’esordio assoluto in una kermesse intercontinentale.

Nonostante i bookmakers diano l’Olanda per assoluta favorita, date anche le statistiche totalmente a favore, il Portogallo non vuole ricoprire il ruolo di comparsa.

Il Commissario Tecnico Jonker si affida a un classico 3-5-2. Capitan Spitse a dirigere il terzetto difensivo, un corposo centrocampo a fare da diga in mediana e un duo rapido e tecnico in avanti composto da Martens e Beerensteyn.

Nella metà campo opposta Francisco Neto decide di mettere in campo equilibrio ed esperienza. Jéssica Silva avrà il ruolo fondamentale di spaziare su tutto il fronte d’attacco per aprire gli spazi giusti alla manovra portoghese che sarà condotta da Tatiana Pinto.

Suggestivo il momento dedicato all’inno della Nazionale portoghese: tante le giocatrici che non sono riuscite a trattenere le lacrime per l’emozione di questo debutto assoluto in Australia e Nuova Zelanda.

Il match inizia con un Olanda timida e lenta in fase di costruzione. Alcune indecisioni in manovra conferiscono coraggio al pressing offensivo portoghese che con dinamismo riesce a interrompere le trame offensive del centrocampo olandese.

Il primo brivido della sfida arriva al 12′. E’ la fantasista Martens a illuminare l’azione con una percussione in dribbling e un filtrante millimetrico per Beerensteyn, il tiro a botta sicura dell’attaccante in forza alla Juventus Women viene deviato miracolosamente in angolo dalla difesa portoghese.

Sul calcio d’angolo successivo battuto dalla destra da Spitse, è van der Gragt a siglare di testa il gol del vantaggio olandese.

L’esultanza delle ragazze in maglia orange viene però spezzata dalla segnalazione di un fuorigioco attivo da parte di Roord. L’arbitro Kateryna Monzul viene però richiamato dal VAR per un gol check, dopo l’on field review il direttore di gara ucraino decide di convalidare il gol del 1-0.

La formazione olandese continua a spingere sull’acceleratore, approfittando anche di alcuni minuti di sbandamento del Portogallo che ha risentito dello svantaggio.

Al 24′ è Roods a mancare clamorosamente la rete del 2-0. La centrocampista riesce a smarcarsi bene nell’area piccola ma il suo colpo di testa termina alto sopra la traversa di Pereira.

Il primo tempo si chiude con il Portogallo che non è mai riuscito a farsi pericoloso dalle parti di van Domselaar e l’Olanda che invece, sfruttando la capacità di attaccare la profondità di Beerensteyn, riesce ad arrivare con più facilità in zona pericolosa.

E’ proprio la numero 7 al 44′ a servire prima un assist a centro area per van de Donk che però manca l’impatto con la sfera e poi ad avventarsi con il mancino sul pallone vacante, il suo tiro è strozzato e non crea problemi a Pereira.

I primi 45 minuti si chiudono con il minimo vantaggio per le ragazze di Jonker.

La seconda frazione si apre con lo stesso leit-motiv del primo tempo. L’Olanda cerca di incrementare il risultato di supremazia al 51′ con van de Donk servita da un’ottima Beerensteyn.

Questa volta è Pereira a meritarsi gli applausi dei tanti presenti sugli spalti di Dunedin con un intervento a mano aperta che tiene a galla le sue.

Il Portogallo prova a imbastire azioni offensive che però vengono interrotte dal meticoloso lavoro del centrocampo olandese. La mediana olandese interrompe le sortite offensive e verticalizza per trasformare l’azione da difensiva a offensiva.

Da segnalare l’ottima e completa prova di Martens: oltre alla solita qualità nello smistare palloni, si è spesso abbassata in mediana a recuperare palloni regalando solidità al centrocampo.

Al 67’ primo cambio per il Portogallo: dentro Kika Nazareth al posto di Dolores Silva.

Neto le prova tutte per provare a scardinare il muro difensivo arancione ed effettua così un triplo cambio: Andreia Jacinto, Telma Encarnacao e Lucia Alves.

Jonker risponde tutelando van de Donk, ammonita pochi minuti prima e la sostituisce con Egurrola e Beerensteyn che lascia il campo per Snoeijs.

Quando mancano dieci minuti al termine della sfida il Portogallo rischia il colpo grosso con la neoentrata Encarnacao. La numero 23 dal versante destro dell’area di rigore prova il destro respinto con sicurezza da van Domselaar.

Al triplice fischio, dopo sei minuti di recupero, l’Olanda si porta a casa i primi tre punti del suo Mondiale contro un Portogallo esordiente, coraggioso ma poco incisivo.

Nel Gruppo E si instaura subito una lotta a due per il primo posto. Stati Uniti e Olanda battaglieranno fino all’ultimo per la supremazia del proprio girone.

OLANDA – PORTOGALLO 1-0 (13’ van der Gragt)

OLANDA (3-5-2): Daphne van Domselaar; Sherida Spitse, Esmee Brugts ,Stefanie van der Gragt; Victoria Pelova, Dominique Janssen, Jill Roord, Jackie Groenen, Daniëlle van de Donk; Lineth Beerensteyn, Lieke Martens.

Allenatore: Andries Jonker.

PORTOGALLO (4-4-2): Inês Pereira; Ana Borges, Catarina Amado, Carole Costa, Diana Gomes; Tatiana Pinto, Andreia Norton, Fátima Pinto, Dolores Silva; Diana Silva, Jéssica Silva.

Allenatore: Francisco Neto.

Federica Iannucci

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