Nella seconda giornata del Gruppo B del mondiale femminile l’Australia perde contro la Nigeria e ora rischia l’eliminazione.

Entrambi i ct devono fare dei cambi rispetto alle formazioni titolari della prima giornata e l’Australia dimostra tutti i limiti del suo attacco orfano di Sam Kerr, che assiste così alla vittoria della Nigeria per 3-2.

Le Matildas, infatti, oltre alla loro capitana, devono rinunciare per un colpo alla testa subito in allenamento a Mary Fowler (oltre che a Aivi Luik), che contro l’Irlanda aveva giocato dal primo minuto per l’infortunio di Kerr. La Nigeria invece non può schierare la squalificata Debora Abiodun, mentre Asisat Oshoala, infortunatasi durante il match col Canada, parte dalla panchina.

Questo è stato il secondo incontro tra Australia e Nigeria. L’unico precedente, infatti, risaliva alla fase a gironi della Coppa del Mondo del 2015. In quel caso le Matildas avevano vinto 2-0.

Questa sconfitta contro la Nigeria è la seconda partita persa dall’Australia contro una squadra africana in un mondiale. In Coppa del Mondo, infatti, le Matildas hanno giocato 6 match, tutti nella fase a gironi, contro formazioni africane collezionando 3 vittorie, un pareggio e appunto 2 sconfitte. Quella precedente risale al 2-1 subito per mano del Ghana nel 2003.

La vittoria della Nigeria ora mette nei guai le padrone di casa. Le Super Falcons, infatti, ora guidano il Gruppo B insieme al Canada con 4 punti. Le Matildas ora occupano la terza posizione del gruppo con 3 punti. L’Australia dovrà quindi battere il Canada nell’ultima giornata per passare il girone. In caso di pareggio, infatti, le australiane e di contemporanea sconfitta della Nigeria contro l’Irlanda, al momento passerebbero comunque le Super Falcons grazie a una migliore differenza reti.

La cronaca del match

Nei primi minuti la partita appare equilibrata ma con lo scorrere del tempo l’Australia prende in mano il pallino del gioco, aumentando il possesso palla fino a superare il 60%.

Per quasi tutto il primo tempo, però, le Matildas non riescono a rendersi mai realmente pericolose. L’unica parata di Chiamaka Nnadozie dei primi 45 minuti, infatti, è quella sul tiro mancino sul primo palo di Steph Catley. Per tutta la prima frazione le padrone di casa ci con 11conclusioni di diverse giocatrici (Caitlin Foord, Emily van Egmond, Ellie Carpenter, Hayley Raso, oltre alla stessa Catley), ma non riescono a inquadrare lo specchio.

La Nigeria spaventa le Matildas e i tifosi australiani con la sua prima conclusione della partita. Al 40’ infatti la conclusione di Christy Ucheibe trova sulla sua traiettoria Ashleigh Plumptre. Il pallone deviato dalla numero 2 rischia di mettere fuori causa Mackenzie Arnold, che si stava già tuffando dall’altra parte, ma alla fine la palla termina la sua corsa sul fondo.

Quando il primo tempo sembra destinato a terminare a reti inviolate, nel recupero l’Australia trova il gol che sblocca la partita e arriva subito la risposta della Nigeria.

Nel primo minuto di recupero, sulla rimessa dal fondo di Nnadozie Katrina Gorry ci arriva per prima e riesce con un passaggio al volo a servire Foord. La numero 9 arriva al limite dell’area e con un cross basso trova van Egmond, che batte la numero uno nigeriana con una conclusione rasoterra. La numero 10 non segnava in un mondiale dall’edizione 2011. Anche in quel caso aveva messo a segno un gol contro una squadra africana, ovvero la Guinea Equatoriale (3-2).

Le Super Falcons rispondono con il gol di Uchenna Kanu nell’ultimo minuto di recupero. Il cross di Rasheedat Ajibade deviato da Carpenter diventa l’assist perfetto per la conclusione mancina di Kanu.

La ripresa segue lo stesso copione del primo tempo, ma al 65’ la Nigeria segna il gol che ribalta la partita. su un calcio d’angolo, van Egmond non riesce ad allontanare il pallone che rimane in area. L’appena subentrata Esther Okoronkwo con un colpo di testa riesce quindi a servire Ajibade, che a sua volta schiaccia di testa. Arnold riesce a toccare la conclusione, ma non abbastanza da allontanare il pericolo e impedire a Osinachi Ohale di segnare il tap-in di testa praticamente sulla linea.

L’Australia è sotto shock e un clamoroso errore di comunicazione in difesa serve su un piatto d’argento ad Asisat Oshoala l’opportunità di calare il tris, al 72’. Su un lancio lungo, Alanna Kennedy cerca il retropassaggio di testa per Mackenzie, che però ha capito le intenzioni della connazionale. Il colpo di testa di Kennedy diventa quindi un assist per Oshoala, che appoggia il pallone nella porta rimasta vuota.

Le Matildas provano a buttarsi in avanti alla disperata ricerca di un gol per riaprire la partita, ma di fatto non riescono mai a creare veri pericoli, mancando spesso l’ultimo passaggio o effettuando conclusioni che non inquadrano la porta (come quelle di Gorry e Kyra Cooney-Cross dalla distanza) o sono troppo deboli per impensierire Nnadozie (il colpo di testa ravvicinato di Foord).

Il gol che accorcia le distanze arriva solamente nel decimo minuto di recupero. Su un calcio d’angolo di Cooney-Cross segna di testa Kennedy. Anche se questa rete non impedisce la sconfitta delle Matildas, potrebbe aiutare le australiane con la differenza reti, che potrebbe essere fondamentale per il passaggio del turno.

AUSTRALIA-NIGERIA 2-3

Marcatrici: 45+1’ van Egmond (AUS); 45+6’ Kanu (NIG); 72’ Oshoala (NIG); 90+10′ Kennedy

Formazioni:

Australia (4-3-3): Arnold; Catley, Kennedy, Hunt, Carpenter; van Egmond, Cooney-Cross, Gorry; Raso (85’ Chidiac), Foord, Vine (82’ Polkinghorne). Coach: Gustavsson

Irlanda (4-3-3): Nnadozie; Plumptre (77’ Ogbonna), Demehin, Ohale, Alozie; Ayinde (76’ Echegini), Payne (90’ Ebi), Ucheibe; Onumonu (63’ Okoronkwo), Ajibade, Kanu (64’ Oshoala). Coach: Waldrum

Martina Pozzoli

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