Al mondiale femminile continua la crisi della Norvegia con le polemiche di Caroline Graham Hansen dopo lo 0-0 con la Svizzera.

Storicamente la Norvegia è una delle potenze del calcio femminile, il periodo d’oro vissuto a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000 sono ben lontani. Nonostante nomi di primissimo piano nella rosa, la nazionale norvegese sembra essere in un periodo di crisi dal quale non riesce a tirarsi fuori.

Dopo la clamorosa sconfitta per 1-0 contro la Nuova Zelanda nella partita di esordio della Coppa del Mondo, la squadra allenata da Hege Riise ha pareggiato 0-0 contro la Svizzera. Con un solo punto, le scandinave occupano l’ultima posizione del Gruppo A, ma ancora in gioco per passare il turno.

Dopo la pessima figura di Euro 2022 e il cambio in panchina ci si aspettava una reazione della Norvegia. Le scandinave, infatti, erano state eliminate ai gironi nel Gruppo A, nel quale avevano subito l’umiliante sconfitta per 8-0 contro l’Inghilterra.

La reazione finora non sembra esserci stata. La brutta figura dell’Europeo ha portato all’esonero di Martin Sjögren, sostituito dalla già citata Riise nell’agosto 2022. Dal suo arrivo, con l’ex attaccante in panchina la Norvegia ha ottenuto solo 4 vittorie (di cui 2 di misura) su 13 gare giocate.

Dopo aver mostrato qualche problema in difesa con 7 gol incassati negli ultimi 2 match prima del mondiale (contro Spagna e Svezia), in Coppa del Mondo le norvegesi hanno ottenuto 2 clean sheet. Hanno però mostrato problemi in attacco, rimanendo a secco in entrambe le gare.

Per provare a dare una svolta dopo la sconfitta con la Nuova Zelanda, Riise ha deciso di lasciare in panchina contro la Svizzera le blaugrana Caroline Graham Hansen e Ingrid Engen. A ciò si è aggiunta l’assenza dell’ultimo minuto di Ada Hegerberg, che dopo aver cantato l’inno e fatto la foto di squadra è rientrata negli spogliatoi in quanto non si sentiva bene, venendo quindi sostituita nella formazione iniziale da una compagna di squadra.

Le dichiarazioni di Hansen e la risposta della ct Riise

A buttare benzina sul fuoco poi ci ha pensato Hansen. Dopo il match, intervistata da Viaplay l’ex Wolfsburg ha espresso tutta la sua frustrazione. “C’è molto che voglio dire, ma non posso” ha dichiarato la numero 10. “Mi sento come se fossi stata calpestata per un anno. Non mi è stato mostrato rispetto. Va da sé che ti senti frustrata. Ti arrabbi e ti rattristi. Non so cosa dire. Sono stati giorni difficili”.

“La legge di Jante è forte in Norvegia” ha aggiunto, facendo riferimento al modello di comportamento che, all’interno delle comunità scandinave, critica e ritrae negativamente, come indegne e inappropriate, le reazioni individuali e il successo del singolo.

Alla domanda su chi sia a farle pesare ciò Hansen ha risposto così: “Non ho intenzione di parlare di chi con i media. Penso che le persone siano in grado di leggere tra le righe cosa sta succedendo”.

Interrogata sulle parole di Hansen, la ct norvegese ha dichiarato: “Queste sono cose che gestiremo internamente. C’è molta frustrazione perché non abbiamo vinto. Caroline ha il diritto di essere frustrata e il diritto di esprimere la sua opinione. Da quando sono arrivata su questa panchina, ho sempre affermato che la squadra è la cosa più importante”.

All’interno della squadra norvegese sembra esserci un clima tutt’altro che sereno. Riusciranno a invertire la rotta e superare la fase a gironi?

Martina Pozzoli

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