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Secondo FIFPro le calciatrici dovrebbero giocare più partite in una stagione

L’Europeo inglese, fatto di record, cadute, infortuni e trionfi, ha dato molti spunti su cui riflettere. Uno su tutti riguarda la distanza tra le formazioni coinvolte in termini di competitività e preparazione.

Secondo un rapporto di FIFPro, la federazione internazionale dei calciatori professionisti, sarebbe opportuno che le calciatrici giocassero un più alto numero di partite in una stagione al fine di evitare che il gap tra le migliori squadre in circolazione e le restanti si faccia sempre più profondo.

Secondo il rapporto, nella maggior parte dei campionati femminili una calciatrice disputa un massimo di sole 22 partite, il che incide sulla continuità dello sviluppo professionale. Anche allargando lo sguardo alle competizioni europee, si può contare solo la Women’s Champions League, che aumenta il numero di gare stagionali per un ristretto gruppo di squadre e non di molto.

In tal senso potrebbe essere un’eventuale soluzione quella di prendere come modello il calcio maschile in cui le competizioni continentali sono ben tre e di tre livelli diversi.

L’analisi, condotta prima dell’inizio di UEFA Women’s Euro2022, ha evidenziato che le giocatrici di Germania, Francia, Spagna e Svezia sono quelle ad aver giocato il maggior numero di partite. Non è un caso infatti che ben tre dello quattro nazioni citate siano approdate alle semifinali del torneo; manca la vincitrice Inghilterra che, pur non avendo fatto registrare tante presenze nelle competizioni europee, alza la media dei minuti giocati grazie alle due coppe nazionali presenti in patria.

Como sottolineato da Sarah Gregorius, direttrice della politica globale e delle relazioni strategiche per il calcio femminile della Fifpro, tutte le giocatrici, di qualsiasi livello, devono poter mettere più minuti nelle gambe per potersi migliorare. “Penso che una statistica davvero significativa sia che l’Inghilterra, ad esempio, ha giocato il 45% in più di partite nell’ultimo anno rispetto all’Irlanda del Nord.” dichiara. ”Ci sono ancora livelli di preparazione molto diversi.’’

Il lavoro che secondo FIFPro va portato avanti deve essere omogeneo. Bisogna concentrarsi in particolare su quei paesi e quei campionato che devono ancora crescere, al fine di assicurare un livello di preparazione, sia generale che in funzione dei grandi eventi, equilibrato.

Gli equilibri nel calcio femminile stanno cambiano, se non si considera questo aspetto, il rischio è quello di ristagnare ‘’in una situazione in cui il divario continua a crescere e diventa sempre più grande perché ci stiamo concentrando solo su una parte della piramide d’élite”.

In Italia la Divisione Calcio Femminile della FIGC per la stagione 2022/23 ha introdotto un nuovo format che prevede appunto molte più gare per le squadre di Serie A femminile. Una regular season fatta di 18 giornate e poi due poule da 5 squadre ciascuna che comportano altre 8 partite in più per squadra.

Photo LiveMedia/Cinzia Camela

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