Sorge una costellazione sullo stemma del Portland Thorns che sotto le luci dell’Audi Field di Washington si laurea campione in NWSL per la terza volta nella sua storia, diventando la squadra più titolata della lega.

In finale contro un sorprendente e rivoluzionato Kansas City Current, le Thorns non hanno davvero rivali, imponendosi con un risultato netto di 2-0 che non lascia troppo spazio a interpretazioni.

In campo, una squadra attenta, determinata, esperta e concentrata punta l’obiettivo senza distrazioni, con la consapevolezza di chi non ha più dubbi ormai sull’esito della gara. La mentalità vincente del Portland Thorns diventa la dodicesima donna in gioco, in una formazione ben organizzata e compatta che unisce maturità e innovazione, veterane e promesse.

90 minuti bastano al team dell’Oregon per riconquistare il dominio sulla lega ma in realtà ne servono soltanto 4 a Sophia Smith per riconfermarsi MVP di questa annata. L’attaccante ancora solo 22enne è inevitabile. Una difesa alta e un errore di controllo dell’ex Thorns Elizabeth Ball lasciano Smith sola davanti alla seconda grande ex della partita Adrianna Franch.

E anche di fronte a uno dei migliori portieri del calcio femminile statunitense, Sophia Smith è gelida e impeccabile, con la precisione di un tiratore scelto e il coraggio quasi sfumato in spavalderia di un duello faccia a faccia. La giocatrice non tira in porta, non cerca pallonetti o diagonali, ma come da consuetudine nel suo arsenale, cavalca inarrestabile, confonde l’estremo difensore e poi la salta, depositando la palla in rete con leggerezza e fatalità.

Il Kansas City Current c’è e prova a reagire, Hailie Mace si muove bene sulla fascia e prova a impostare timide costruzioni ma per quanto inaspettato e straordinario si sia rivelato il percorso del nuovo Kansas nella stagione 2022, non c’è sorpresa che possa competere con la maturità tecnica e tattica del Portland Thorns.

Nel secondo tempo infatti, un’ottima azione impostata da Rocky Rodriguez a centrocampo permette a Yazmeen Ryan di involarsi sulla fascia. In area c’è già Sophia Smith, impossibile da contenere anche in una triplicata copertura difensiva. E proprio quella presenza così imponente e temibile indebolisce l’attenzione della backline e nel tentativo di anticipare un inevitabile assist, il difensore del Current Addisyn Merrick elude anche Franch e accompagna la palla in rete, per un autogol che chiude la partita.

Il Portland Thorns resta in totale controllo della gara fino al triplice fischio che incorona la squadra dell’Oregon campione nazionale.

Christine Sinclair arricchisce una carriera leggendaria con un nuovo successo, lei che di questa squadra in fondo è quasi sinonimo. Al suo fianco, una leader silenziosa ma sempre presente come Meghan Klingenberg, che alza il secondo trofeo NWSL della sua storia. E infine, MVP anche di questa finale, il presente e il futuro non solo delle Thorns ma anche della Nazionale statunitense femminile: Sophia Smith, una promessa destinata alla grandezza.

Scende così il sipario sulla stagione 2022 di NWSL, un anno difficile pervaso da verità oscure e da cambiamenti indispensabili. Ma ancora una volta, in quelle atlete che scendono in campo con il desiderio di esprimere soltanto la propria passione più intensa, sopravvive l’essenza più autentica di questo sport e della sua lega, promettendo ancora un domani migliore.

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