Ci prova la FIFA a mettere in difficoltà le Azzurre facendole giocare all’ora dell’aperitivo con la A maiuscola, quello che spalanca le porte al weekend. Ma un gruppo così non lo ferma neanche il sesto gin tonic, ed il perchè è subito spiegato. Le azzurre sono brave anche ad alternarsi nell’essere protagoniste in campo. Chi aveva brillato meno contro l’Australia, è stata decisiva con la Giamaica, come ad esempio Galli, Giugliano e bomber Girelli.

Non sapremo mai se un contributo ad ipotecare il passaggio del turno l’abbiano dato l’inquadratura perenne su Sky di Eleonora Goldoni, oppure la candela che il team di L Football ha acceso nella cattedrale di Saint Michel e Godule a Bruxelles. Quello che possiamo dire per certo è che, fino ad ora, nessuno si è pentito di poter dire : “A vedere le Azzurre al mondiale in Francia #iocero.

Giuliani – voto: protezione 50. Vede le divise color sabbia delle giamaicane e quelle blu oltremare delle Azzurre e si fa prendere dal clima caraibico. Noleggia lettino e ombrellone al rinomato Ostià Lidò di Reims e si prende mezza giornata di ferie, lasciando lavorare solo la difesa. In tutta la partita sbaglia solo un’uscita, forse per essersi alzata troppo velocemente dal lettino o forse perchè era concentrata a pensare alla 3, orizzontale. #sonoappenatornata

Gama – voto: più o meno 32. Ogni volta che qualcuno mette in dubbio la serietà e la legittimità di Sara Gama nel ruolo di capitano della nazionale
italiana, una fatina dei denti muore. Lei, che è una delle poche persone nel nostro Paese a metterci letteralmente sempre la faccia, consapevole
del fatto che passare da testimonial Head and Shoulder a testimonial
Kukident non sarebbe stato troppo conveniente, decide ugualmente di
intervenire trovando pane per i suoi denti. Si lancia infatti su quell’armadio a 4 ante di Shaw, la quale cerca l’acrobazia in rovesciata, ma scambia Gama per il pallone. #alcapitanononsitolgononeancheidentidelgiudizio

Linari – voto:100 acri. Quando si trova a marcare un tronco di pino come Shaw e la vede abbattere il suo capitano, le viene subito un dubbio: ma se saw in inglese vuol dire motosega, non è che in giamaicano la h sia muta? Qualche errore di troppo nell’impostazione del fraseggio è comprensibile. Le passano la palla mentre stava controllando che non ci fossero per terra altri molari di capitan Gama #boshaiola

Guagni – voto: 7 km con 1 litro di acqua e sali minerali. Gioca una partita impeccabile. Insuperabile in difesa e instancabile nelle discese verso la porta avversaria. Dopo averla vista giocare, Gravina decide di cambiarle il contratto. Per valorizzare maggiormente il suo contributo alla manovra azzurra, introduce la clausola del rimborso chilometrico con Telepass e pedaggi a carico della FIGC. #pendolare

Bartoli – voto: 100 % Robusta. Il suo contributo durante la manovra offensiva sulla fascia è importante, ma il suo cavallo di battaglia rimane la fase difensiva. In più di un’occasione, con l’Italia sbilanciata in attacco, torna a coprire dietro con delle progressioni a velocità supersonica concluse con delle scivolate che, in termini di eleganza, non hanno nulla da invidiare ai pliè di Carla Fracci. Pare che Daniele De Rossi, fan dell’azzurra, vedendo una delle sue cavalcate per fermare un contropiede giamaicano, abbia detto: ” Ma che è? N’Espresso?” #whatelse

Bergamaschi – voto: prendi 6 e paghi 5. Bertolini la riconferma ma la fa avanzare rispetto alla partita contro l’Australia. È vero, le avversarie non erano le veterane degli Stati Uniti, ma delle giocatrici in erba; tuttavia è sorprendente l’efficacia con cui Bergamaschi spinge sulla fascia. Anche perchè le Reggae Girlz, sul piano fisico, hanno reso la vita difficile all’azzurra cercando in più occasioni di afferrarle la maglia per poi correre verso l’uscita, in pieno stile Marco Carta alla Rinascente. #tusarailafasciamia

Cernoia – voto: 1 pianeta da salvare. Umile ed ecologista applica, con la sua compagna di reparto Manuela Giugliano, il principio delle targhe alterne. Dopo il suo assist vittoria della scorsa partita, lascia a Manuela l’accesso al centro del gioco e rimane a fare il lavoro sporco nelle retrovie. Legambiente la premia a fine partita per l’impegno dimostrato e introduce in suo onore una nuova grandezza per misurare l’entusiasmo nell’aria: il PM21. Ovviamente PM sta per Piede Mancino. #WWFC

Giugliano – voto: 737. Lei non entra in campo, entra direttamente in cabina di pilotaggio, preparando una nazione intera al decollo. Le sue traiettorie di volo, destinazione i piedi di Girelli e Galli, sono da applauso all’atterraggio. L’azzurra si lancia inoltre in manovre di salvataggio con annessa mascherina di ossigeno per Bertolini. #stovolandopregononmidisturbare

Bonansea – voto: 11€+prevendita. Il grande lavoro di Bertolini nel creare questo gruppo lo si vede anche dalla prestazione di Bonansea. Lei, player of the match della scorsa partita, con grande umiltà fa un lavoro da gregario per novanta minuti. Torna protagonista nel dopo partita, organizzando l’after party per tutta la squadra nel camper nuovo fiammante dei genitori. Dj set Linda Tucceri – vocalist Elena Linari, consumazione inclusa. #vitadacamper

Girelli – voto: 10 + 1 pallone tondo tondo. Sbaglia il primo tentativo di battuta del rigore perchè uno stadio colmo di francesi a fare il tifo per le Azzurre non sapeva di dover saltellare. L’arbitro, appena notato l’immobilismo sulle curve al momento della battuta, fa giustamente ripetere il rigore. Per dimostrare di essere una giocatrice completa, dopo aver segnato di piede, segna anche di testa e di bacino, alla Amica chips. A questo punto diventa la seconda italiana nella storia dopo Carolina Morace a segnare una tripletta al mondiale e la Girella cambia immediatamente il suo slogan in: “La morale è sempre quella, fai tripletta con Girelli”. Ma la nostra numero 10 è di classe anche fuori dal campo, rispondendo alla giornalista che sì, le fa piacere che siano in tanti a seguire le Azzurre, ma che la cosa la fa anche sorridere, perchè loro fenomeni in campo lo sono da anni. #bomber1

Sabatino – voto: a San Vito. Anni di lotte tra Stato e Chiesa totalmente ignorate a Castelguidone, quando si sono accorti che Daniela Sabatino partiva titolare. Il parroco, uomo saggio, si scusa con il suo superiore per il disagio e fa slittare la processione per permettere a tutto il paese di tifare la numero 9. Come i Blues Brothers infatti, Sabatino e Tucceri sono in missione per conto di Dio e dell’Abruzzo, come conferma il parroco dichiarando: “San Vito capirà…”. Pare che poi abbia aggiunto: “Questa la sposto, tanto poi guiderò la processione con la Coppa”. #urbietorbi

Giacinti, voto: Noveeee. Porta velocità e dinamismo all’attacco azzurro, subentrando a Cristiana Girelli che ormai sul campo di Reims aveva dato tutto. La verità è che a Valentina, segnare, non piace poi così tanto. A lei più che altro piace esultare. Infatti è la prima ad abbattere Bonansea dopo il gol al 95′ contro l’Australia, con una presa sul collo che neanche Rey Mysterio dei tempi d’oro, ed è sempre lei a correre ad abbracciare Galli dopo il gol del 5 a 0. #freehugs

Galli – voto: 2/2. Viene buttata nella mischia nel secondo tempo al posto di Bergamaschi, ed entra subito nel vivo del gioco. La sua partita sembra la versione demilitarizzata di American sniper. Entra alla Bradley Cooper: bionda, occhi azzurri, sguardo concentrato e agguerrito. Si piazza a centrocampo e come il più addestrato dei cecchini va a colpo sicuro. Due tiri, due gol. #Italiansniper

Boattin – voto: 8° circa. Miglior scelta tattica di far giocare un veneto all’ora in cui dà il meglio di sè, ovvero all’ora dell’aperitivo, onestamente non esiste. Per capirlo basta guardare Boattin entrare in campo, spavalda e pronta a dimostrare al New York Times che non solo lo spritz non fa schifo, ma aiuta anche a crescere giovani di talento. È lei infatti a servire un cocktail di benvenuto alla compagna di bevute Yaya Galli, liberissima al limite dell’area. #ilterzinobiondochefaimpazzireilmondo

Bertolini – voto: 007. Prima di iniziare la sua carriera da allenatrice, la CT Bertolini faceva la stunt. È stata lei infatti ad istruire Daniel Craig in Casinò Royal sulle regole del Poker. Basta guardare come arriva a Reims: completo elegante di Armani, sguardo pacato e primo tricolore d’Italia al posto della calibro 38. Alla conferenza stampa tutti credono che stia bluffando quando dice di voler passare il girone. Poi inizia la partita: tris di girelli e coppia di Galli. Un full. E tutti muti #IlmionomeèBertoliniMilenaBertolini

Giulia Beghini

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