Alex Morgan Approfondimenti Calcio Estero Calcio femminile Calcio Femminile Americano News USWNT

Alex Morgan critica sull’idea della Federcalcio USA di equiparare i contratti tra donne e uomini

Alex_Morgan

Per Alex Morgan e per la Nazionale statunitense femminile l’accordo presentato dalla Federazione calcio USA non è ancora abbastanza. Pochi giorni fa infatti, la Federcalcio statunitense aveva annunciato l’intenzione di uniformare le due Nazionali sotto un’unica struttura di contratto collettivo, offrendo a entrambe le squadre le stesse condizioni di guadagno attraverso una condivisione e ripartizione degli introiti.

La proposta apparentemente incoraggiante della Federazione di perseguire la strada dell’equal pay rivela però ancora diversi punti ciechi. Interrogata a riguardo infatti, Alex Morgan, al momento impegnata nelle amichevoli celebrative post-Olimpiadi, non ha celato le sue perplessità.

“In quanto Associazione delle Giocatrici, dobbiamo ancora discutere sul comunicato rilasciato dalla U.S. Soccer ma qualsiasi impegno pubblico nei confronti dell’equal pay è positivo. Ad ogni modo, avremo bisogno di controllare riga per riga ciò che stanno effettivamente offrendo perché se la paga equa corrisponde a una riduzione di ciò che avevamo o di ciò che valiamo, allora non è ancora abbastanza.”, ha affermato Morgan con chiarezza.

Le parole della calciatrice lasciano intendere che, oltre il progetto, non è ancora stato presentato alla squadra e alle rappresentanti coinvolte nell’Associazione un piano concreto. Ma l’idea della Federazione di uniformare la struttura dei contratti collettivi sembra prevedere al momento addirittura una decurtazione della paga attuale.

Per quanto la volontà di eguagliare le condizioni di retribuzione tra le due Nazionali appaia propositiva, i dettagli della proposta della USSF sono ancora sconosciuti. L’Associazione delle Giocatrici della Uswnt non ritiene che l’accordo offerto fornisca in alcun modo la trasparenza, la sicurezza e l’uguaglianza che le calciatrici statunitensi richiedono.

Il contratto collettivo della Uswnt scade al termine dell’anno corrente e come ribadito da Alex Morgan, il raggiungimento di un nuovo accordo è una priorità fondamentale per tutti. Ma le parti sono ancora comprensibilmente distanti. Ciò che la Federcalcio USA ritiene equo nella sua offerta non corrisponde al concetto di equal pay promosso dalla Nazionale femminile.

Alex Morgan, accanto a Hope Solo, Carli Lloyd, Megan Rapinoe e Becky Sauerbrunn, era stata parte della prima denuncia e richiesta di trattamento equo avanzata dalla Uswnt nel 2016. L’accordo collettivo poi firmato nel 2017 da un nuovo gruppo di rappresentati della squadra era ben lontano dall’equal pay ma era anche la soluzione migliore a cui la squadra potesse aspirare. Dopo la disfatta delle Olimpiadi di Rio e il successivo licenziamento di Hope Solo, le calciatrici della Nazionale erano chiamate a contrattare le condizioni migliori per la loro carriera e non solo.

Allora come ora, avere la stessa struttura di guadagno della squadra maschile non corrisponde a un’uguaglianza di condizioni. La paga “a partita” che la Federazione offrì nel 2017 e sembra voler riconfermare oggi non predispone necessariamente la stessa retribuzione in cifre né le stesse risorse messe a disposizione dalla USSF. Al di là dell’aspetto finanziario, la Uswnt ha sempre lottato per ottenere le stesse sicurezze della controparte maschile, comprendenti il numero di partite disputate su un terreno artificiale.

L’accordo accettato nel 2017 inoltre, che prevedeva dunque la struttura di guadagno “annuale” indipendentemente dal numero di gare disputate, includeva benefit specifici inevitabilmente non presenti nel contratto degli uomini poiché riguardanti la maternità. In aggiunta, la decisione di Sauerbrunn e compagne di accettare il contratto collettivo del 2017 era motivata anche dalle conseguenze che la loro scelta avrebbe avuto sull’NWSL.

Mentre i calciatori statunitensi ottengono le loro entrate maggiori dai club di riferimento, la USSF era nel 2017 ancora la finanziatrice principale della lega femminile. Le giocatrici della Uswnt dovettero acconsentire alla contrattazione migliore anche per la sopravvivenza dell’NWSL e di tutte le atlete che ci militavano.

Resta inoltre da considerare l’impegno annuale che la USSF richiede alle sue squadre, un impegno che per la Nazionale femminile è costantemente maggiore di quello della Nazionale maschile.

Infine, rimane primaria la discussione sulla suddivisione dei premi FIFA in seguito alle competizioni mondiali. E se la FIFA è certamente a capo della decisione riguardante l’ammontare del premio, alle Federazioni spetta l’ultima parola sulla ridistribuzione di quei fondi. E per chiarezza del contesto, su un premio di 30 milioni di dollari, la Uswnt ottenne dopo la vittoria dei Mondiali del 2019 4 milioni. La Nazionale maschile ne guadagnò 9 solo per aver raggiunto gli Ottavi di Finale ai Mondiali del 2016 (fallendo la qualificazione nel 2018).

È evidente dunque anche dalle parole di Alex Morgan che sussiste ancora una sfiducia tra le parti. E finché i canali social ufficiali della Federazione accuseranno le calciatrici di “mosse pubblicitarie”, sarà difficile per la Uswnt fidarsi delle intenzioni del loro datore di lavoro.

Leggi anche