Calcio femminile News Professionismo Spagna

Salario minimo e tutele: la Spagna vara il suo professonismo per il calcio femminile

barcellona femminile

La data fissata è quella del 15 gennaio e potrebbe essere un giorno storico.

E’ di ieri infatti la notizia che i due sindacati delle calciatrici AFE Futbolistas ON insieme all’Associazione dei Club hanno sottoscritto un pre accordo di quello che sarà nei prossimi giorni il primo contratto collettivo di categoria in Spagna (si intende quello a 11 perché il calcio a 5 ha un suo contratto collettivo specifico NDR).

Il documento – fondamentale perché si possa parlare di professionismo vero e proprio atteso che è lo stesso contratto di lavoro sportivo che rimanda ad accordi collettivi di categoria – regolerà alcuni importanti diritti in 43 articoli. Il salario minimo lordo sarà di 16.000 euro per i contratti a tempo pieno, mentre per i contratti part – time di 12.000.

Per quanto riguarda le ferie, il documento prevede a favore delle giocatrici 30 giorni retribuiti di cui 21 da effettuarsi ininterrottamente.

L’assicurazione a favore delle ragazze sarà pagata dalla società che indennizzerà le calciatrici in caso di infortunio temporaneo. Nel caso in cui dovesse esserci una lesione permanente il club risarcirà la calciatrice di 60.000 euro e anche nei casi più grave come la morte il club garantirà agli eredi 90.000 euro.

Garanzie importanti anche in caso di maternità: se la calciatrice dovesse rimanere incinta durante il suo ultimo anno di contratto le è data facoltà di rinnovare per un’altra stagione alle stesse condizioni del contratto in corso. Definiti anche le tempistiche del ritiro pre-partita: se il match si giocherà in casa non potrà durare più di 24 ore , mentre saranno massimo 72 in caso di trasferta.

L’accordo collettivo avrà carattere retroattivo e pertanto sarà in vigore dal 1 luglio 2019 al 30 giugno 2020. Avrà durata annuale con possibilità di rinnovo anno per anno e si intende applicato a tutti i club, anche a quelli che non hanno partecipato alla negoziazione.

Sara Messina

Leggi anche