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Aumenta lo scontro tra la Nazionale USA e la Federcalcio sul tema dell’equal pay

La federazione afferma che la nazionale femminile è pagata di più di quella maschile da ormai un decennio, ma la Uswnt accusa la l’US Soccer di usare uno “stratagemma” per nascondere la disparità salariale

Il coro “Equal pay! Equal pay!” è stato intonato più e più volte dai tifosi americani, prima al Parc OL, subito dopo la conquista del quarto titolo mondiale, e poi a New York nel corso della ticker tape parade.

Ma secondo la USSF, le calciatrici della nazionale guadagnerebbero, in realtà, più dei loro colleghi maschi.

Lo scorso 29 luglio la federazione ha fatto sapere che, nell’ultimo decennio, la nazionale femminile è stata pagata di più di quella maschile. Non si è fatta attendere la risposta della Uswnt, che ha definito come “completamente falsi” i numeri riportati dalla USSF.

I numeri a cui si riferiscono, sono quelli citati dal presidente della federazione, Carlos Cordeiro, che, in una lettera, ha detto di aver commissionato una “analisi approfondita” dei “dati finanziari” della Us Soccer negli ultimi 10 anni.

In tale analisi, una prima affermazione è che le giocatrici della nazionale sotto contratto hanno uno stipendio base garantito di 100 mila dollari, mentre i calciatori della nazionale non hanno uno stipendio garantito e vengono pagati solo per i training camp, le partite e con i bonus, che sono maggiori di quelli che ricevono le calciatrici proprio per l’assenza di uno stipendio garantito.

Nell’analisi si legge anche che le giocatrici della nazionale che militano nella NWSL hanno uno stipendio base compreso tra 67,500 e 72,500 $, mentre i calciatori che giocano nella MLS non ricevono alcun compenso dalla federazione.

Dall’analisi risulta che le giocatrici della nazionale con contratto ricevono, inoltre, benefici garantiti, come assicurazione sanitaria, dentistica e visiva, piano pensionistico, congedo di maternità, assistenza all’infanzia.

“Questo è un triste tentativo dell’USSF di reprimere la schiacciante ondata di sostegno che la Uswnt ha ricevuto da tutti, dai fan agli sponsor e al Congresso degli Stati Uniti” è la dichiarazione della Uswnt “La USSF ha ripetutamente ammesso di non pagare le donne quanto gli uomini e di non credere che le calciatrici meritino di essere pagate allo stesso modo dei calciatori”.

Nella sua lettera, Cordeiro ha aggiunto che le squadre maschili e femminili hanno “diverse strutture retributive” perché ciascuna squadra “ha scelto di negoziare un pacchetto di compensazione diverso” con US Soccer. Tuttavia, la Uswnt ha affermato di aver “rifiutato” la sua richiesta di una struttura di compensazione equa definendola la “definizione stessa di discriminazione di genere”.

“Il fatto è che la squadra femminile ha richiesto la stessa struttura di compensazione degli uomini, così sarebbero pagati equamente per le stesse prestazioni”, continua la dichiarazione della Uswnt. La federazione, però, ha rifiutato questa richiesta.

La Uswnt accusa la federazione di aver messo in atto, con l’analisi e i numeri in essa riportati, uno “stratagemma” per nascondere o negare la disparità salariale.

“Per ogni partita giocata, un calciatore della nazionale guadagna un salario base più alto di una calciatrice. Per ogni vittoria o pareggio, il bonus di un uomo è maggiore” dichiara la Uswnt “Questa è la definizione stessa di discriminazione di genere. È scoraggiante il fatto che la federazione creda il contrario, ma questo aumenta solo la nostra determinazione per ottenere una vera parità di distribuzione. Se la USSF non sarà d’accordo su questo alla prossima mediazione, allora ci vedremo in tribunale”.

Martina Pozzoli

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