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Caso UPC Tavagnacco: niente fondi comunali per un’eccellenza della città.


Terzo posto in classifica, 22 punti su 27 disponibili, una squadra giovane ed entusiasmante. Dal 2001 in Serie A, il Tavagnacco è una delle realtà più consolidate nel calcio femminile. Forte di una partnership tacita con l’Udinese, società di Serie A maschile, il 27 Gennaio giocherà alla Dacia Arena, stadio del club bianconero, contro la Juventus. 


Sempre più squadre del panorama femminile stanno trovando la propria strada attraverso l’affiliazione con le società maschili. Nel calcio femminile i costi non sono facilmente sostenibili senza l’aiuto di sponsor e sovvenzioni pubbliche, dato lo scarso livello dei ricavi. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, il Comune di Tavagnacco sembra non aver compreso l’importanza dei risultati ottenuti dalle ragazze di Amedeo Cassia. 

Nei giorni scorsi la società friulana ha reso noto la mancanza dell’appoggio da parte del Comune, che ha deciso di impedire al Tavagnacco di partecipare al Bando per assegnazione dei fondi alle Eccellenze Sportive. La Giunta comunale ha preferito sostenere una serie di associazioni culturali e sportive, tra cui non appaiono proprio il club di calcio femminile e i Friuli Falcons, squadra di hockey su carrozzina che milita in A2. Il motivo alla base dell’esclusione sembrano dissidi all’interno della Giunta: “La mia sensazione è che ci sono persone che ritengono sbagliato assegnare contributi al calcio femminile” ha dichiarato Domenico Bonanni, vicepresidente del Tavagnacco, al Messaggero Veneto. “Se giocassero ragazzi i soldi arriverebbero. Stiamo combattendo una battaglia contro il fuoco amico e l’UPC Tavagnacco ne rimane schiacciato.”

Senza il sostegno del Comune, non sarà facile per il Tavagnacco continuare ad investire nella squadra. All’interno delle società dilettantistiche spesso accade di perdere sponsor, anche a causa della difficile situazione economica, e la mancanza di fondi pubblici rende ancora più faticoso lo sviluppo di realtà storiche come quella friulana. Come sottolineato anche da Bonanni, la Lega è la prima a non sostenere economicamente il calcio femminile, impedendo una crescita di tutto il movimento. La recente notizia del fallimento del main sponsor della Serie A ex “I dolci Sapori” mette in evidenza ulteriormente le lacune nell’organizzazione del settore femminile. 

Laura Brambilla

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