Abete Corradini Italia Nazionale Sbardella Under17 Under19

NAZIONALI GIOVANILI: L’ITALIA NON E’ TRA LE MIGLIORI D’EUROPA! CAUSE, EFFETTI E CONSEGUENZE DI UNA GESTIONE DISCUTIBILE


Perché non ci siamo tra le più forti d’Europa a livello giovanile? Perché le Under negli ultimi anni rimediano sconfitte anche da Federazioni molto più modeste della nostra? Perché “c’è troppa differenza con le altre squadre europee”? Perché “dietro la Maggiore non c’è nulla”?

Una serie infinita di domande, che dopo l’eliminazione di Under 17 e Under 19 dalla fase finale dell’Europeo, risuonano sempre più forti. Eliminazioni che lasciano l’amaro in bocca, con l’Under 19 che chiude all’ultimo posto riuscendo a strappare solo un punto in tre gare, e l’Under 17 che nonostante i 4 punti (un pari e una vittoria contro la Svezia che passa alla fase finale) non riesce ad ottenere il pass.

Le dichiarazioni dei selezionatori non lasciano spazio all’ottimismo: “Difficile confrontarsi con nazionali giovanili le cui atlete fanno 4/5 allenanti a settimana ha dichiarato Sbardella dopo Svizzera-Italia 2-1 Chiedete alle nostre squadre di A2 o C, per non parlare del campionato primavera, quanti ne fanno, forse 3 se tutto va bene!”. Rincara la dose Corrado Corradini, coordinatore delle Nazionali giovanili e ct dell’Under 19: “C’è troppa differenza con le altre Nazionali Europee, non ci sono ragazze”

Tutto vero (o quasi). La differenza c’è, ma si è arrivati a questo punto anche “grazie” alla gestione attuale. E per colmare il gap, non bastano gli alibi, servono programmi. E’ risaputo che lo scouting delle nazionali giovanili femminili non esiste. Le convocazioni sono fatte in base a telefonate con i vari “amici-addetti ai lavori” e sui campi di serie A, A2, C e Primavera raramente si vedono osservatori della Nazionale. Probabilmente il “non ci sono ragazze” è frutto anche di questa atavica improvvisazione. Probabilmente se nemmeno i diretti interessati ci credono, sarebbe opportuno fare un passo indietro e lasciar lavorare chi ha forza, idee, capacità e voglia di fare. 

La “nuova” Commissione, parla di un nuovo inizio. Di riforme, anche drastiche, per iniziare un nuovo processo evolutivo. Proposte ineccepibili, ma si sa le parole le porta via il vento, ora servono i fatti!  
© Riproduzione riservata

Leggi anche