Esordio vincente e convincente in Women’s Nations League per la nuova Nazionale di Andrea Soncin

Inizia la nuova avventura della Nazionale italiana di calcio femminile nel lungo percorso della UEFA Women’s Nations League. Il nuovo torneo vedrà le Azzurre esordire con il nuovo Commissario Tecnico Andrea Soncin contro la Svizzera.

Il palcoscenico della prima sfida del Gruppo 4 sarà l’AFG Arena di San Gallo dove l’Italia cercherà di seminare i primi punti che risulterebbero fondamentali per il prosieguo del cammino che vedrà a seguire le sfide con le blasonate Svezia e Spagna.

La prima Italia di Soncin si schiera in campo con il 4-3-3. Tra i pali torna Giuliani a guidare il quartetto difensivo composto da Bartoli, Linari, Lenzini e Di Guglielmo. Torna al centro del campo in regia Galli a cui daranno supporto Giugliano e Caruso. In attacco fiducia ritrovata per Piemonte, attorno a cui ruoteranno Cantore a destra e Giacinti a sinistra.

Stesso modulo per la Svizzera. Grigs si affida ad una spina dorsale centrale di esperienza: Bachmann in attacco, Reuteler a centrocampo e Maritz in difesa saranno i punti cardine dell’undici iniziale delle elvetiche.

Parte bene la Nazionale azzurra con Giugliano che al 3′ raccoglie al limite dell’area un pallone da una mischia e calcia forte con il destro ma troppo centrale per creare problemi a Peng.

L’Italia cerca di creare gioco sfruttando la fisicità di Piemonte, brava ad attirare su di sé le attenzioni della difesa svizzera lasciando ampie praterie in fascia sia a Cantore che a Giacinti che però non riescono a trovare i tempi giusti per inserirsi e per permettere al tridente di centrocampo di servirle in profondità.

Anche la Svizzera però non riesce ad avere la solita fluidità di gioco, mostrata anche ultimamente durante il Mondiale di Australia e Nuova Zelanda. Le Azzurre sono brave infatti a schermare l’iniziale costruzione di gioco dalle retrovie, impedendo che la palla raggiunga il terzetto offensivo.

Il primo tempo è per la sua totale interezza ricco di momenti di studio tra le due squadre che in nessun modo riescono a scardinare le retroguardie avversarie. Al 27′ ci prova Riesen con un mancino al volo dai quindici metri che trova però pronta Giuliani a bloccare senza troppa fatica.

La miglior occasione arriva allo scoccare della fine del primo tempo con Bachmann. La numero 10 crociata si mette in proprio sulla fascia sinistra, punta Bartoli in velocità, la supera entrando in area e cercando di interno un piazzato che però non trova l’angolo giusto e termina docile tra le braccia di Giuliani, brava a mantenere a posizione sulla linea di porta.

La prima frazione termina con uno sterile 0-0 senza troppe emozioni da rendersi degne di cronaca.

Non cambia nei secondi quarantacinque minuti l’impronta di gioco delle due Nazionali. Le squadre continuano a cercare di colpire nei punti deboli delle avversarie non riuscendo però a trovare gli sbocchi giusti per affondare i colpi decisivi.

Il primo giro di cambi vede l’entrata in campo di Lehmann e Vallotto al posto di Sow e Techoun.

Spinge l’Italia con l’inerzia di una squadra che ha voglia di dimostrare il proprio valore. Al 60′ è Giacinti a sfiorare il gol del vantaggio su un calcio d’angolo dalla destra: l’attaccante in maglia numero 9 riesce ad approfittare di una dormita della difesa svizzera e gira di destro un pallone che fa la barba all’incrocio dei pali.

Dopo soli quattro minuti è una vivace Caruso a portare avanti l’Italia con un gol da stropicciarsi gli occhi. Cantore sulla destra semina il panico con la sua imprevedibilità e mette al centro un bel cross che dopo un batti e ribatti trova Caruso, lesta di mancino a infilare la sfera all’incrocio dei pali, dove Peng non può arrivare ma solo guardare.

La Svizzera non ci sta e al 68′ risponde presente con Riesen che chiama, con un destro angolato da fuori area, Giuliani all’intervento miracoloso per togliere la palla dall’incrocio dei pali.

Soncin capisce il momento di difficoltà ed effettua un triplice cambio: Girelli, Bergamaschi e Glionna prendono il posto di Piemonte, Bartoli e Cantore.

Italia fortunata al 81′ quando viene graziata dal doppio palo colpito dalla neo entrata Pilgrim ben servita al centro dell’area da Bachmann. Il gioiellino ventenne crea scompiglio nella difesa azzurra con la sua vivacità.

Forze fresche per le Azzurre, in campo Serturini e Greggi regalano respiro a Giacinti e Giugliano. In pieno recupero una galoppata di Serturini sulla sinistra trova libera a centro area Girelli che prova a girare di testa sul palo più lontano, ma la mira è leggermente fuori dalla porta difesa da Peng.

Dopo pochi secondi è Galli a rubare un pallone velenoso sulla trequarti ma, probabilmente con troppa fretta. non sfrutta al meglio un buon pallone al limite dell’area. La centrocampista dell’Everton si fa ingolosire dalla posizione e calcia di destro a pochissimi centimetri dal palo.

Il direttore di gara Lehtovaara allunga il recupero di due minuti addizionali oltre i sette già concessi e la Svizzera rischia il colpaccio: un cross radente dalla destra trova un’indecisione tra Linari e Giuliani, risolta fortunatamente con un semplice calcio d’angolo.

Al triplice fischio l’Italia si ritrova in un cerchio ricco di sorrisi e porta a casa tre punti fondamentali per il suo percorso in Nations League ma soprattutto per l’intero progetto, volto a dare nuovamente lustro ed importanza al tricolore in rosa.

Non poteva iniziare in modo migliore l’avventura di Soncin sulla panchina azzurra e quella della Nazionale in UEFA Women’s Nations League. Una vittoria che scaccia via le tante nuvole di incertezza e critiche che hanno attanagliato l’Italia in queste lunghissime settimane post Mondiale.

Una prestazione che convince. L’Italia è propositiva in fase d’attacco grazie a una mediana che ha ritrovato palleggio, qualità e coraggio complice anche un tridente d’attacco completo e imprevedibile. Piemonte infatti ha fatto a sportellate con il duo centrale svizzero mentre Giacinti e Cantore hanno costantemente tenuto, con l’attacco alla profondità, sotto pressione i terzini elvetici.

La fase difensiva sembra aver ritrovato tranquillità e armonia, con Giuliani che è tornata a dirigere un’orchestra che suona finalmente guardando lo stesso spartito.

Di certo questa vittoria non è un traguardo ma un ottimo punto di partenza per affrontare la prossima sfida con la Svezia con rinnovato coraggio e maggior consapevolezza dei propri mezzi.

SVIZZERA-ITALIA 0-1 (64′ Caruso)

SVIZZERA (4-3-3): Peng; Marti, Buhler, Maritz, Riesen; Sow, Walti, Reuteler; Terchoun, Bachmann, Piubel.

A disposizione: Schneider, Herzog, Ivelj, Egli, Xhemaili, Csillag, Vallotto, Mauron, Felber, Aigbogun, Pilgrim, Lehmann.

Allenatrice: Grigs.

ITALIA (4-3-3): Giuliani; Bartoli, Lenzini, Linari, Di Guglielmo; Caruso, Giugliano, Galli; Giacinti, Piemonte, Cantore.

A disposizione: Aprile, Baldi, Bergamaschi, Gama, Girelli, Glionna, Beccari, Serturini, Dragoni, Greggi, Cernoia, Orsi.

Allenatore: Soncin.

Federica Iannucci

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