La Svezia batte l’Australia padrona di casa nella finale per il terzo posto del mondiale femminile e vince il bronzo.

Non basta il pubblico di Brisbane a spingere Matildas verso la conquista del bronzo, che finisce nuovamente al collo delle svedesi. La Svezia, infatti, si impone 2-0 sull’Australia.

Per la squadra gialloblù si tratta del quarto bronzo mondiale su altrettante finali per il terzo posto disputate, oltre che il secondo consecutivo. Prima di questa edizione, infatti, le svedesi avevano ottenuto il bronzo nel 1991 (4-0 contro la Germania), nel 2015 (2-1 contro la Francia) e nel 2019 (2-1 contro l’Inghilterra).

Vincendo il bronzo anche in questa edizione, la Svezia ha quindi stabilito il nuovo record per il maggior numero di mondiali conclusi sul terzo gradino del podio: 4, staccando gli Usa fermi a 3 terzi posti.

L’Australia non riesce quindi a diventare la seconda nazione ospitante a salire sul podio del mondiale. Gli Usa rimangono quindi l’unica nazione ad esserci riuscita, con il primo posto del 1999 e il terzo del 2003. Questo quarto posto è comunque il miglior piazzamento delle Matildas ai mondiali, oltre ad essere il secondo quarto posto consecutivo dopo quello dell’Olimpiade di Tokyo nel 2021.

La Svezia conferma la propria tradizione positiva contro l’Australia in Coppa del Mondo. Questo, infatti, è stato il quarto incontro mondiale tra tali squadre e le scandinave hanno ottenuto 3 vittorie e un pareggio.

La centrale di difesa svedese Amanda Ilestedt chiude il mondiale da miglior marcatrice della Svezia in questa edizione con 4 gol. Proprio grazie a queste 4 reti la nuova calciatrice dell’Arsenal ha eguagliato il record di gol messi a segno in una singola edizione da una centrale difensiva stabilito nel 2019 dalla francese Wendie Renard.

La veterana svedese Caroline Seger chiude il suo quinto e ultimo mondiale con un terzo posto. La centrocampista aveva esordito in Coppa del Mondo nel 2007. Il 2 agosto 2023, scendendo in campo contro l’Argentina ha eguagliato il record di partite giocate ai mondiali con la maglia della Svezia stabilito da Hedvig Lindahl: 20 match.

Formazioni

Il ct svedese Peter Gerhardsson si affida alla formazione titolare messa in campo in semifinale contro la Spagna. In tutto il mondiale la Svezia ha schierato le stesse titolari in tutte le partite ad accezione del terzo match del girone vinto 2-0 contro l’Argentina, per il quale Gerhardsson aveva deciso di fare turnover.

Anche il ct svedese dell’Australia Tony Gustavsson conferma la medesima formazione di partenza della semifinale contro l’Inghilterra, guidata dalla capitana Sam Kerr. Come già successo in semifinale, Gustavsson deve rinunciare ancora ad Alanna Kennedy, sostituita nuovamente dall’esperta Clare Polkinghorne.

La cronaca del match

Passano meno di 60 secondi e la Svezia ha subito una grande occasione, con il diagonale rasoterra di Stina Blackstenius respinto da Mackenzie Arnold e poi allontanato definitivamente da Ellie Carpenter prima che possano arrivarci altre svedesi.

Poi per la prima mezz’ora circa la partita dell’Australia segue lo stesso copione già visto contro l’Inghilterra: lascia l’iniziativa alla squadra avversaria e prova a rendersi pericolosa nelle ripartenze. Le Matildas rispondono con un paio di conclusioni di Hayley Raso. Se il primo non inquadra lo specchio (17’), il secondo, su un bel cross di Carpenter, costringe Zecira Musovic a salvarsi in calcio d’angolo (23’). Questa è la miglior occasione australiana del primo tempo.

La Svezia ha una nuova clamorosa occasione al 26’, con il colpo di testa di Fridolina Rolfo su assist di Kosovare Asllani che colpisce la traversa. Nella medesima azione c’era stato un contatto in area tra Clare Hunt e Blackstenius. Dopo il controllo al monitor l’arbitra ha assegnato il rigore alle gialloblù. Dal dischetto Rolfo non sbaglia.

Dopo il gol l’Australia prova a spingere di più e il match si fa più equilibrato, con occasioni da entrambe le parti. Nessuna delle due squadre, però, riesce a creare occasioni realmente pericolose fino alla conclusione di Filippa Angeldal nel secondo minuto di recupero, respinta da Arnold e allontanata da Katrina Gorry prima che Blackstenius possa segnare da pochi passi.

Anche nel secondo tempo comincia meglio la Svezia, che al 62’ chiude il match con un gol di Kosovare Asllani. Blackstenius in area lotta ancora con Hunt, che però non riesce a portarle via il pallone. L’attaccante dell’Arsenal vede l’arrivo di Asllani. La calciatrice del Milan dal limite dell’area calcia di prima e batte Arnold.

L’Australia ha una clamorosa occasione per riaprire il match al 70’ grazie alla sua coppia difensiva, spintasi in avanti per un calcio piazzato. Con una sponda di testa Hunt trova Polkinghorne in mezzo all’area piccola. La conclusione ravvicinata della classe 89’ però trova la pronta respinta di Musovic.

A parte l’occasione di Polkinghorne, nonostante gli sforzi delle Matildas per riaprire il match, la nazionale australiana non riesce a creare occasioni realmente pericolose. Finisce 2-0.

SVEZIA-AUSTRALIA 2-0

Marcatrici: 30’ rig. Rolfo; 62’ Asllani

Formazioni:

Svezia (4-2-3-1): Musovic; Andersson, Eriksson, Ilestedt, Bjorn; Rubensson, Angeldal; Rolfo, Asllani (67’ Hurtig), Rytting Kaneryd (89’ Sembrant); Blackstenius (67’ Blomqvist). Coach: Gerhardsson

Australia (4-4-2): Arnold; Catley, Polkinghorne (74’ Chidiac), Hunt, Carpenter (74’ Nevin); Foord, Cooney-Cross, Gorry (60’ van Egmond), Raso (60’ Vine); Fowler, Kerr. Coach: Gustavsson

Martina Pozzoli

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