Dalle Olimpiadi di Tokyo ai Mondiali di calcio femminile di Australia e Nuova Zelanda, Barbra Banda si riprende le redini della sua carriera in ascesa.
La stella della Nazionale zambiana che ha illuminato la partecipazione della squadra africana ai Giochi olimpici del 2020 era solo all’inizio della sua avventura calcistica quando dubbi sulla sua identità di genere l’hanno costretta a uno stop obbligatorio.
Alla vigilia della Coppa d’Africa del 2022 infatti, Banda si ritrovò esclusa dalla competizione a causa dei test di genere imposti dalla Federazione africana che riscontrarono valori eccessivamente alti di testosterone nel sangue della giocatrice.
Non solo quindi l’attaccante zambiana dovette rinunciare al torneo ma anche la sua carriera professionista con i club subì una brusca battuta d’arresto che le costò il passaggio al Real Madrid femminile.
A Gennaio 2023 però fu annunciato che la FIFA aveva revisionato la propria normativa sull’identità di genere rendendo la competizione più inclusiva per le sue atlete.
Un imprescindibile passo avanti nella gestione della Federazione che nel 2011 prevedeva ancora accertamenti sul genere delle giocatrici di stampo medievale, come raccontato da Nilla Fischer nel suo libro, costretta a mostrare i genitali a un medico per confermare il sesso femminile.
A pochi giorni ormai dall’inizio dei Mondiali di Australia e Nuova Zelanda quindi, arriva la conferma che Barbra Banda guiderà lo Zambia come capitano sul palcoscenico calcistico più importante.
Banda ricomincia dunque a costruire il suo futuro brillante nelle vesti di leader indiscussa della sua Nazionale. Un’impresa avviata già nel corso della recente amichevole contro la Germania in cui lo Zambia ha prevalso sorprendentemente per 3-2 grazie proprio a una doppietta dell’inarrestabile attaccante.
Ai Mondiali, la nazionale africana dovrà affrontare nel Gruppo C la favorita Spagna, la Costarica e il Giappone.
