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Roma femminile, scelto lo stadio per le partite casalinghe di Champions League

La Roma femminile ha ufficialmente scelto lo stadio che ospiterà le prestigiose partite casalinghe di Women’s Champions League.

L’impresa della squadra giallorossa di aver raggiunto la fase a gironi della competizione alla sua prima partecipazione europea entra nella storia del club ma dovrà anche far fronte a inevitabili cambiamenti.

Lo Stadio Tre Fontane, che rappresenta la “casa” del team capitolino da anni e che ha testimoniato proprio l’esaltante trionfo delle giallorosse sullo Sparta Praga per 4-1, non potrà essere disponibile per le prossime gare europee.

A causa infatti dell’assenza di un sistema di illuminazione della struttura, il Tre Fontane non ha risposto ai requisiti richiesti dalla UEFA. Le partite di Champions League saranno disputate nelle fasce orarie serali, alle 18:30 e alle 21:00, rendendo dunque impossibile per la Roma scendere in campo nella propria città.

La società giallorossa ha quindi scelto come sostituto del Tre Fontane lo stadio Domenico Francioni di Latina, di già analizzato dalla UEFA e trovato idoneo ad ospitare le partite previste in casa per la Roma.

Ad ogni modo però, l’impossibilità di giocare la massima competizione europea nella Capitale lascia l’amaro in bocca, soprattutto al Presidente dell’Ati Tre Fontane, Ugo Pambianchi.

Seppure infatti felice per i traguardi raggiunti dalla Roma femminile in questa prima fase del torneo e orgoglioso di aver contribuito almeno a una sfida chiave per la qualificazione delle giallorosse ai gironi, Pambianchi non può fare a meno di esprimere la propria delusione per la mancata occasione di proseguire il percorso con la squadra.

“Da quasi 7 anni attendiamo il via libera a poter installare le Torri Faro per l’illuminazione dello Stadio. Una miglioria scontata e peraltro prevista dal Bando da noi vinto, che non ci spieghiamo perché abbia incontrato un vero e proprio stallo burocratico così lungo.”ha ammesso Pambianchi all’Adnkronos.

Il progetto da noi presentato già nel 2018 aveva ricevuto parere positivo dalla Conferenza dei servizi. Il blocco di tutto il programma ci ha provocato problematiche enormi, in primis a livello di danni economici e gestionali.”, ha puntualizzato il Presidente dell’Ati Tre Fontane.

Le tre partite di Champions League che si dovranno disputare fuori della Capitale sono un’occasione persa per noi ma anche per la Città di Roma. Siamo comunque fiduciosi di effettuare questi importanti lavori al massimo nel Giugno 2023, potenziando l’impianto e rendendolo finalmente utilizzabile negli orari serali.”, ha concluso Pambianchi.

Una perdita dunque purtroppo pesante per tutte le parti coinvolte nell’evento, dalla squadra ai tifosi e alla città, ma al momento ancora inevitabile.

Tra la tifoseria restava salda la speranza di poter finalmente vedere la Roma femminile allo Stadio Olimpico e la Champions League sembrava il momento migliore per realizzare questo sogno. Il celebre stadio si è rivelato però indisponibile poiché oberato per i prossimi mesi degli impegni casalinghi della squadra maschile.

L’unica soluzione possibile dunque è stata ritrovata nell’opzione di Latina, dove l’impianto rispetta già tutti i criteri imposti dalla UEFA.

Un cambio di programma necessario. dunque che conduce la Roma fuori dai confini della Capitale. Ma proprio i traguardi raggiunti già dalle giallorosse in Europa potranno rivelarsi forse il propulsore di un’indispensabile evoluzione per le risorse e le strutture destinate alla squadra femminile.

La Roma, inserita nel gruppo B dei gironi di Champions League, affronterà in casa lo Slavia Praga il 20 Ottobre, il Wolfsburg nella giornata del 23 Novembre e infine il St. Polten nel pomeriggio del 16 Dicembre.

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