Lucy Bronze è ormai uno di quei nomi che in Europa sono sinonimo di calcio femminile. I suoi trionfi la precedono, la sua personalità sul campo non è più un mistero ma una minaccia costante.

Bronze è ad oggi l’unica giocatrice inglese ad aver vinto 3 Women’s Champions League consecutive. Una conquista impressionante a cui solo pochi mesi fa si è aggiunto anche il primo successo con la Nazionale inglese femminile con la vittoria agli Europei di calcio femminile 2022.

Un palmares che quindi parla per se stesso e lo fa attraverso le maglie dei più grandi club europei in circolazione: Olympique Lione, Manchester City e adesso Barcellona, una squadra quasi completamente spagnola ma impreziosita proprio da due stelle inglesi, Bronze per l’appunto e Keira Walsh.

Il terzino britannico è manifesto di un calcio europeo che eccelle da anni, ispirazione e punto di partenza per le generazioni future che cresceranno seguendo una strada che lei ha disegnato.

Ma potrebbe sorprendere scoprire che l’ossatura professionale di un’atleta così imponente nel panorama europeo risiede in realtà negli Stati Uniti d’America.

Non è un segreto infatti che gli USA siano stati la culla del calcio femminile, antesignani della crescita e dello sviluppo di questo sport prima di chiunque altro. E gran parte del merito di questa fucina risiede nell’organizzazione del circuito sportivo collegiale.

Integrando la cultura sportiva in ogni livello dell’educazione scolastica, gli Stati Uniti pongono le basi del professionismo nei campionati nazionali universitari, che si rivelano una fondamentale anticamera per l’accesso alle maggiori leghe professionistiche.

E nel calcio femminile statunitense, nessun programma universitario ha più titoli delle Tar Heels dell’Università del North Carolina. Ed è proprio agli allenamenti estivi della UNC che Lucy Bronze scelse di partecipare, seguendo il consiglio di sua madre.

L’esperienza negli States si rivelò talmente brillante che lo stesso Anson Dorrance, allenatore storico delle Tar Heels e scopritore di alcuni dei maggiori talenti americani, fu tanto colpito dalla giovanissima Bronze da proporle una borsa di studio per il 2009.

Appena 17enne quindi,  Lucy Bronze inseguì il suo sogno proprio nell’unico posto in cui all’epoca era possibile realizzarlo, una storia che sembra quasi ricalcare la trama del film “Sognando Beckham“.

Ed è alla UNC che la giocatrice entrò a contatto con una mentalità nuova, intensa, competitiva e innovativa, che la mise di fronte a sfide inedite. Parte di una preparazione che veniva definita “the competitive cualdron“, Bronze era chiamata a sfidare i migliori talenti della squadra in confronti 1-contro-1 che rappresentano oggi le fondamenta della sua carriera.

Credo sia stata una delle maggiori influenze della mia carriera in un’epoca importante. Giocare con giocatrici già di successo a soli 17 anni ha influito su di me come persona e calciatrice. Imparare la loro mentalità a quell’età è ciò che mi ha aiutato a costruire la mia mentalità nell’ambiente inglese.“, ha confermato ancora una volta Bronze. Perché i meriti della sua formazione statunitense non sono mai stati negati dal terzino nel corso della sua carriera.

E allo stesso modo, Bronze non ha neanche mai fatto mistero di una “rivalità” sul campo che da sempre la accompagna e che ha rappresentato proprio uno dei duelli più importanti del suo percorso per la sua formazione da difensore.

Tobin Heath era la giocatrice migliore in squadra. All’epoca era già entrata in Nazionale e mi stavo misurando contro una delle migliori calciatrici al mondo. Mi ha aperto gli occhi sullo standard da raggiungere per essere al top. Sfidarmi con lei durante le sessioni di allenamento mi ha fatto capire che dovevo lavorare più duramente se volevo competere contro quel tipo di giocatrici.”, ha ammesso Bronze, che non ha mai fatto mistero di quanto quei confronti siano stati necessari per la sua crescita.

Il difensore inglese ha poi incontrato nuovamente Heath non solo nelle gare internazionali ma anche in campionato, nella Women’s Super League. Durante la sua permanenza al Manchester City, Bronze ha affrontato l’attaccante americana prima nel derby contro il Manchester United Women e poi contro l’Arsenal Women. E proprio con la maglia dell’Arsenal, Heath segnò il gol del provvidenziale pareggio negli ultimi minuti di gara superando anche la copertura della stessa Bronze.

Una rivalità sportiva che incuriosisce quella tra le due giocatrici ma che soprattutto racconta una storia che affonda le sue radici alle origini di un’epoca d’oro del calcio femminile mondiale.

Oggi Lucy Bronze si rimette in gioco con il Barcellona, in una cultura calcistica molto diversa da quella inglese ma che ancora una volta pone il terzino di fronte a quelle sfide che abbraccia volentieri per crescere ancora di più e continuare ad affermare la versione migliore di se stessa.

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