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Alex Morgan trascina gli USA alla vittoria

Alex Morgan stringe tra le mani le redini dell’attacco della Nazionale statunitense femminile e ne diventa nuovamente leader incontrastata.

Non è il 2019 né una fase di prima giovinezza ma la forma attuale di Alex Morgan lascia senza parole. L’iconica attaccante americana sembra essere tornata all’apice della sua carriera quando molti detrattori la consideravano ormai al tramonto. 33 anni, Morgan è assolutamente rinata, mentre si riappropria del suo posto nell’olimpo del calcio femminile mondiale.

La ritrovata carica e la travolgente potenza realizzativa affondano le radici forse per la prima volta in una squadra di club.

È con il San Diego Wave che la giocatrice ha inaugurato una nuova golden age della sua carriera. In un ambiente ideale per esprimere le sue note abilità tecniche e la sua leadership, e sotto la guida di un’allenatrice moderna e attenta come Casey Stoney, Morgan ha recuperato una forma impeccabile che sovrasta il livello della lega statunitense.

In pole position per la corsa al Golden Boot della stagione 2022 di NWSL, l’attaccante californiana ha messo a segno 11 reti in 10 gare quando manca ancora metà campionato da disputare. I suoi gol sono esempi di destrezza, rapidità di ragionamento e raffinatezza tecnica. Una tale prestazione le ha garantito inevitabilmente il ritorno in Nazionale ma nonostante tutto il suo posto da titolare in formazione non sembrava scontato.

Nella serata del 4 Luglio 2022 però, durante la prima partita del girone A del torneo CONCACAF valido per la qualificazione ai Mondiali del 2023, Alex Morgan è scesa in campo dal primo minuto e la sua presenza si è rivelata determinante per il risultato finale.

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La USWNT che ha affrontato la prima partita della competizione contro la Nazionale di Haiti è una squadra giovane e rivoluzionata che necessita ancora di trovare la sua identità. Ma la maturità di una veterana come Morgan ha permesso al team statunitense di imporre il suo vantaggio già al primo tempo, facilitando poi il prosieguo della partita.

La prima rete della numero 13 al sedicesimo minuto è un autentico tocco di classe e di tecnica della striker. Sfuggendo fin troppo facilmente a una backline lenta nel contenimento, Morgan riceve un cross basso da Mallor Pugh sulla fascia e con un delizioso tocco d’esterno a volo col suo immancabile sinistro batte l’estremo difensore di Haiti. C’è eleganza, tecnica, equilibrio, un gol raffinato e letale.

Passano solo sette minuti e l’attaccante statunitense si impone per la seconda volta sulla difesa avversaria. Anche questa volta l’assist vincente proviene dall’esperienza, in questo caso di Kelley O’Hara che trova perfettamente con un lancio lungo la compagna di squadra. Morgan svetta più in alto di tutte e colpisce di testa con precisione e forza. È una rete pulita e lineare, inevitabile.

Sono 21 gol in 21 partite di qualificazione per Morgan, statistiche che raccontano una carriera.

Anche con un imponente ricambio generazionale in corso, la Uswnt appare ancora la squadra di Alex Morgan e a quanto sembra ha ancora bisogno di esserlo.

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