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Calcio femminile, il risiko delle acquisizioni di titoli sportivi

Dal 1° luglio la Serie A femminile diventa un campionato professionistico con un nuovo format. Le squadre partecipanti alla massima serie si riducono da dodici a dieci per effetto del cambio voluto dalla Divisione Calcio Femminile per una maggiore competitività, ma soprattutto accrescere il valore del prodotto calcio femminile italiano.

Dal 2015, con la delibera della FIGC che ha dato il via all’ingresso dei club professionistici nel femminile, abbiamo assistito a molteplici acquisizioni e affiliazioni con società dilettantistiche.

La prima fu la Fiorentina a far da apripista con l’acquisizione dell’ACF Firenze, poi fu la volta del Sassuolo che proseguì il cammino intrapreso dalla Reggiana, della Juventus che decise di entrare nel calcio femminile direttamente dalla Serie A con l’acquisizione del titolo sportivo del Cuneo, del Milan con il Brescia, dell’Inter con l’Inter Femminile, della Roma con la Res Roma e altre ancora.

Ultima in ordine di tempo, lo scorso anno, la Sampdoria con la Florentia San Gimignano. 

Un destino quello delle società dilettantistiche segnato dalla crescita dei budget per far fronte alla Serie A femminile, dopo anni di sacrifici per portare vanti il movimento.

Con buona pace dei tifosi, sono scomparse o si sono ridimensionate tante società gloriose, che hanno conquistato titoli nazionali e collezionato apparizioni europee.

In questi giorni stiamo assistendo a trattative continue per tante altre acquisizioni di titoli sportivi. Il Parma vuole fortemente la Serie A femminile. Il club emiliano è già presente nel calcio femminile e quest’anno ha centrato la promozione in Serie C vincendo il campionato di Eccellenza. Un percorso quello del Parma partito anni fa dal basso con l’obiettivo di arrivare nella massima serie il prima possibile. Sono passate diverse stagioni, ma le gialloblù non sono riuscite ad andare oltre la Serie C. Da qui la decisione della proprietà di acquisire il titolo sportivo dell’Empoli Ladies.

La trattativa è alle fase finali e si attende solo l’ufficialità in quanto le parti hanno già trovato l’accordo.

Può sembrare che in questa operazione le parti siano entrambe due società professionistiche ma in realtà non è così. La natura giuridica dell’Empoli Ladies è di società dilettantistica. La proprietà è la stessa della squadra maschile ma la particolarità di questa trattativa sta nel fatto che il club toscano si trova in Serie A maschile quindi con ricavi maggiori rispetto al Parma che invece milita in Serie B.

Con il professionismo i costi aumenteranno in modo significativo, alcune proprietà hanno fatto due conti e valutato se proseguire ai livelli più alti, nella massima serie, o ridimensionarsi per crescere ripartendo da un livello più basso. Queste le considerazioni fatte dalla dirigenza toscana e da qui la decisione di accettare l’offerta del Parma.

Anche il Pomigliano è oggetto di lusinghe per il proprio titolo sportivo. La squadra campana ha ottenuto la qualificazione nell’ultima giornata di campionato battendo il Napoli e conquistando il diritto a partecipare alla prossima Serie A professionistica. La Lazio del presidente Lotito non ha digerito la retrocessione e ora tenta la carta di rientrare attraverso l’acquisizione di un titolo sportivo. La trattativa tra la dirigenza biancoceleste e il Pomigliano va avanti e vedremo nei prossimi giorni cosà accadrà.

Un’altra trattativa i corso è quella della tra la Pink Bari, club che milita nella Serie B Femminile, e la Ternana. A riportare la notizia è TeleBari specificando che le parti hanno già un accordo e l’affare è in dirittura d’arrivo. L’ufficialità potrebbe arrivare entro la fine del mese. Si attende in pratica la fine del campionato di Serie B. 

Comunque andranno le cose sembra che questa formula delle acquisizioni o chiamiamola anche delle scorciatoie nel calcio femminile per arrivare in alto il prima possibile, abbia i giorni contati.

Ludovica Mantovani, presidente della Divisione Calcio Femminile ha dichiarato:  “Il percorso del professionismo è iniziato con l’obbligo di istituire un settore giovanile femminile per tutti i club professionistici e si è concluso con la delibera del Consiglio Federale del 2020 che ha ufficializzato l’istituzione del primo campionato professionistico di Serie A. Solo per i prossimi due anni, inoltre, ci sarà la possibilità per i club professionistici maschili di acquisire il titolo sportivo di una squadra femminile”.

Questo “risiko” è destinato dunque a sparire tra due anni ma per il momento le trattative sono tante, come mai in passato.

Giuseppe Berardi
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