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Neve, piccioni e la solita Giacinti protagonisti di una giornata avara di tweet

L’ultima giornata di Serie A Femminile non ha brillato per commenti memorabili sui social, ma qualche perla, il pubblico l’ha regalata lo stesso

Il weekend sembrava essere passato come se nulla fosse accaduto. Alcune partite come fantasmi hanno attraversato internet senza lasciare alcuna traccia del loro passaggio.

Persino gli immancabili tifosi della Juventus Women tacciono, ad esclusione di una sola magra protesta contro l’impossibilità di seguire le partite, principale causa della moria di tweet sul web.



Ma la giornata di campionato andava portata in salvo. E Milan e Sassuolo, con l’aiuto di piccioni, arbitri e meteo, riescono nell’epica impresa. Partiamo proprio dai pennuti, che probabilmente sono venuti direttamente da piazza San Marco per seguire l’operato della loro concittadina Carolina Morace.

La partita inizia un po’ come una gara dei 100 metri in cui partecipava il Bolt dei tempi d’oro. Ben quattro gol del Milan nei primi 10 minuti di gara sono il segnale per scatenare l’inferno.

La partita, a questo punto, sembrava già essere archiviata, ma è qui che entrano in scena il portiere rossonero e l’arbitro. Korenciova sbaglia il rinvio, regalando il pallone a Ferrato per poi atterrarla a porta vuota. A questo punto l’arbitro fischia il rigore per il Sassuolo ed espelle il portiere del Milan, commettendo un errore in quanto da regolamento in questi casi sarebbe quello giallo il cartellino adatto.

Qualcuno se la prende con l’arbitro, quasi tutti col portiere. Unico vantaggio di questa situazione è l’ingresso in campo di Ceasar che entrata fredda e con la squadra in inferiorità numerica riesce a salvare quella che sarebbe potuta in breve tempo diventare una specie di Campagna di Russia.

Nel secondo tempo è il Generale Inverno a farla da padrone, anche se l’eroicità di qualche manica corta in campo non è passata inosservata: davvero pensavate che l’hashtag ufficiale del calcio femminile della UEFA #weplaystrong fosse solo retorico?

Giulia Beghini

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