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Una panchina d’oro: la Fiorentina femminile e il suo asso nella manica

Se succede una volta è caso o fortuna, se accade sei volte è personalità. Non è soltanto un volto nuovo quello della Fiorentina femminile che ha intrapreso la stagione corrente di Serie A Femminile con l’obiettivo di tornare tra le prime posizioni in classifica, si tratta in realtà di una squadra che al momento rivela un’autentica “doppia faccia” nel corso dei 90 minuti.

Così la definisce infatti Miriam Longo al termine della gara contro il Como Women, una partita che la Fiorentina sblocca, definisce e chiude nel secondo tempo, dopo una prima metà di sostanziale equilibrio con le avversarie.

Non è più una coincidenza che permette alla Viola di affermare la propria personalità e conquistare la vittoria nella ripresa. Su otto gare di campionato disputate finora, in ben sei occasioni la Fiorentina ha confermato e chiuso il risultato nei secondi 45 minuti di gioco, e lo ha fatto con giocatrici subentrate proprio dalla panchina.

All’esordio contro il Sassuolo femminile, ad essere provvidenziale era stata la nuova arrivata Norma Cinotti, scesa in campo all’80’ minuto e autrice del gol vittoria dopo soli quattro minuti. Un successo che sembrava colorarsi di sfumature di fortuna ma che ben presto rivela un’altra verità.

Nella vittoria per 2-0 contro il Napoli, a indirizzare il finale della gara è Zsanett Kajan che subentra nella ripresa al 60′ e all’83’ minuto realizza il calcio di rigore che porta in vantaggio la Viola. Una manciata di secondi dopo Vero Boquete chiude il conto con la rete del raddoppio.

Diventa più di un’abitudine allora, più di un caso. La Fiorentina instaura un modus operandi: il primo tempo appare di studio, di attesa, difensivo mentre la squadra analizza le avversarie e sperimenta i possibili attacchi, calcola i punti deboli e progetta l’offensiva. Il secondo tempo si rivela di gestione, delle energie e del risultato, ma soprattutto delle intenzioni.

Per la seconda parte del suo piano, coach Sebastian De La Fuente sembra riconoscere la necessità di nuove protagoniste che mettano in pratica il piano elaborato nel primo tempo. Ogni sostituzione operata dall’allenatore si afferma quindi come l’asso nella manica della squadra.

Che sia già in vantaggio e alla ricerca della stabilità del risultato o che abbia bisogno del singolo gol per la conquista dei tre punti finali, la Fiorentina trova nei suoi cambi la chiave per dimostrare un nuovo carattere, una personalità strategica che difende, studia e poi attacca.

Nel successo per 4-1 contro il Pomigliano, le reti di Miriam Longo e Hammarlund nella ripresa a pochi minuti dal loro ingresso in campo ampliano un parziale già netto e mettono in cassaforte una vittoria sicura. Ma nel trionfo sul Milan femminile, in una gara in bilico fino ai minuti di recupero, la rete di Milica Mijatovic al 93′, subentrata in partita 30 minuti prima, è simbolo di una panchina mai scontata, dinamica, parte integrante e vitale di una rosa che collabora interamente al successo.

Nuova partita, stesso volto. È la Sampdoria Women a farne le spese questa volta. Lundin calca il terreno di gioco al minuto 63′, con il risultato ancora bloccato sul pareggio a reti inviolate e una Fiorentina pronta a inserire la marcia in più. All’86’ minuto, Lundin risponde alla chiamata della sua squadra, porta in vantaggio la Viola e ne firma l’ennesimo successo.

Si giunge quindi all’ottava giornata e questa Fiorentina non è più un sorpresa, è una diretta avversaria per il massimo obiettivo.

Per i primi 45 minuti contro il Como Women, la gara appare in perfetto equilibrio. Occasioni da entrambe le parti, manovre interessanti ma mai troppo pericolose. La Viola sembra non trovare la finalizzazione definitiva al termine delle azioni, il Como non resta in attesa ma il muro avversario regge bene.

Nel secondo tempo allora, cambia la formazione e cambia la melodia. Entrano ancora una volta Longo, Kajan e Johannsdottir. Pochi giri sul cronometro e proprio Johannsdottir si procura un calcio di rigore per la Fiorentina. Boquete dal dischetto non sbaglia e porta in vantaggio la sua squadra. L’alter ego della Viola scende in campo e non c’è più via di fuga per le avversarie. Tra il 75′ e il 78′ minuto, le nuove entrate Longo e Kajan scrivono la parola fine alla partita, con due gol che diventano espressione di nuovo cinismo, sicurezza, maturità.

Per 24 ore, la Fiorentina è seconda in classifica a soli due punti dalla Roma femminile capolista. Ed è proprio a quella Roma che la Fiorentina farà visita nell’ultima giornata del girone di andata del campionato, con la consapevolezza di non essere poi così distante dalle Campionesse d’Italia.

La nuova Fiorentina femminile di Sebastian De La Fuente è una squadra che gioca sui novanta minuti, che scende in campo con più di undici giocatrici e che non fa più distinzioni tra titolari e riserve.

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