Gli USA contro il resto del mondo. È così che appare alla Nazionale statunitense il Mondiale di calcio femminile in partenza in Australia e Nuova Zelanda. Una maratona di battaglie il cui obiettivo comune sarà togliere la corona alla Uswnt.

Perché sulla carta gli USA sono ancora la squadra da battere. Detentrici del titolo mondiale conquistato quattro anni fa in Francia, le giocatrici americane scenderanno in campo con quattro stelle sullo stemma, una conquista che al momento solo loro possono vantare.

Progenitrici del calcio femminile moderno, le statunitensi hanno impostato per anni uno standard di eccellenza, dentro e fuori dal campo. Il 2019, prima ancora del travolgente successo in Francia, ha testimoniato una pietra miliare della storia internazionale di questo sport. La Uswnt che avrebbe infatti difeso il titolo conquistato nel 2015 fa causa alla Federazione Calcio USA per discriminazione di genere e per richiedere una paga equa ed eque condizioni di lavoro rispetto alla squadra maschile.

Nel 2022, la Uswnt scrive la storia ottenendo la tanto combattuta Equal Pay.

La Nazionale USA che è chiamata quindi a difendere la sua stessa mitologia ai Mondiali è oggi una squadra che può concentrare tutte le sue energie esclusivamente sulla conquista di un risultato sul campo e può farlo sulle solide basi costruite dalla generazione precedente.

Perché seppure in fase di transizione infatti, la Uswnt resta il frutto del suo passato che alimenta le ambizioni per il suo futuro.

Solo tre veterane saranno custodi della storia imponente di questa Nazionale. Alex Morgan, Megan Rapinoe e Kelley O’Hara sono le uniche convocate che disputeranno il quarto mondiale consecutivo della loro carriera, presenti anche ai Mondiali di Germania del 2011 in cui gli USA chinarono il capo alle Nadeshiko giapponesi in finale dopo i calci di rigore.

Alyssa Naeher segue le compagne ormai veterane con quella che sarà la sua terza partecipazione, la seconda da portiere titolare della squadra. Ma il suo posto tra i pali potrebbe non essere inamovibile in quanto il ct Vlatko Andonovski non ha escluso la possibilità di un insolito turnover in porta. Una possibile scelta che non richiama alla memoria ricordi positivi per la Uswnt. L’ultima volta infatti che un portiere statunitense fu sostituito nel corso dei Mondiali era il 2007 e l’allora allenatore Greg Ryan schierò Briana Scurry al posto di Hope Solo nella sfida contro il Brasile, andando così incontro non solo a una cocente sconfitta ma anche a una delle più pesanti spaccature all’interno dello spogliatoio della Nazionale.

Anche la centrocampista Julie Ertz si affaccerà alla sua terza partecipazione mondiale, potendo contare sull’impeccabile statistica di due vittorie su due Mondiali disputati.

Si affaccia invece alla seconda partecipazione al torneo la generazione di mezzo della Nazionale composta da Crystal Dunn, Lindsey Horan, Emily Sonnett e Rose Lavelle, esordienti trionfanti nel 2019 che si presentano ora come elementi ormai esperti della Uswnt.

Sono ben 14 invece le giocatrici che affronteranno il più grande palcoscenico del calcio femminile per la prima volta.

Per Lynn Williams e Kristie Mewis è un esordio che profuma di resilienza, di attesa, di speranza e di sacrificio. Seppure ormai veterane del panorama calcistico statunitense, Williams e Mewis hanno strappato il loro primo biglietto mondiale a distanza rispettivamente di sette e dieci anni dalla loro prima presenza in Nazionale.

Ma a brillare di luce propria nella rosa americana sono gli astri nascenti chiamati a disegnare il futuro della squadra.

Sophia Smith, Trinity Rodman, Naomi Girma e Alyssa Thompson sono tra le promesse più entusiasmanti della Uswnt, pronte a confrontarsi ora con le più grandi stelle del calcio femminile.

Parte letteralmente da zero Savannah DeMelo, alla prima convocazione in Nazionale senza aver mai indossato la maglia statunitense.

La Stella: Alex Morgan

Tre finali Mondiali disputate, due Coppe del Mondo sollevate al cielo, 206 presenze in campo, 121 gol e 49 assist realizzati, sì, Alex Morgan è la memoria storica di questa Uswnt ma è ben lontana dall’essere solo un ricordo.

In una ritrovata forma brillante, Morgan è al momento la miglior attaccante della Nazionale USA, trascinatrice offensiva e leader naturale, la numero 13 americana è il trait d’union tra le diverse generazioni della squadra ma è anche la più pericolosa e costante macchina da gol del team. Golden Boot in NWSL per la stagione 2022 con la maglia del San Diego Wave, Morgan ha realizzato finora nel campionato corrente 5 reti e 4 assist.

La visione di gioco e la maturità tattica di Alex Morgan in campo e fuori può rappresentare per la Uswnt il punto di riferimento imprescindibile per la stabilità della formazione, una letterale e metaforica punta di diamante che finalizzi le intenzioni costruite dalla squadra in campo.

Le giocatrici da tenere d’occhio

Trinity Rodman

A soli 21 anni, la consapevolezza di sé e delle sue capacità che Trinity Rodman ha acquisito negli ultimi anni in seguito al suo approdo al professionismo ritraggono già una giocatrice in grado di affrontare a viso aperto le sfide più rischiose che attenderanno la Uswnt al varco dei Mondiali.

Talento brillante capace di farsi carico di straordinarie azioni individuali, la tecnica magistrale della giovane attaccante del Washington Spirit la rende una giocatrice chiave anche in fase di costruzione e impostazione degli attacchi della squadra, grazie a una visione lucida sostenuta da una precisione realizzativa chirurgica.

Sophia Smith

La potenza di fuoco che Sophia Smith porta a disposizione della Nazionale USA appare al momento impareggiabile, con ben 10 gol e 5 assist messi a segno in NWSL nella prima parte della stagione in corso con il Portland Thorns.

Ampiamente versatile sia come punta centrale che come ala esterna, Smith inquadra e interpreta il gioco rapidamente e lucidamente, impavida davanti alla porta, gelida nei duelli con la copertura difensiva.

Naomi Girma

Su Naomi Girma ricade ora l’imponente peso di prendere le redini della difesa centrale dalle mani del capitano Becky Sauerbrunn. Ma se la stabilità dimostrata finora dalla calciatrice in NWSL è premonitrice della sua performance ai Mondiali, la Uswnt potrà tirare un sospiro di sollievo.

La puntualità di lettura e intervento di Girma all’interno e oltre i confini dell’area di rigore si sposa perfettamente con una fondamentale precisione nei lanci lunghi per innescare le azioni offensive dalle retrovie con rapidità di pensiero.

Le partite degli USA nel Gruppo E

22 luglio 2023

USA – Vietnam 13:00, Eden Park (Auckland/Tāmaki Makaurau)

27 luglio 2023

USA – Olanda 13:00, Wellington Regional Stadium (Wellington/Te Whanganui-a-tara)

1° agosto 2023

Portogallo – USA 19:00, Eden Park (Auckland/Tāmaki Makaurau)

La rosa completa degli USA

Portieri: Alyssa Naeher, Aubrey Kingsbury, Casey Murphy

Difensori: Kelley O’Hara, Emily Sonnett, Alana Cook, Sofia Huerta, Crystal Dunn, Emily Fox, Naomi Girma;

Centrocampiste: Kristie Mewis, Andi Sullivan, Savannah DeMelo, Rose Lavelle, Julie Ertz, Lindsey Horan, Ashley Sanchez;

Attaccanti: Alex Morgan, Megan Rapinoe, Alyssa Thompson, Lynn Williams, Sophia Smith, Trinity Rodman

Gli USA nelle precedenti edizioni dei Mondiali di Calcio Femminile

Quattro Coppe del Mondo figurano nel palmarès della Nazionale USA femminile, più di qualunque altra squadra, a partire dalla prima edizione della competizione nel 1991. Seguono poi gli iconici Mondiali del 1999 negli Stati Uniti, quelli del 2015 in Canada e gli ultimi disputati nel 2019 in Francia.

Nelle restanti edizioni le statunitensi non sono mai scese del podio, occupando il secondo posto nel 2011 e il terzo posto nel 1995, 2003 e 2007.

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