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Fifpro denuncia: “Giocatrici a rischio nelle qualificazioni ai Mondiali”

La Fifpro pone l’accento sulle problematiche che ancora circondano il professionismo nel calcio femminile alle porte dei Mondiali in Australia e Nuova Zelanda.

La Federazione internazionale dei calciatori professionisti ha infatti denunciato dopo un’attenta indagine le condizioni di preparazione vissute nel corso delle qualificazioni agli imminenti Mondiali.

In seguito al feedback ottenuto dai responsi di circa 362 voci internazionali impegnate nel calcio femminile, la Federazione ha potuto constatare che numerose squadre e giocatrici coinvolte nelle qualificazioni hanno affrontato situazioni precarie e rischiose.

Al centro dell’indagine e della conseguente denuncia vi sono ancora una volta le condizioni standard di lavoro e soprattutto il supporto medico. La mancanza di attenzione dal punto di vista medico ha rappresentato per la Fifpro un grave rischio per le atlete che hanno disputato le gare di qualificazione.

È stato riscontrato che circa il 40% delle calciatrici non si considera professioniste, circa un terzo non ha ricevuto un compenso dalle rispettive nazionali e due terzi hanno dovuto usufruire di un periodo di assenza non retribuita da impieghi esterni per partecipare alle competizioni internazionali.

Ad aggravare la situazione è la scoperta che circa il 70% delle giocatrici interpellate non è stata sottoposta a un elettrocardiogramma di routine prima di prendere parte ai tornei di riferimento.

Si tratta di esami ormai consueti nel calcio maschile per un check completo e ordinario della salute degli atleti.

Una tale attenzione è risultata invece mancante per la maggior parte delle giocatrici che hanno fornito un feedback all’indagine, una grave lacuna nel sistema del calcio femminile che comprende anche l’assenza di supporto per la salute mentale.

Nonostante infatti di recente le conversazioni riguardanti l’equilibrio psicofisico delle atlete abbiano cominciato a illuminare una sfera fondamentale della vita dei protagonisti dello sport, molte realtà calcistiche sottovalutano ancora l’aspetto mentale della pratica sportiva, soprattutto considerato l’imponente carico di tensioni e stress causato dalle grandi competizioni internazionali come i Mondiali.

Inoltre, proprio a ridosso dal torneo, sono sorte numerose preoccupazioni per il breve intervallo di tempo che esiste tra la conclusione delle stagioni regolamentari europee e l’inizio dei Mondiali.

Sebbene quindi la Fifpro abbia accolto favorevolmente la decisione della FIFA di incrementare la retribuzione delle giocatrici coinvolte nella competizione e il premio finale, non passano inosservate mancanze basilari che il professionismo dovrebbe garantire per la sicurezza e la salute delle calciatrici.

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