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Intervista esclusiva a Martina Gelmetti: “Bologna: ogni gol per te, un abbraccio al cuore”

La dedizione di chi ha ben chiari i propri obiettivi; la risolutezza di chi conosce la strada per raggiungerli. Sono parole di affetto e riconoscenza, quelle di Martina Gelmetti per il suo Bologna Women.

Cresciuta tra le fila del Bardolino Verona, Gelmetti ha vestito diverse maglie prima di approdare a Bologna. Con le rossoblù sta vivendo la sua migliore stagione e i numeri ne sono la dimostrazione: 33 reti all’attivo, capocannoniere del girone B e seconda nella classifica generale delle marcatrici della serie C. Poi, il traguardo più importante: la promozione in serie B, raggiunta dalle felsinee con ben quattro giornate d’anticipo.

Partiamo dall’inizio: come e quando nasce la tua passione per il calcio?

“Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni, in cortile, con i miei due fratelli: il mio gemello e il maggiore, di quattro anni più grande. Questa passione è nata soprattutto grazie a loro”.

Da Verona a Napoli, a Bari, a Bologna; nel mezzo, anche esperienze in Svizzera con il Lugano e il Neunkirch Frauen. Di cosa si è arricchito il tuo bagaglio – come persona e come calciatrice?

“Sicuramente, come calciatrice sono migliorata sotto diversi punti di vista: fisico, tecnico, mentale, prestazionale. Come persona, sono maturata. Quest’esperienza mi ha fatta crescere più di quanto probabilmente avrei potuto fare se fossi rimasta a casa. Ho conosciuto persone nuove e tutte mi hanno aiutata a diventare ciò che sono oggi e a percorrere il cammino che mi ha portata qui”.

Un’annata praticamente impeccabile, questa, con 26 partite e 26 risultati utili; miglior attacco e miglior difesa del girone. E il campionato non è ancora finito. In cosa riconosci la vera forza di questo Bologna?

“Fin dal primo giorno, la nostra forza è stata l’unione. Siamo ragazze con la testa sulle spalle e da subito ci siamo aiutate, capite e prese per mano, consapevoli del nostro potenziale e di quello che Bologna avrebbe potuto – finalmente – prendersi”.

C’è un po’ di rammarico per la Coppa Italia?

Si gioca ogni partita per vincere. È chiaro che anche noi abbiamo avuto dei momenti in down, ma siamo state molto brave a rimanere concentrate e chiunque abbia sostituito una giocatrice indisponibile ha sempre dimostrato di essere sul pezzo, forte della squadra che siamo, dell’unione che abbiamo e della famiglia che abbiamo costruito”.

La meritata promozione in serie B è arrivata con ben quattro giornate d’anticipo: obiettivo stagionale raggiunto?

“Sicuramente. Mancano però ancora quattro partite e noi vogliamo diventare il Bologna dei record. Quindi, non ci fermeremo”.

Quali sono state le emozioni al triplice fischio finale?

“Troppe. È stato come se tutte le fatiche e gli sforzi degli anni precedenti fossero stati ripagati. Credo che questa sensazione sia comune a tutte le giocatrici del Bologna, ma anche allo staff. Facciamo questa vita per ottenere questi risultati, penso che siamo all’inizio di un grandissimo percorso”.

A chi dedichi questo traguardo?

“Alla mia famiglia e al Bologna che ha voluto credere in me.

Quindi: Bologna, il posto giusto nel momento giusto?

“Direi di sì. Era il momento ideale, per me, per avere un club così grande alle spalle. Mi sento maturata, nelle condizioni di riuscire a dare tutto ciò che posso per ricambiare quello che sto ricevendo”.

Stai vivendo una stagione da vera protagonista. Miglior marcatrice del girone B e seconda posizione nella classifica generale della serie C, a pochi gol dalla prima. Il tuo miglior campionato?

“Sì: venivo da anni difficili, contrastati anche da un infortunio che io e altre società non eravamo riusciti a gestire. Mi era stato perfino detto che avrei dovuto smettere di giocare o, addirittura, che avrei potuto continuare solamente con il dolore. Sono soddisfatta della stagione che sto facendo: quanto sto dando è anche merito di uno staff medico-sanitario e atletico che lavora sotto tutti i punti di vista e cura qualsiasi dettaglio. Quindi, se io riesco a scendere in campo senza acciacchi, anche solo al mio 80%, non posso che ringraziare anche loro, perché c’è un ottimo lavoro dietro le quinte”.

Il gol di questa stagione che ricordi con più piacere?

“Ricordo benissimo quelli contro il Merano e il Lumezzane, tra gli scontri più importanti e adrenalinici. Comunque, ogni gol con il Bologna è stato un abbraccio forte al cuore e ne sono contentissima”.

È presto per pensare al futuro?

“No, ci sto già pensando. È chiaro che c’è ancora un mese, però sicuramente si metteranno già delle buone basi per il domani. Sicuramente, sarà qui a Bologna”.

Parliamo un po’ di te: com’è Martina fuori dal campo?

“Sono una ragazza tranquilla, molto introversa. Mi piace stare con gli amici, meglio se non tra la folla. Sono creativa, ma allo stesso tempo anche semplice e solare. Oltre al calcio, amo suonare la batteria, creare, disegnare. Mi piace molto il fai da te”.

E in campo?

“Mi reputo altruista, sono sempre pronta ad aiutare le mie compagne di squadra. Negli anni, ho incontrato compagne che mi hanno sostenuta: così ho capito l’importanza di una pacca sulla spalla. So cosa voglia dire sentire il supporto di chi lotta con te. Sono la più ‘anziana’ del gruppo, cerco sempre di essere pronta a questo”.

C’è una giocatrice a cui ti ispiri?

“Mi sono sempre ispirata a Melania Gabbiadini. Per citare invece una giocatrice che gioca ancora, dico Tatiana Bonetti”.

È proprio Gabbiadini che, più di altre, ha segnato il tuo percorso calcistico? E perché?

“Assolutamente sì. Sono entrata nella prima squadra del vecchio Bardolino a 14/15 anni e lei mi è sempre stata vicina, mi ha presa sotto la sua ala e mi ha protetta come se fossi la sua sorellina. Era ed è un modello impossibile da non ammirare, una persona d’oro e una calciatrice immensa. Da quando l’ho conosciuta, non ho mai smesso di aspirare a diventare come lei: una volta gliel’ho anche scritto su un biglietto. Mi auguro che sia fiera di me, io dalla mia parte ho fatto tutto il mio meglio e non smetterò di farlo”.

Elisa Ravasio © RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto: Bologna FC

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