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Giocare a calcio con la guerra. Intervista esclusiva alla giocatrice ucraina Liubov Shmatko

Il 22 febbraio del 2022 la Nazionale Ucraina di calcio femminile vince la Turkish Women’s Cup. Liubov Shmatko, difensore classe 1993, torna a casa entusiasta insieme alle compagne. Arriva in aereo a Kiev il 23 febbraio e da lì prende un treno per Kharkiv, dove gioca nel WFC Zhytlobud-1, il club più vincente d’Ucraina. Il 24 febbraio la Russia invade l’Ucraina. La guerra costringe Liubov a tornare proprio in Turchia, dove aveva vinto con le compagne la Turkish Women’s Cup, per vestire stavolta la maglia del ABB Fomget GSK.

Come sta andando la tua stagione al ABB Fomget GSK? Com’è vivere da calciatrice in Turchia?

“La mia stagione in Turchia sta andando bene, è appena all’inizio e tutte le partite più interessanti si giocheranno nelle prossime giornate. La Turchia è un Paese interessante e devi prenderci l’abitudine: la cultura, le abitudini e persino il cibo sono fondamentalmente diversi da quelli ucraini, ma ti ci abitui col tempo.” 

La scorsa stagione giocavi nel WFC Zhutlobud-1 Kharkiv. É stata una tua scelta quella di trasferirti per giocare nel campionato turco o sono state le circostanze in cui si trovava il tuo Paese a costringerti a prendere questa decisione? 

“Quando la guerra è iniziata, io avevo un contratto valido con la squadra di Kharkiv. Ho sempre lavorato duramente e dato il massimo per la squadra e la Turchia non era minimamente nei miei pensieri.” 

Ti aspettavi quello che è successo a febbraio in Ucraina? Nei mesi che che hanno preceduto il conflitto vi siete preparate in qualche modo come squadra ad affrontare uno scenario del genere? 

“Un anno prima della guerra, io sono tornata in Ucraina (Dal 2017 al 2020 Shmatko ha giocato per la squadra bielorussa FC Minsk ndr.) ed ero praticamente inconsapevole del fatto che un evento terribile come questo sarebbe potuto accadere nel mio Paese. Neanche come squadra abbiamo avuto questa sensazione. Dopo la pausa invernale, abbiamo iniziato la preparazione per la seconda parte del campionato 2021/2021.”

Come è cambiata la città di Kharkiv e la quotidianità di chi vive lì negli ultimi mesi?

“La città di Kharkiv ha sofferto molto e soffre ogni giorno, visto che è una città molto vicina al confine. Credo che le persone lì siano cambiate molto perché non è facile vivere e provare costantemente paura per la tua vita e quella della tua famiglia.”

Cosa è successo al WFC Zhitlobud-1?

“Attualmente, la squadra non esiste più, la maggior parte delle ragazze gioca in altri Stati e in altri club. In futuro però sicuramente la squadra si riprenderà e tornerà a far vedere del buon calcio.”

Lo scorso anno facevi anche parte delle convocate per la Nazionale ucraina durante le partite di qualificazione per la Coppa del Mondo del 2023. Alcune di queste partite si sono giocate nel 2021, prima dell’invasione da parte della Russa, e altre, come quelle contro Scozia e Ungheria, si sono invece giocate a giugno, quando il tuo paese era già in guerra. Come avete fatto a gestire gli allenamenti prima di queste partite e come vi siete tenute in contatto tra compagne di squadra nel frattempo?

“Quando la guerra è iniziata, lo Zhytlobud-1 ci ha permesso di trasferirci in altri club. È  stata una buona decisione perché noi avevamo bisogno di allenarci e giocare in modo da essere pronte per le partite della Nazionale. Abbiamo sempre mantenuto costante la comunicazione tra noi nelle chat, quindi eravamo sempre consapevoli di tutto quello che stava succedendo ad ognuna di noi.”

Calciatrici e calciatori parlano sempre dell’orgoglio che provano nell’indossare la maglia della propria Nazionale. La tua percezione dell’importanza di questa maglia è cambiata nelle partite che hai giocato prima e dopo l’inizio della guerra? 

“Quando indossi la maglia della Nazionale è sempre una sensazione speciale ma, da quando è iniziata la guerra, questo sentimento è ancora più forte e quando la indosso voglio dimostrare al mondo intero che siamo qui e abbiamo pieno diritto di vivere ed esistere.”

Nella scorsa stagione hai giocato anche nella fase a gironi della Uefa Women’s Champions League, affrontando squadre come Real Madrid e PSG. Come è stato giocare in un torneo così importante?

“La Champions League è un torneo speciale. Ho sempre voluto giocare contro squadre così forti e grazie a Dio ho avuto questa possibilità. PSG e Real Madrid sono tra le squadre migliori d’Europa e credo che solo con squadre di questo livello si possano fare progressi.”

Photo LiveMedia/Jean Catuffe Paris, France, October 13, 2021, UEFA Champions League Women football match Paris Saint-Germain (PSG) vs FC Kharkiv Image shows: Lyubov Shmatko of Kharkiv during the UEFA Women’s Champions League, Group B football match between Paris Saint-Germain (PSG) and FC Kharkiv on October 13, 2021 at Jean Bouin stadium in Paris, France LiveMedia – World Copyright

Quando le persone parlano di calcio femminile, si riferiscono sempre ad una comunità, visti gli obiettivi comuni che questo sport sta cercando di raggiungere come movimento. Credi che la Uefa e i club europei abbiano cercato di dare una mano alle squadre del tuo Paese vista la situazione che dovevano affrontare? 

“La Uefa e le altre squadre immediatamente all’inizio della guerra hanno aiutato quelle ucraine e le singole giocatrici con aiuti umanitari e trovando alle calciatrici club in cui giocare e voglio ringraziarle per questo.”

Credi di avere una responsabilità, in quanto atleta, nel condividere quello che sta succedendo nel tuo Paese?

“Certo che lo penso, come dice il nostro Presidente: “Ognuno deve aiutare sul proprio fronte” e questo è il motivo per cui io dico e mostro a tutti cosa sta succedendo nel nostro Paese.”

In futuro pensi di tornare in Ucraina a giocare a calcio?

“Ho intenzione di tornare in futuro, ma non so esattamente quando. La vita non si può predire. Vedremo.”

Giulia Beghini
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