Quando si dice partire con il piede giusto, si intende proprio l’esatto contrario di quello che l’Italia ha fatto contro la Francia. Sottovalutazione dell’avversario? Sopravvalutazione delle proprie capacità? Aperitivo troppo lungo prima della partita? Le cause possono essere molteplici. Di positivo da questo 5-1 le Azzurre si possono portare a casa il fatto di non essere arrivate al cappotto, che con queste temperature è comunque proibitivo, e il non aver rinunciato a giocare nonostante i continui schiaffi delle avversarie.

Giuliani – voto: Top10. In più di un’occasione la difesa, forse un po’ troppo alta e colta in controtempo, l’ha costretta ad uscire da sola contro il devastante attacco francese. Insomma, in questa partita la numero uno azzurra si è sentita come Anastacia nei primi anni duemila, left outside alone. #Topoftheops

Bartoli – voto: Pantone 10-4052. Molto in difficoltà nel capire come arginare le francesi, provava a spingere in avanti senza poi capire come tornare in tempo in difesa, risultando confusa come un camaleonte in una piscina di palline colorate. #rgb

Boattin – voto: 331 m/s. Unica in grado di rimanere in scia ai caccia bombardieri francesi sparati sulle fasce. Durante il secondo tempo si è trovata troppo vicina alle avversarie e ha sbattuto contro il muro del suono infranto dalle francesi rischiando di spaccarsi il setto nasale. #topgun

Gama – voto: 6 o’ clock. Più in ritardo dell’inizio della stagione delle piogge, nel secondo tempo rischia l’espulsione per un brutto intervento. L’azzurra però si cala nel suo ruolo di diplomatica, mette il suo monocolo, e convince l’arbitra che no, non era lei in ritardo, era la francese ad essere in anticipo. #Toolatetoapologize

Linari – voto: 5 + oneri deducibili. Durante il primo tempo è confusa e amareggiata come un pensionato davanti ai lavori della Salerno Reggio Calabria. Quello noto come il muro azzurro, con il 110% è in periodo di ristrutturazioni e le francesi sfrecciano tra le impalcature rifacendo la facciata alla porta italiana manco fossero una squadra dell’edilizia acrobatica. #capocantiere

Galli – voto: T1T4N1C. Unica tra le italiane abituata ai campi inglesi, riesce a stare a galla nel mare in tempesta, ma è la sola scialuppa a salvarsi in un centrocampo che affonda sotto la marea blu dell’attacco francese #seiturose?

Bonansea – voto: 15 giorni. Forse una delle poche in partita. Impensierisce la difesa francese nelle sporadiche occasioni dell’Italia nel primo tempo. Quando arriva davanti al portiere avversario però, sua compagna di squadra alla Juventus, si ricorda delle vacanze promesse in Costa Azzurra in cambio dell’inviolabilità della porta e non insacca la palla in rete. #summerparadise

Girelli – voto: 1.87 m. Come diceva De André, all’ombra dell’ultimo difensore si è assopito un giocatore. Messa completamente in ombra da Renard che, alta 12 centimetri più di lei, intercetta non solo il sole che tramonta a Rotherham nel corso del primo tempo ma anche buona parte dei pochi palloni indirizzati alla numero dieci azzurra. #shadowhunters

Bergamaschi – voto: 17 years . Nonostante la fatica evidente per un avversario davvero di alto livello, le capitano sui piedi un paio di buone occasioni ma le spreca perché è poco concentrata. Obiettivamente la rottura tra Totti e Ilary è per tutti difficile da superare. #incrisi

Giugliano – voto: 4/4. Solitamente è il metronomo del gioco azzurro, ma stavolta risulta completamente spiazzata dalla rapidità delle francesi risultando fuori tempo come Roberto Bolle a un concerto di Rhove. #tictoc

Caruso – voto: 3 volte al dì dopo i pasti. come le sue compagne di squadra e di reparto, fa fatica a capire cosa stia succedendo. Il centrocampo azzurro sembra Milano Centrale e lei si trova in difficoltà come un balbuziente che deve ordinare il Rabepranzolo in farmacia. #croceverde

Simonetti – voto: 10 litri. Non si fa intimorire dal fatto che in confronto a Renard sembra una riproduzione in scala 1:5. Dopo due minuti che mette piede in campo fa subito un intervento a gamba tesa sulla prima centrocampista francese che le capita a tiro, chiarendo istantaneamente che nella botte piccola di buono non c’è niente. #bottedaorbi

Rosucci – voto: almeno 3 strati. Certo, le francesi nel secondo tempo hanno un po’ mollato la presa, ma l’ingresso di Rosucci permette alle Azzurre di conquistare qualche punto sul piano fisico e fare a centrocampo quello che i Pavesini fanno nel tiramisù, dare un po’ di struttura. #siamoallafrutta

Piemonte – voto: 10/10 . La partita è una vasca piena di risentimento e Martina Piemonte è il tostapane che ci cade dentro. Entra in campo, per sua stessa definizione, incazzata nera e dopo due minuti segna il gol della bandiera, ma non va a farsi la doccia prima di aver definito le sue compagne di squadra animali. #gnuentry

Giacinti – voto: 118. Sballottata a destra e a sinistra dalla difesa francese come un peschereccio a Maracaibo col mare a forza nove. Non riesce a fuggire ma almeno esce dal campo intera, dettaglio non affatto scontato in questi ultimi tempi. #dayhospital

Di Guglielmo – voto: 8.30-17.30. Non sfigura nel suo esordio europeo, già un successo visto come si era imbastita la situazione. Entra in campo contro una squadra di fenomeni e in un ruolo che non è il suo, ma riesce a far sembrare tutto tranquillo come uno stagista al primo giorno di lavoro che a ogni “hai capito?” risponde sìgnorsì. #salvareleapparenze.

Bertolini – voto: 7.34. La ct Azzurra sbaglia forse l’approccio alla partita o, come direbbe Fulminacci, senza tattica tattica tattica tattica tattica. Le Azzurre si prendono una brutta imbarcata nel primo tempo, ma con qualche sostituzione e un passaggio a un più conservativo 4-4-2, riescono a mantenere almeno intatta la dignità nella ripresa. #nonbuonissimalaprima

Giulia Beghini

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