Dal 1° luglio 2022 le calciatrici di Serie A femminile hanno acquisito lo status di professioniste.

Un passaggio epocale nello sport italiano, perché è la prima volta che un’atleta donna può svolgere la sua attività come un vero e proprio lavoro.

La Federazione italiana Giuoco Calcio è la prima federazione sportiva, nell’ambito dello sport italiano, a introdurre il professionismo per le donne, nell’ambito di un processo di riforme iniziato nel 2015 e continua tuttora.

Un traguardo, quello del professionismo, da tempo inseguito dalle calciatrici che hanno lottato da innumerevoli anni per vedere riconosciuti diritti e tutele importanti, quali uno stipendio base, la pensione, assicurazioni e altro ancora.



A tal proposito sul sito dell’Associazione Italiana Calciatori, all’indomani del passaggio al professionismo per il calcio femminile, si legge: “Dopo anni di costanti rivendicazioni portate avanti dall’AIC, dal 1° luglio 2022 le calciatrici di Serie A hanno ottenuto lo status di “professionista” diventando, di fatto, le prime atlete professioniste del nostro Paese. Un risultato storico che segna un passaggio fondamentale per questa categoria, finalmente tutelata sotto ogni aspetto della vita professionale e sportiva”.

L’Assocalciatori sempre sul proprio organo di informazione aggiunge: “Tutele basilari come l’assicurazione e la pensione, che spettano ad ogni lavoratore, per le calciatrici sono state conquiste ottenute dopo anni di battaglie. Un passaggio fondamentale e una grande opportunità per far crescere tutto il settore e che contribuisce anche al definitivo lancio di questa disciplina in Italia”.



Gli stipendi delle calciatrici e l’accordo collettivo

Con l’introduzione del professionismo nel calcio femminile cambiano in modo sostanziale gli stipendi delle calciatrici.

L’assemblea dei club di Serie A Femminile, d’intesa con AIC e AIAC, ha definito l’accordo collettivo che avrà durata triennale, dando il via libera al documento che disciplina il rapporto di lavoro dal punto di vista economico e normativo tra società e calciatrici tesserate.

Un passaggio formale che, a poco più di due anni dall’avvio dell’iter, spiana la strada al cambio di status delle calciatrici del massimo campionato femminile, che d’ora in poi potranno considerare l’attività sportiva come un vero e proprio lavoro a tutti gli effetti.



Quanto guadagna una calciatrice professionista?

L’accordo collettivo siglato tra le parti prevede uno stipendio minimo per tutte le calciatrici. Non c’è invece un limite massimo perché dipende dalle condizioni di mercato e dalle trattative tra le singole giocatrici con il Club per il quale è tesserata.

Le cifre relative agli stipendi minimi garantiti sono divise sulla base dell’età o con la specifica del primo contratto.

  • Minimi retributivo dal 24° anno di età (classe 1998) – 26.664 euro lordi19.750 euro netti;
  • Primo contratto ex art. 33.2 NOIF (classe 2002) – 20.263 euro lordi16.155 euro netti;
  • Minimo retributivo dal 19° al 23° anno di età (classe 2003-1999) – 20.263 euro lordi16.155 euro netti;
  • Minimo retributivo dal 16° al 19° anno di età (classe 2006-2003) – 14.397 euro lordi11.405 euro netti.

I contratti delle calciatrici con il professionismo

Per la stagione 2022/23 possono stipulare un vero e proprio contratto di lavoro le calciatrici nate dal 1997 in poi. Sono vere e proprie professioniste e il loro contratto è frutto di una libera contrattazione e la durata non può superare i 5 anni. Naturalmente lo stipendio della calciatrice non può essere inferiore al minimo retributivo stabilito dall’accordo collettivo.

Le calciatrici nate negli anni 1998, 1999 e 2000 stipulano un Contratto d’Autorità: si tratta del primo contratto da professionista con una durata massima annuale. Anche qui si applicano i minimi federali.

L’addestramento tecnico per le giovani calciatrici

L’addestramento tecnico è un particolare tipo di vincolo che sottoscrive la calciatrice giovane di serie dai 18 ai 19 anni e dà diritto a indennità di addestramento sulla base dei minimi federali. Esso non è però un contratto di lavoro.

Di seguito la tabella dei minimi per gli stipendi delle giovani calciatrici:

  • Addestramento tecnico (classe 2001) – 10.665 euro lordi; 8.838 euro netti;
  • Addestramento tecnico (classe 2002) – 8.500 euro lordi; 7.272 euro netti;
  • Addestramento tecnico (classe 2003) – 6.500 euro lordi; 5.561 euro netti.

Per giovane di serie si intende una giovane calciatrice di età compresa tra i 14 e i 18 anni tesserata per una società professionistica. La società non è tenuta a pagare la giovane di serie, ma può decidere di farle sottoscrivere un contratto da professionista.



Deroghe e norme speciali

Per la stagione sportiva 2022/23 le società di calcio di Serie A femminile potranno stipulare contratti d’autorità, della durata massima di un anno, anche alle calciatrici nate negli anni 2000, 1999 e 1998.

Nell’ipotesi in cui la calciatrice interessata sia titolare di un accordo economico, per la stagione sportiva 2021/2022, che preveda un compenso netto superiore a quello netto previsto per i minimi federali, la stessa avrà diritto di stipulare il contratto annuale con una retribuzione netta non inferiore a quella pattuita nell’accordo economico relativo alla stagione sportiva2021/2022.

Per spiegare meglio, se una giocatrice nella scorsa stagione sportiva guadagnava da contratto 30 mila euro netti, la sua retribuzione netta, nella prima stagione professionistica, non può essere inferiore a tale cifra. Gli accordi/addendum pluriennali già sottoscritti tra calciatrici e Club nella stagione 2021/2022 prevalgono sulle altre norme. Per approfondire cosa sono gli accordi/addendum clicca qui.

Giuseppe Berardi
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