Valentina Giacinti ha rilasciato un’intervista a Matteo Dovellini su Repubblica parlando dell’attuale momento che sta vivendo e del passaggio dal Milan alla Fiorentina Fiorentina.
L’attaccante azzurra ha toccato diversi temi, alcuni molto importanti come il rapporto con i fan, la valanga di odio che i social possono provocare e tanto altro ancora.
In merito all’addio al Milan Valentina Giacinti ha detto: “Mi sono ritrovata in panchina perché ho saltato un allenamento, mi hanno detto. È nato tutto così”. La giocatrice viola ha dichiarato che ha scoperto di non essere più il capitano del Milan nelle ultime tre partite in maglia rossonera e da lì in poi sono arrivate le panchine.
In merito alla scelta della Fiorentina Giacinti ha dichiarato: “La mia prima panchina l’ho fatta contro le viola, Patrizia Panico ha incrociato il mio sguardo e ho capito. Lei è il mio modello da quando ero piccola: l’aspettavo a fine partita per le foto insieme e ora mi allena”.
Alla domanda su come ha vissuto questo trasferimento la calciatrice confessa: “Avevo paura che sui social mi “ammazzassero”. E invece mi hanno scritto tanti bei messaggi. Vuol dire che qualcosa di positivo al Milan l’ho fatto. Ero la bandiera per loro e non me ne sarei mai andata”.
La forza dei social, uno strumento entrato nella vita di ognuno di noi e tanto utilizzato da sportivi e atleti. Su questo Giacinti spiega che “nel calcio femminile ancora non siamo abituate a gestire la popolarità. Tante ragazze come me psicologicamente sono deboli. Ci sono tante persone che scrivono dietro a una tastiera e non sanno quanto feriscano”.
Valentina parla anche dei suoi idoli che sono “Morata per lo stile di gioco ma anche Vlahovic. Due anni fa gli scrissi un messaggio: “Sei un animale, sei un mostro”. Da lì abbiamo iniziato a parlare. Da piccola, Bobo Vieri: ero innamorata di lui”.
Photo LiveMedia/Lisa Guglielmi
