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Le Matildas difendono la Nazionale australiana dalle accuse di molestie

Il clima di tensione creatosi in seguito alle numerose denunce di abusi e molestie nel calcio femminile ha scosso il mondo delle Matildas. La Nazionale australiana femminile infatti si è ritrovata nell’occhio del ciclone quando l’ex veterana Lisa De Vanna ha confessato di aver subito molestie e bullismo nell’arco della sua longeva carriera internazionale. Ma a differenza delle accuse avanzate dalle giocatrici in NWSL, De Vanna ha denunciato una cultura negativa anche all’interno della stessa squadra.

Pochi giorni prima delle sue dichiarazioni pubbliche, De Vanna aveva replicato a un tweet di Megan Rapinoe, che si scagliava contro gli abusi perpetrati dagli uomini sulle donne, affermando che anche le stesse donne potevano macchiarsi delle stesse colpe.

E in seguito a una recente denuncia avvenuta sempre nell’ambito delle Matildas, Lisa De Vanna ha deciso di raccontare la sua esperienza. L’ex calciatrice riporta a galla aneddoti avvenuti nei primi anni di carriera nella squadra giovanile delle Matildas, quando le veterane del team perpetravano a suo dire atteggiamenti inopportuni e di bullismo nei confronti delle giocatrici più giovani. Le testimonianze di De Vanna sembrano colpire particolarmente le atlete appartenenti alla comunità LGBTQ+ dell’organico.

Sostenuta nella sua denuncia da ex compagne e membri dello staff, le parole della giocatrice hanno spinto la Federcalcio Australiana ad aprire un’indagine indipendente.

La risposta della squadra attuale delle Matildas è apparsa però dissonante rispetto alle accuse dell’ex veterana. In un comunicato collettivo e ribadito in seguito dalle singole calciatrici, le Matildas hanno abbracciato l’indagine in corso e riconosciuto l’importanza e la serietà delle accuse di De Vanna, confermando la volontà di garantire sempre ad ogni atleta un ambiente sicuro in cui poter denunciare immediatamente ogni tipo di abuso. Ma al tempo stesso, le calciatrici della Nazionale australiana hanno anche difeso apertamente la cultura vigente della squadra, respingendo qualsiasi implicazione di discriminazione riguardante orientamento sessuale o etnia.

https://twitter.com/elise_kk8/status/1447302209537024004

Senza negare la possibile veridicità delle accuse, le giocatrici attuali difendono oggi una leadership che assicura un ambiente professionale per le sue atlete.

Da Sam Kerr a Caitlin Foord, passando per Hayley Raso ed Ellie Carpenter, i nomi più conosciuti della Nazionale hanno descritto la squadra come un “posto sicuro” in cui crescere. E in un tweet “problematico” (ora cancellato) che rispondeva all’articolo di denuncia di De Vanna, Elise Kellond-Knight si dichiarava “unsure” (insicura) delle accuse riportate.

https://twitter.com/ianalberto01/status/1447306857953984514

In attesa dei risultati delle indagini avviate, l’ambiente delle Matildas appare ora scisso da un contrasto generazionale. E l’addio al calcio di Lisa De Vanna, di già amaro al principio, si alimenta ora di sfumature tutt’altro che idilliache.

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