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Una qualificazione a prova di palloncino. Le pagelle ignoranti di Italia – Israele

Nazionale calcio femminile

Tutte le grandi storie dipinte di azzurro, cominciano ormai con un “C’era una volta al Franchi”. Per la seconda volta dopo il Mondiale, le Azzurre di Milena Bertolini conquistano il pass per l’Europeo proprio nello stadio fiorentino. Era da tempo che non si vedevano più gol che giocatrici in campo, ma questo ha reso ben evidente un dettaglio molto importante. Anche al dodicesimo gol, le esultanze non sono state individuali. La forma ufficiale di festeggiamento coinvolge sempre chi è in campo e chi è in panchina, in quello che ora si chiama assembramento e che avanti Covid si chiamava abbraccio. Unico neo di questa squadra è averci messo dieci minuti per scrivere Euro2022 con dei palloncini, ma la realtà è che, se fossimo stati allo stadio, a fine partita nessuno di noi l’avrebbe superata la prova del palloncino.

Giuliani – voto: 1/100. Secondo una recente ricerca dell’Università del Wisconsin, la fortuna può smettere di assisterti anche se Fortuna è letteralmente il tuo nome. Nè è una evidente prova l’autogol subito da Fortuna Rubin, portiere di Israele. La numero uno azzurra invece di fortuna non ne ha proprio avuto bisogno. In fin dei conti, è meglio un giorno da Giuliani che cento da Fortuna Robin. #getlucky

Salvai – voto: 6 e sto. Qualcuno potrebbe pensare che segnare il sesto gol con la squadra avversaria ferma allo Zero Assoluto, neanche fosse il festival di Sanremo del 2005, sia più inutile di bere il brodo con la forchetta, ma si sbagliano. Dal sesto gol in poi, l’Italia non deve più niente alla Finlandia già qualificata, giusto per chiarire che in Inghilterra di favori non se ne faranno, a nessuno. #graziemanograzie

Gama – voto: 2202orue. Finge un dolore al ginocchio per uscire dal campo in anticipo e preparare i festeggiamenti, perchè è capitano sia dentro che fuori dal campo ma, soprattutto, perchè non si fida di Girelli che saprà anche segnare bene di testa, ma non riesce a mettere in ordine quattro lettere e quattro numeri di fila. #capocantiere

Bartoli – codice di tracciamento: EURO2022 Visto che tra Bertolini e Bartoli i corrieri fanno sempre casino, esce dal campo alla fine del primo tempo perchè al Franchi è arrivato un pacco per lei con tutti i cofanetti dell’edizione speciale di Magic English Inglese – Romano. #BRT

Bergamaschi – voto: 306 grandi elettori. La difesa israeliana riesce ad arginare le sue incursioni sulla fascia come le transenne a Capitol Hill hanno arginato i sostenitori di Trump il 6 gennaio: non benissimo. Suo il magico assist per il primo gol di questa carrellata, una splendida imbeccata che ha fatto capire a tutti che il passaggio di consegne tra gironi di qualificazioni ed Europeo 2022 sarebbe stato pacifico. #maga

Rosucci – voto: 4ever. Potete prendere tutte le definizioni di amici da Socrate, a Cicerone, a Maria De Filippi e buttarle dopo quello che è successo in campo tra Italia e Israele. Cristiana Girelli nell’aprile del 2019 segna al 91’ contro il Tavagnacco e quasi piange invece di esultare, perchè si accorge di aver scippato un gol praticamente già fatto a Martina Rosucci. A due anni di distanza Girelli cede il suo trono da rigorista a Rosucci per pareggiare i conti. Oscar Wilde chi?  #amiciamiciepoitirestituisconolabici

Giugliano – voto: approvato al Senato. Della partita di Manuela Giugliano c’è poco da dire: un assist, un gol in piena zona Ciampolillo e un incarognimento nel fiondarsi a recuperare la palla fino all’ultimo minuto, nonostante il punteggio ormai tennistico, veramente ammirabili. Solo una cosa ha sbagliato l’azzurra: il punto di blu della sua fascia per capelli era diverso da quello della maglia. #cordonebleu

Giacinti – voto: x2. Certi palloni sono come gli amori delle canzoni di Venditti, fanno dei giri immensi e poi ritornano, in campo. Così sfuma una delle più clamorose occasioni di Valentina Giacinti di siglare una tripletta in maglia azzurra. Certo, forse ci sarà un po’ di rammarico da parte dell’attaccante, ma una doppietta non è male, soprattutto se la si tiene dalla parte del calcio. #pempem

Girelli – voto: diesci. Quanto sia importante Cristiana Girelli per le nuove generazioni, è chiaro come un album di Gigi D’Alessio. La sua professionalità, la continuità con cui dà il suo contributo all’attacco azzurro, le sue doti da animatrice di eventi sono solo alcune delle sue qualità che grandi e piccini ammirano in lei. Saranno molti i genitori che chiameranno le proprie figlie Cristiana, ormai unico modo per essere sicuri che ci siano sempre con la testa. #datestaapiedi

Sabatino – voto: 2008. Con Brunetta, Carfagna e Gelmini di nuovo al governo, tutti si sono sentiti ringiovaniti di almeno dieci anni. Vale lo stesso anche per Daniela Sabatino che con i suoi 35 anni entra in campo e in venticinque minuti richiama l’arbitro con un sacrosanto “Ao” e poi segna una doppietta. #youngwildandfree

Cernoia – voto: 21g. Sono dodici i gol segnati dalle Azzurre, ben tre su assist firmati Valentina Cernoia. Nonostante perpetui tentativi di gambizzarla, la numero 21 si conferma centro di gravità permanente del gioco azzurro. Forse, se Keplero l’avesse vista giocare, avrebbe teorizzato il sistema Cernocentrico. #ruotatuttointornoate

Bonansea – voto: 800900860 tra le 7.00 e le 21.00. In questo ultimo periodo, Barbara Bonansea è in forma come un Parmigiano di 40 mesi. Senza neanche doversi fingere un tecnico dell’Enel, raggira la difesa israeliana in occasione del suo splendido assist per il gol di Sabatino e, senza trucco e senza inganno, segna due gol tra cui quello della matematica certezza della qualificazione. #dogc

Boattin – voto: seven abbondante. Per un difensore passare così tanto tempo nella metà campo avversaria, dribblando a destra e a manca, solitamente è una pessima idea, un po’ come fare interviste alla BBC senza sapere l’inglese. Poi però quando vedi la velocità e la tecnica con cui Boattin si lancia verso la porta avversaria, first reaction shock. #shockbeacusewegotoEnglandbitches

Caruso – voto: 99%. Quando sei alla tua sesta presenza in nazionale e non sei un metro e ottanta, secondo le statistiche hai le stesse probabilità di segnare di testa di quelle che Luca Giurato ha di pronunciare correttamente supercalifragilistichespiralitoso. Ma tanto alle statistiche non ci crede nessuno. #aprafoco

Glionna – voto: 760 mph. Benedetta Glionna è l’opposto di Tiziano Ferro: lei va veloce e il mondo sta indietro. Non riesce a mettere la sua personale firma sul tabellino di gara, ormai lungo come lo scontrino della spesa per la vigilia di Natale, ma con la sua velocità rende evidente che l’eredità delle frecce tricolore in maglia azzurra non andrà perduta.  #azzurrorelativo

Di Guglielmo – voto: good the first. Un esordio meritatissimo che ha reso felici tutti, compresa Bergamaschi che le ha lasciato il posto in campo. Valutare la sua prestazione, visto il risultato, sarebbe come giudicare il sentore di un vino quando si è già sbronzi: non il miglior metro di giudizio. L’azzurra però lavora bene sia in fase difensiva che offensiva, con un atteggiamento e una sobrietà che si trovano più facilmente in un ottantacinquenne che non in una ragazza di ventitré anni. #tuttatesta

Bertolini – voto: 500gr. Non esulta al primo gol, applaude moderatamente al secondo e rimprovera le sue ragazze anche sul quarantasette a zero. Severo ma giusto, perchè è anche così che si costruisce un gruppo incredibile come quello azzurro. Vedere questa squadra giocare è curativo come la Tachipirina 500, che se ne prendi due, diventa Mile. #ctomioct

Giulia Beghini
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