Era il 1° giugno del 2019. Cortile d’onore di Palazzo Madama, uno spazio rettangolare, di chiara impronta rinascimentale con un pavimento decorato da marmi policromi. Uno scenario fiabesco. L’allora presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, riceve qui le calciatrici della Nazionale italiana, in procinto di salire sull’aereo che le avrebbe portate in Francia, dove di lì a pochi giorni si sarebbero disputati i Mondiali di calcio femminile, manifestazione a cui le azzurre mancavano da vent’anni.

All’incontro, oltre alle calciatrici selezionate dalla ct Milena Bertolini, erano presenti il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina, il dg Marco Brunelli, l’allora vice presidente della Lega Pro Cristiana Capotondi, il capo delegazione Barbara Facchetti (che poco più di un anno dopo sarà sostituita nel ruolo proprio dall’attrice).

Tanti sorrisi, alcuni timidi e altri curiosi, qualche imbarazzo, brividi a fior di pelle, emozioni contrastanti, commozione palpabile, qualche occhio lucido, molti sguardi increduli a guardarsi intorno, una maglia azzurra personalizzata con il numero 10 e autografata dalla ct e da tutta la squadra donata dalla delegazione alla seconda carica dello Stato.

Sensazioni e istantanee che, per chi era lì e le ha vissute in prima persona, rimarranno indelebili. “Fatevi onore restituendo orgoglio e speranza a tutti i tifosi italiani che hanno dovuto subire lo smacco di una nazionale maschile che non si è qualificata all’ ultimo Mondiale”, disse allora la presidente del Senato.

Quattro anni e un mese dopo tutto è cambiato, non solo il presidente del Senato.

1° luglio 2023 stadio Paolo Mazza di Ferrara. La Nazionale affronta l’ultima amichevole, con il Marocco, prima della partenza per la Nuova Zelanda, prevista per il 5 luglio, dove le Azzurre continueranno a lavorare in vista dell’esordio Mondiale con l’Argentina del 24 luglio.

Nella tribuna autorità presenti solo rappresentanti di Associazione Italiana Calciatori, il capo delegazione Stefano Braghin, nessun vertice della Figc o della neo nominata Divisione Serie A Femminile Professionistica.

Nemmeno la scelta della città estense fatta per “dare un segnale di vicinanza e per regalare un’occasione di divertimento e di condivisione alla popolazione dell’Emilia Romagna, così duramente provata dall’alluvione”, ha meritato una presenza istituzionale.

La mattina successiva, un breve allenamento per le azzurre alle 9.30, la lista delle 23+2 che si imbarcheranno sul volo destinazione Auckland e poi lo sciogliete le righe. Ritrovo a Roma due giorni dopo. Qui una nuova seduta di allenamento mattutina sul campo del Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti all’Acqua Acetosa e la tradizionale foto ufficiale sul campo intitolato a Gianluca Vialli.

Nel pomeriggio, prima della partenza per l’aeroporto di Fiumicino, la Nazionale ha incontrato per la prima volta la presidente della Divisione Serie A professionistica femminile, Federica Cappelletti, accolta dalla Ct Milena Bertolini, oltre a ricevere il saluto del vice ambasciatore neozelandese in Italia, Daniel Wai-Poi, accompagnato dalla Seconda Segretaria Emma Murphy e dalla Policy Adviser Claudia Grosso.

Non sappiamo cosa Federica Cappelletti abbia detto alle Azzurre in questa occasione, non ci sono nemmeno foto, post o stories dell’incontro, sappiamo però cosa ha dichiarato durante gli appuntamenti del premio Fair Play Menarini a Firenze. “La mia nomina è una bella emozione, saremo al lavoro in Federazione perché c’è tanto da fare”, ha detto la Presidente, “sarà fondamentale partire dalle basi perché solo con fondamenta solide potremo costruire qualcosa di importante. Ora facciamo un in bocca al lupo alle nostre ragazze e alla Ct per il Mondiale”.

Una vigilia di partenza parecchio diversa quindi da quella di quattro anni fa.

“Nel 2019 quando siamo partiti dall’aeroporto non ci conosceva nessuno. Adesso è diverso. Mi aspetto però il giusto equilibrio”, ha detto la Ct Bertolini al termine dell’amichevole con il Marocco, una partita disputata praticamente in trasferta visto che ben oltre la metà del pubblico presente era di fede marocchina. Un equilibrio che, evidentemente, si fa fatica a trovare.

L’alibi della poca attenzione mediatica per la nuova edizione del Campionato del Mondo a causa del fuso orario oceanico non regge. La lunga questione dei diritti tv nemmeno. La delusione (cocente) dell’Europeo dello scorso anno, quando le azzurre non sono riuscite a superare la fase a gironi, sicuramente ha rotto qualcosa nell’ambiente. Tutto questo però non è sufficiente a giustificare una partenza così in sordina da parte di una Nazionale di calcio italiana che si appresta a competere sul più importante palcoscenico mondiale.

Perché il rispetto non si deve solo alle singole calciatrici o a una selezionatrice. Le capitane vanno e vengono, così come le allenatrici. Il rispetto, quello che conta davvero, è per la maglia azzurra.

Quattro anni dopo abbiamo una Nazionale che si è qualificata per la seconda volta consecutiva alla fase finale di un Campionato del Mondo. A pensarci bene l’unica cosa che è rimasta tale e quale, visto che quella maschile è rimasta, ancora una volta, fuori dai giochi.

Detto questo, Forza Azzurre, sempre!

Tiziana Pikler

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