Sottovalutare la Svezia ai prossimi Mondiali di calcio femminile in Australia e Nuova Zelanda potrebbe rivelarsi un errore fatale.

La Nazionale nordica appare al momento in una fase instabile del suo percorso ma la squadra svedese rappresenta ancora una delle compagini più solide e ben strutturate del panorama calcistico internazionale.

Ma più di tutto la Svezia si affaccia ai Mondiali ormai alle porte con la grinta e la determinazione di voler cancellare quanto prima il ricordo della medaglia d’oro persa per un soffio ai calci di rigore a Tokyo 2020 e di un cammino ai campionati europei al di sotto delle aspettative e delle potenzialità della squadra.

Perché la Nazionale svedese che scenderà in campo in Australia e Nuova Zelanda presenta una rosa con tutte le carte in tavola per lottare per il gradino più alto del podio della competizione.

Con una formazione organizzata, fisica, tenace e cinica, la Svezia sa incassare i colpi delle avversarie con una solida rete difensiva per poi studiare gli spazi e affondare l’attacco in maniera fulminea e aggressiva.

Il coach Peter Gerhardsson è stato artefice proprio di un calcio maggiormente offensivo ed elettrizzante portato in scena dalla Nazionale, una mentalità che spinge la squadra ad affrontare a viso aperto ogni avversaria, tra coraggio e rischio, con la possibilità di agguantare una vittoria schiacciante o subire una cocente sconfitta.

Ma la voglia di riprendere il proprio posto nell’olimpo del calcio femminile mondiale potrebbe diventare un propulsore per la rinascita della Svezia che intende vivere il torneo senza riserve e oltre le ombre del passato.

Faro della rosa svedese sarà ancora una volta Caroline Seger. Classe 1985, a 38 anni, la centrocampista è pronta a disputare il suo quinto mondiale ma per la veterana si tratterà anche del quattordicesimo torneo internazionale giocato con la maglia della Svezia.

A partire infatti dal suo esordio in Nazionale nel 2005, il capitano svedese ha militato in 5 europei, 4 Mondiali e 4 Olimpiadi, in cui ha conquistato due medaglie d’argento.

La Svezia affermerà poi la sua identità attraverso i pilastri della squadra, tra cui Magdalena Eriksson, Kosovare Asllani, Stina Blackstanius e Fridolina Rolfo. Un organico di grande spessore in grado di far fronte a tutte le esigenze della competizione.

La Stella: Fridolina Rolfo

Da terzino offensivo al Barcellona femminile a versatile forza d’attacco in Nazionale, Fridolina Rolfo potrebbe rivelarsi la chiave dei piani di gioco di Peter Gerhardsson.

Protagonista di una stagione eccezionale nel club catalano Campione d’Europa in Women’s Champions League, Rolfo si è rivelata una giocatrice completa e una minaccia tridimensionale.

Il suo sorprendente impiego difensivo nel Barcellona anziché ridurre l’apporto offensivo della calciatrice sembra aver in realtà affinato il suo arsenale di abilità. In grado infatti di reggere perfettamente l’intera fascia, Rolfo gioca da ala aggiunta celata sotto le vesti di un terzino, eccellendo nella costruzione e realizzazione delle azioni d’attacco ma restando anche puntuale nella lettura degli interventi difensivi.

Unendo fisicità e visione di gioco infatti, la giocatrice non rinnega la copertura difensiva ma si afferma indispensabile nel servizio finale a centro area che si traduce facilmente nella finalizzazione della rete.

Velocità, precisione e accuratezza nei dribbling rendono Fridolina Rolfo una giocatrice imprevedibile e inarrestabile, letale nel momento in cui punta lo specchio della porta con l’efficacia di un sicario silenzioso.

Le calciatrici da tenere d’occhio

Kosovare Asllani

Tra le veterane più stabili della Nazionale Svedese, Kosovare Asllani resta ancora oggi una delle punte di diamante della rosa gialloblu.

Con più di 170 presenze con la maglia della Svezia e oltre 44 reti realizzate, la punta del Milan femminile è una costante per la formazione, un’attaccante non solo con uno straordinario fiuto del gol ma anche con una visione offensiva complessiva in grado di sfruttare ogni spazio a disposizione.

Con un’imponente esperienza di club che l’ha vista militare in quasi tutti i maggiori campionati di calcio femminile internazionale, Asllani unisce rapidità di ragionamento e movimento, con tecnica sopraffina e padronanza del possesso.

Hanna Bennison

Talento predestinato del calcio femminile svedese, Hanna Bennison è tra le convocate più giovani della rosa della Svezia ma anche tra le più promettenti.

Dalle incredibili capacità tecniche e una matura visione di gioco, la centrocampista 20enne ha da tempo ormai tutte le carte giuste per diventare tra le migliori della sua generazione.

Acquisto da record dell’Everton Women nel 2021, Bennison non ha ancora espresso davvero tutto il suo potenziale ma il suo percorso di crescita appare ora sul punto di compiere un importante salto di qualità.

Stina Blackstanius

Centravanti ideale per tecnica, fisicità e presenza sul terreno di gioco, Stina Blackstanius è la striker di riferimento della formazione svedese.

Attaccante intelligente ed elegante, Blackstanius diventa il punto di riferimento centrale delle offensive della Svezia, in grado di occupare perfettamente gli spazi necessari per trovarsi costantemente in posizione favorevole per inquadrare lo specchio della porta.

La giocatrice dell’Arsenal Women porta con sé maturità ed esperienza tattica che potranno donare stabilità all’attacco della Svezia.

Le partite della Svezia nel Gruppo G

23 luglio

Svezia-Sudafrica 17:00, Wellington Regional Stadium

29 luglio

Svezia-Italia 19:30, Wellington Regional Stadium

2 agosto

Argentina-Svezia 19:00, Waikato Stadium

La Rosa completa della Svezia

Portieri: Tove Enblom, Jennifer Falk, Zecira Musovic.

Difensori: Jonna Andersson, Nathalie Bjorn, Magdalena Eriksson, Amanda Ilestedt, Hanna Lundkvist, Anna Sandberg, Linda Sembrant.

Centrocampiste: Filippa Angeldahl, Kosovare Asllani, Hanna Bennison, Elin Rubensson, Johanna Rytting Kaneryd, Olivia Schough, Caroline Seger.

Attaccanti: Stina Blackstenius, Rebecka Blomqvist, Lina Hurtig, Sofia Jakobsson, Madelen Janogy, Fridolina Rolfo.

La Svezia nelle precedenti edizioni dei Mondiali di calcio femminile

Presenza assidua sul podio dei Mondiali di calcio femminile, la Svezia non ha ancora conquistato il gradino più alto.

L’impresa è stata sfiorata solo nel 2003 quando la Nazionale svedese ha agguantato la finale ma ha poi dovuto chinare il capo alla Germania ai tempi supplementari.

Medaglia di bronzo invece nel 1991, nel 2011 e nel 2019.

Leggi anche