Il Wolfsburg batte l’Arsenal davanti a un Emirates Stadium sold out e vola in finale della Champions League femminile.

Il Wolfsburg, quindi, affronterà il Barcellona in programma il 3 giugno al Philips Stadion di Eindhoven, nei Paesi Bassi.

Per le biancoverdi questa sarà la sesta finale di Champions. Solo il Lione ne ha giocate di più, mentre anche il Francoforte ne ha disputate 6. Per l’Arsenal, invece, la finale del 2007 rimarrà almeno per un altro anno l’unica della storia del club londinese.

Il record di pubblico

Con 60.063 spettatori, Arsenal-Wolfsburg ha stabilito diversi primati. Ha infatti infranto il record di pubblico per un match casalingo dell’Arsenal femminile, battendo il North London Derby del 24 settembre 2022 vinto 4-0 davanti a 47.367 tifosi.

Inoltre, ha superato il record di spettatori per una partita di Champions League giocata in Inghilterra stabilito proprio qualche giorno fa da Chelsea-Barcellona con 27.697 spettatori sugli spalti di Stamford Bridge. Infine, Arsenal-Wolfsburg diventa il match femminile nel Regno Unito con più affluenza, battendo il record di pubblico stabilito ben 103 anni fa, nel 1920, da Dick, Kerr’s Ladies-St Helens Ladies con 53 mila spettatori.

Inoltre, la sfida tra Gunners e biancoverdi è la quarta per numero di spettatori nella storia della Champions League e la prima partita per maggiore affluenza al di fuori del Camp Nou, che occupa per intero il podio di tale classifica.

Sugli spalti, oltre alle infortunate Beth Mead, Vivianne Miedema, Kim Little e Leah Williamson, sono presenti anche giocatrici di altre squadre della Barclays Women’s Super League, come Hayley Raso, Kate Longhurst e l’ex Arsenal Jordan Nobbs.

Queste stesse squadre si erano affrontate proprio in semifinale 10 anni fa. All’epoca il match si era disputato a Meadow Park davanti a solamente 1.406 spettatori.

La cronaca del match

Rischia di cominciare malissimo per l’Arsenal, con il VAR che interviene per un possibile calcio di rigore per un presunto fallo di mano di Lotte Wubben-Moy dopo nemmeno 2 minuti. Dopo il controllo al monitor, l’arbitra decide per la non assegnazione del rigore per via di un precedente fuorigioco biancoverde nella medesima azione.

Le Gunners passano in vantaggio col primo tiro in porta, all’11’. Lia Walti vede la corsa di Stina Blackstenius e la serve con un lancio in verticale. Nonostante Kathrin Hendrich sembrasse in vantaggio, una incomprensione tra la stessa numero 4 e Merle Frohms in uscita favorisce la svedese, che appoggia il pallone in porta con un rasoterra mancino.

Al 16’ l’Arsenal prova a rendersi nuovamente pericoloso con un lancio lungo in verticale. Questa volta Steph Catley serve Victoria Pelova, ma in questa occasione Hendrich riesce a intervenire e allontanare il pallone.

Al 18’ arriva anche il primo tiro del Wolfsburg. Lynn Wilms ci prova con una conclusione dalla distanza, ma Manuela Zinsberger respinge coi pugni. Ci prova poi al 23’ anche l’ex Jill Roord, ma il suo tiro da appena dentro l’area finisce fuori.

Blackstenius cerca la doppietta personale al 28’. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, su un tentativo di spazzare via, il pallone finisce addosso a Frida Maanum e si trasforma in un assist per la numero 25. Quest’ultima, spalle alla porta, si gira e calcia col sinistro, ma la conclusione è troppo centrale e Frohms para facilmente.

Al 41’ il Wolfsburg trova il gol del pareggio con Roord. Su un calcio di punizione dalla trequarti, Alexandra Popp con una sponda di testa serve l’olandese. Da una posizione non troppo diversa da quella in cui aveva provato il tiro in precedenza, questa volta l’ex Arsenal prende bene la mira e col mancino batte Zinsberger.

In pieno recupero, al 45+4’, Sveindis Jansdottir semina il panico tra le giocatrici dell’Arsenal. Parte palla al piede poco oltre la linea di metà campo, supera Noelle Maritz e va via anche a Walti. Poi entra in area, punta di nuovo Maritz, rientra sul destro e calcia, ma il suo tiro è debole e Zinsberger para in due tempi.

Se a inizio primo tempo il VAR aveva salvato l’Arsenal, a inizio ripresa salva il Wolfsburg. Al 47’, infatti, Blackstenius batte ancora Frohms, ma il gol viene annullato per un fuorigioco di Maritz, autrice dell’assist.

Le biancoverdi provano a rendersi pericolose soprattutto sui calci piazzati, come al 58’, quando Katie McCabe salva sulla linea un colpo di testa di Jonsdottir.

Proprio su un corner arriva il gol che ribalta la partita, al 58’. Sulla battuta di Felicitas Rauch, Alexandra Popp, posizionata nei pressi del primo palo, segna con un colpo di testa.

L’Arsenal risponde con la conclusione dalla distanza di Maanum al 62’, ma il suo tiro è troppo debole e non crea problemi a Frohms.

Al 69’ il Wolfsburg ha una occasione clamorosa per chiudere definitivamente il match. Complice il liscio di Rarafelle Souza, Jonsdottir trova Svenja Huth. La numero 10, completamente sola, entra in area e a tu per tu con Zinsberger calcia, ma il suo diagonale finisce di poco a lato.

Al 75’ l’Arsenal trova il pareggio grazie a Jen Beattie, centrale di difesa spostata a fare l’attaccante. Su un calcio di punizione dalla trequarti, la difesa del Wolfsburg prova ad allontanare il pallone lateralmente. Wubben-Moy riesce a raggiungerlo prima che finisca fuori e mette in mezzo. Sul suo cross Beattie segna di testa. Dopo un paio di minuti, il VAR convalida il gol, facendo esplodere di gioia l’Emirates.

Nei minuti finali la ricerca del gol da parte del Wolfsburg si trasforma in un assalto, ma senza successo. Dopo 7 minuti di recupero l’arbitra fischia la fine dei tempi regolamentari e si va ai supplementari.

Nel primo tempo supplementare, l’unica occasione, clamorosa, è per l’Arsenal. Al 98’ Maanum ruba palla a Lena Oberdorf e mette in mezzo un cross basso. L’ex juventina Lina Hurtig calcia quasi a botta sicura, ma trova l’opposizione di Frohms.

Al 112′, invece, l’occasione clamorosa è per il Wolfsburg. Pauline Bremer in area si crea lo spazio per calciare col sinistro, ma il suo diagonale mancino rasoterra finisce a lato per questione di centimetri. Poi al 115′ l’Arsenal colpisce una traversa con un cross di McCabe che si trasforma in un tiro che aveva colto Frohms impreparata.

Il sogno di una seconda finale di Champions per l’Arsenal si infrange al 119′ grazie ai cambi di Tommy Stroot. In un tentativo di impostare dal basso, Zinsberger scambia con Wubben-Moy. Quest’ultima si fa rubare palla da Jule Brand. La tedesca entra in area e con un cross basso trova Bremer. La classe ’96, completamente sola sul secondo palo, non sbaglia il tap-in che vale la finale. Il Wolfsburg vince 3-2 ai supplementari.

ARSENAL-WOLFSBURG 3-2 d.t.s.

Marcatrici: 11’ Blackstenius (Arsenal); 41’ Roord (Wolfsburg); 58’ Popp (Wolfsburg); 75’ Beattie (Arsenal)

Formazioni:

Arsenal (3-4-3): Zinsberger; Rafaelle, Beattie, Wubben-Moy; Catley, Walti, Maanum, Maritz (64’ Wienroither; 82’ Kuhl); McCabe, Blackstenius (64’ Hurtig), Pelova. Allenatore: Eidevall

Wolfsburg (4-2-3-1): Frohms; Rauch, Janssen, Hendrich, Wilms (105’ Hegering); Roord (123′ Blomqvist), Oberdorf; Jonsdottir (101’ Brand), Popp, Huth (90’ Bremer); Pajor (78’ Wassmuth). Allenatore: Stroot

Martina Pozzoli

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