In un’emozionante cornice composta da 76.893 spettatori presenti all’iconico Wembley Stadium, Inghilterra e USA hanno portato in scena un’amichevole dal sapore classico che non ha deluso le aspettative.

Le Nazionali, detentrici dei due maggiori titoli del calcio femminile internazionale, si sono affrontate a viso aperto e senza riserve in una gara intensa che ha visto le Lionesses campionesse d’Europa trionfare per 2-1 sulla Uswnt campione del mondo in carica.

Due squadre diverse quelle che hanno illuminato la notte londinese, protagoniste di un’amichevole da record che, almeno per quanto riguarda la squadra statunitense, supera il numero di presenze finora registrato per una partita non competitiva.

Inghilterra e USA si ritrovano sul rettangolo verde dopo quasi tre anni. La loro ultima sfida risale infatti alla SheBelieves Cup del 2020, una competizione che all’epoca segnò quasi la fine di una realtà come la conoscevamo e l’inizio di un mondo capovolto dalla pandemia. Le due Nazionali oggi si presentano cambiate quasi radicalmente, scontrandosi un po’ come se fosse la loro prima volta e ricominciando a conoscersi.

L’Inghilterra scende in campo con un assetto da combattimento “full force”. Nonostante le assenze infatti del Capitano Leah Williamson e di Alessia Russo, Sarina Wiegman può contare su una formazione titolare completa. Con Mary Earps saldamente tra i pali, la difesa a 4 si affida a Millie Bright e Alex Greenwood come centrali e le tradizionali Lucy Bronze e Rachel Daly come terzini laterali.

Keira Walsh comanda il centrocampo inglese affiancata da Georgia Stanway, mentre Beth Mead, Fran Kirby e l’eroina della finale Chloe Kelly sostengono la punta Lauren Hemp.

Della Uswnt campione del mondo invece si riconoscono solo 4 volti. Tra questi si ritrova Alyssa Naeher nuovamente a difesa della porta, alle spalle di una backline invece completamente reinventata che vede Naomi Girma e Alana Cook come coppia centrale mentre Emily Fox e Sofia Huerta si occupano delle posizioni laterali.

Il centrocampo statunitense si poggia sull’esperienza ormai consolidata di Lindsey Horan e Rose Lavelle che nel 2019 erano solo alla loro prima competizione mondiale, affiancate ora da Andi Sullivan. Chiude il reparto offensivo che vede Sophia Smith come punta centrale tra Megan Rapinoe e Trinity Rodman, con due generazioni a confronto.

Alle prime battute di gara, la Uswnt sembra voler impostare il corso della partita mettendo subito ben in mostra la pericolosità di Smith. Ma bastano pochi minuti alle padrone di casa per riprendere il ritmo e gestirlo a modo proprio. Il passo inglese appare infatti differente, più organizzato e veloce, e l’esperienza di Bronze e Mead vince facilmente i primi duelli con le coperture difensive americane.

Ed è proprio l’asse laterale sinistro che mette in moto un’azione studiata impeccabilmente e seguita dalle quattro giocatrici offensive inglesi contemporaneamente. Mead in possesso aspetta con intelligenza che sopraggiunga Hemp a centro area e serve proprio lì un ottimo passaggio per la punta. Cook in posizione sceglie bene il tempo del tackle ma l’intervento risulta debole e impreciso, Hemp arriva quindi puntuale sul pallone e a pochi passi dalla porta batte Alyssa Naeher non troppo reattiva.

Gli USA ad ogni modo non restano inerti a guardare. Costretta al primo cambio in seguito a un duro scontro tra Stanway e Fox che vede il difensore statunitense subire l’intervento, la formazione ospite alza il pressing offensivo.

In seguito a una costruzione dal basso inglese infatti, Lindsey Horan affronta Stanway nella metà campo inglese, rovinando il suo possesso. Sophia Smith allora si avventa sul pallone liberato e in una manciata di secondi si gira e colpisce immediatamente il primo palo con un rasoterra affilato e chirurgico. 1-1 al 28′ minuto.

L’Inghilterra torna quindi in attacco forte di una straordinaria visione di gioco di Walsh e dagli sviluppi di un calcio d’angolo, Hailie Mace, subentrata a Fox, colpisce Walsh in area di rigore nel tentativo di anticiparla sul pallone. L’arbitro lascia proseguire l’azione che riparte da Naeher e si prolunga per ben due minuti prima di essere fermata da una chiamata del VAR in ritardo.

L’on field review punisce inevitabilmente il fallo con un calcio di rigore che ricorda molto gli eventi della semifinale dei Mondiali di Francia 2019. Questa volta però sul dischetto arriva Stanway che spiazza Naeher e riporta l’Inghilterra in vantaggio.

Ancora una volta gli USA sono costretti a inseguire ma riescono a farlo bene soprattutto nella trequarti offensiva. In un’ottima azione rapida e ben organizzata, Rodman mette in moto con un tocco di prima la corsa di Sophia Smith che affronta quindi Millie Bright. La giovane stella statunitense vince il confronto con un tunnel e serve perfettamente Rapinoe a centro area che però lasciare scorrere il pallone accarrezzando con il tacco per Trinity Rodman nuovamente nella sua posizione e del tutto isolata. L’attaccante non sbaglia e trova il gol del pareggio.

Ma la direttrice di gara viene richiamata ancora al VAR e un fuorigioco dubbio annulla la rete alla Uswnt. Prima della fine del primo tempo, Smith continua a mettere in difficoltà Bright che è costretta a fermarla con un fallo da cartellino giallo.

Di rientro dagli spogliatoi, le due squadre trovano un particolare equilibrio nel gioco. Il possesso inglese resta superiore ma le statunitensi non restano indietro e si affacciano nella metà campo avversaria.

Un calcio di rigore insolito viene assegnato agli USA ma il chiaro errore arbitrale viene corretto nuovamente dal VAR che fa riprendere la gara. Non cambia dunque il risultato per tutta la seconda frazione e l’Inghilterra trionfa dunque in casa su un’acerrima rivale.

Ad ogni modo, la rivalità sul campo resta confinata entro i 90 minuti di gioco e le due squadre danno esempio di sportività prima e dopo la gara.

Come Megan Rapinoe aveva infatti anticipato nel pre-partita, Beth Mead aveva contattato le giocatrici statunitensi offrendo il supporto inglese in seguito alle rivelazioni del report investigativo di Sally Yates che denunciava un sistema di abusi nel calcio femminile USA.

A inizio partita quindi, le due Nazionali si sono unite in un messaggio universale che pretende ancora una volta la protezione delle giocatrici. Entrambe le squadre hanno poi indossato una stessa fascia nel corso della gara.

Infine la serata si chiude con un insolito scambio di magliette: Chloe Kelly è stata infatti sorpresa da Brandi Chastain presente al Wembley e le due atlete hanno scambiato le maglie poiché accomunate da una celebre esultanza, a 23 anni di distanza.

Finale perfetto per una notte che ha riportato spensieratezza e sportività al calcio femminile dopo l’ondata di oscurità dell’ultima settimana.

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