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Benvenute in NWSL, Angel City e San Diego Wave: in scena il primo derby californiano

Si accendono finalmente le luci dell’NWSL sulla California nel momento in cui Angel City e San Diego Wave scendono in campo per la loro prima partita ufficiale.

Una partita dal sapore particolare perché è proprio il derby del Sud della California a dare il benvenuto alle due squadre nella lega e nella Challenge Cup 2022.

L’atmosfera che si respira a Los Angeles è entusiasmante e rasserenante al tempo stesso, come il pacifico crepuscolo che accompagna il calcio d’inizio.

Angel City e San Diego Wave saranno probabilmente sempre legate a doppio filo in NWSL. Non soltanto per motivi geografici ma anche per il tempismo che ha visto i due club approdare nella lega nello stesso momento, dando vita a una sfida emozionante ancora prima di scendere sul terreno di gioco.

Contemporaneamente e quasi parallelamente, infatti, i due team hanno preso forma e vita fianco a fianco, muovendo i primi passi e mettendo a segno i primi colpi come in un “botta e risposta” tennistico.

Los Angeles, la città degli Angeli, così intensa, accecante e misteriosa, è progenitrice di una squadra che nasce dall’idea di una donna che in apparenza non poteva essere più lontana dal calcio. Attrice straordinaria, attivista determinata e filantropa combattiva, Natalie Portman vedeva suo figlio idolatrare Alex Morgan e Megan Rapinoe alla pari di Lionel Messi e Karim Benzema. E in quella pura testimonianza di uguaglianza ha trovato l’ispirazione per cambiare il volto del calcio, per renderlo più di uno sport. Dal suo progetto e dall’esperienza imprenditoriale di Julie Uhrman, Kara Nortman e Alexis Ohanian ha origine una dirigenza cosmopolita e variegata, specchio dell’immensa metropoli californiana.

San Diego, culla di una società viva, energica, solare, melting pot culturale grazie anche alla sua posizione quasi di confine, è apparsa invece come la risposta ideale a una domanda che si era già proposta ad altri scenari senza trovare mai soluzione. San Diego Wave nasce invece dall’idea di una donna che del calcio femminile ha fatto il suo regno. Jill Ellis, ex allenatrice della Nazionale Statunitense Femminile campione del Mondo nel 2015 e nel 2019, assume per la prima volta il ruolo di presidente del club, un club che intende svilupparsi intorno a una dirigenza totalmente femminile.

Quella tra Angel City e San Diego Wave diventa quindi proprio una sfida tra donne, protagoniste di tutti i reparti dei club, di tutte le posizioni più importanti di queste imprese sportive e imprenditoriali.

Eni Aluko porta la sua esperienza ormai ben consolidata al servizio di Los Angeles, come Sporting Director di Angel City. Jill Ellis affida il compito di General Manager invece a una collaboratrice fidata, Molly Downtain, accanto a lei nello staff vincente della USWNT dal 2015 al 2019.

Il testa-a-testa si avvicina lentamente al rettangolo verde. La scelta dei generali che avrebbero condotto in battaglia le due squadre è impeccabile da entrambi i lati del derby. Angel City corteggia e conquista Freya Coombe, coach britannica che aveva reso NJ/NY Gotham FC la rivelazione della stagione NWSL 2021. Anche San Diego Wave si affaccia al panorama inglese e porta in NWSL un’allenatrice che aveva già dimostrato di saper far brillare un diamante grezzo, vale a dire Casey Stoney, leader di un Manchester United Women che con lei al timone aveva scalato rapidamente la piramide della Football Association.

E infine si scende in campo, si formano le squadre, nascono le rose che permetteranno a un’idea di diventare realtà e a un progetto di prendere vita. Due icone del calcio femminile statunitense diventano ora leader di una nuova scommessa, di un nuovo inizio, di una storia che profuma già di cambiamento e innovazione.

Da una parte, il simbolo di Los Angeles, di una comunità leale, fiera, appassionata: Christen Press, una giocatrice che ha sacrificato proprio le sue radici per riuscire ad affermarsi al di là di un’ombra che sembrava incombere costantemente su di lei e che adesso torna a casa e lo fa da vincitrice.

Dall’altra parte, una leggenda del volto moderno di questo sport: Alex Morgan, che si rimette in gioco pronta a ricominciare nonostante una carriera che non ha nulla da dover dimostrare.

Morgan e Press rappresentano inoltre due voci fondamentali che hanno lottato e rischiato per garantire un indispensabile cambiamento in NWSL, per rendere il sistema della lega statunitense un posto migliore e sicuro per la generazione di calciatrici che verranno dopo di loro. E come tali adesso scendono in campo, protagoniste non soltanto di una nuova avventura ma di una storia che loro hanno scritto.

Le due formazioni che si sono affrontate Sabato 19 Marzo sono già promessa di una stagione che merita di essere vissuta.

Angel City si mostra infatti con DiDi Haracic tra i pali, ultimo guardiano di un muro difensivo formato da Vanessa Gilles, Madison Hammond, Jasmyne Spencer e il capitano Ali Riley. Il centrocampo presenta l’esperienza di Cari Roccaro e Savannah McCaskill affiancata alla scoperta di Danielle Weatherholt. Ma è l’attacco a riservare l’attesa maggiore. E se il debutto di Jun Endo si accompagna al ritorno da titolare di Tyler Lussi, Christen Press scende in campo per la prima volta dalle Olimpiadi di Tokyo e lo fa con la lucidità e l’equilibrio mentale di chi ha messo se stessa al primo posto e adesso è pronta per rinascere.

Per San Diego, Casey Stoney si affida ai suoi punti di forza: una giacca dallo stile ineccepibile, un refrigeratore come postazione a bordo campo e una propensione per lo sviluppo dei talenti più giovani. Ben 5 giocatrici infatti hanno debuttato nel professionismo proprio in occasione del derby californiano, e 3 di loro l’hanno fatto da titolari: Kelsey Turnbow, Amirah Ali e la scelta numero uno alle college draft di Novembre Naomi Girma, partner centrale di difesa accanto alla prima calciatrice della storia di San Diego Wave, Abby Dahlkemper. E se il reparto offensivo viene affidato all’esperienza di Jodie Taylor e all’intraprendenza di Katie Johnson, mentre Alex Morgan e Sofia Jakobsson pregiano la panchina, è Kailen Sheridan a rivelarsi simbolo di stabilità e solidità per la squadra di San Diego.

Natalie Portman lancia la monetina che apre le porte dell’NWSL al derby del Sud della California e poi va a intonare cori al megafono davanti alla sua curva, con un entusiasmo contagioso che profuma di novità e ottimismo. Mentre il calcio d’inizio dà il benvenuto ad Angel City FC e San Diego Wave nella terza edizione della Challenge Cup.

In campo si affrontano due squadre che inevitabilmente devono imparare a conoscersi e a ritrovarsi tra i reparti adesso ancora sconnessi. Ma barlumi di identità si scorgono già nelle prime battute della gara.

Christen Press, lontana dal campo in seguito alle Olimpiadi e di ritorno da una necessaria pausa che le ha permesso di ristabilire il suo equilibrio mentale, sembra rinata e pronta a riprendere esattamente dal punto in cui aveva lasciato. La sua forma è nitida, energica, raffinata, il suo atteggiamento agonistico è una minaccia. Christen Westphal prova a contenerla ma l’unica davvero in grado di fermarla è Kailen Sheridan. Per l’ex portiere di Gotham diventa quasi una missione personale quella di impedire a Press di mettere a segno la prima rete nella storia di Angel City e anche i suoi tentativi più letali vengono sventati dall’estremo difensore.

Nella trequarti offensiva opposta invece, San Diego bussa allo specchio della porta di Haracic in particolar modo con Katie Johnson. L’attaccante, proveniente dal Chicago Red Stars, sfugge ripetutamente a una morsa difensiva imprecisa e prende le misure degli spazi in area, inserendosi tra le linee e pretendendo il suo posto con fiuto da striker.

La prima frazione termina quindi con un legittimo 0-0 ma nessuna delle due squadre intende accontentarsi nella partita inaugurale delle rispettive storie.

Al rientro dagli spogliatoi infatti, Casey Stoney inizia a spingere sull’acceleratore e se Dahlkemper lascia il posto a Kaleigh Riehl, il tempo a disposizione di Amirah Ali arriva al termine mentre Alex Morgan dà ufficialmente avvio alla sua nuova missione.

Nonostante i cambi di San Diego però, è Angel City a scuotere l’equilibrio e l’entusiasmo dei tifosi di “casa”. Dopo un primo tempo impeccabile in cui la sua connessione con Christen Press sembra voler candidarsi ad ossatura delle azioni offensive della squadra, Savannah McCaskill dimostra la completezza della sua forma e ricevendo in area un lancio lungo ideale di Ali Riley, svetta di testa e scrive il primo capitolo delle marcature di Angel City. La curva di Los Angeles esplode mentre l’intera squadra corre verso la panchina per celebrare il primo gol con tutto l’organico.

Ma San Diego non rinuncia a nulla e continua a mettere sotto pressione la difesa di LA. Anche Jakobsson calca il terreno di gioco nei minuti finali ma all’81’, un calcio d’angolo di Marleen Shimmer, alla sua prima partita da professionista, trova inaspettatamente Riehl che compare all’improvviso tra Hammond e Gilles e con tutto il corpo realizza un tap-in storico per la squadra.

Termina così sull’1-1 il primo derby della California, un risultato non soltanto giusto ma che mette anche in mostra le bozze dei progetti di Stoney e Coombe e anticipa un futuro entusiasmante. Più dei punti condivisi e delle prime impressioni però, ciò che resta di questa partita è la sensazione di rinnovamento che questi due team ispirano, la speranza di aver recuperato in parte la purezza di un nuovo inizio e di aver aperto al tempo stesso un’era diversa per la NWSL, moderna, brillante e, si spera, migliore.

Nel primo turno di Challenge Cup invece, il pareggio tra Angel City e San Diego Wave è il quarto su 6 gare disputate. Ad aver conquistato i 3 punti sono solo infatti il North Carolina Courage, che ha superato per 2-0 il NJ/NY Gotham FC, e il Chicago Red Stars, che si è imposto su Houston Dash per 3-1 con una prestazione sontuosa di Mallory Pugh.

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