Sta tutto nel recupero palla di Pandini, l’assist d’esterno di Bonetti, poi il controllo e sparo di Ajara Njoya contro la porta di Giuliani. Nella pratica, lo 0-2 dell’Inter nella “stracittadina” contro il Milan non racconta soltanto il pressing alto vincente di tutta la squadra di Guarino, ma anche la splendida intesa nata tra le due attaccanti nerazzurre.

A pensarci bene, Bonetti e Ajara Njoya si conoscevano già e si sono rincontrate nel giro di pochissimo tempo. Entrambe hanno infatti avuto una breve parentesi nell’Atletico Madrid, dal gennaio di quest’anno sino alla fine della scorsa stagione. Bonetti ha poi scelto il nerazzurro in estate, Ajara Njoya è arrivata soltanto in ottobre, ma ha cambiato in un lampo la stagione dell’Inter.

Si dirà che non è mai semplice entrare e lasciare il segno a stagione in corso, eppure Ajara Njoja ha deciso di farlo perfino nel momento più difficile della sua nuova squadra. Dopo la sconfitta di Pomigliano, la prima in campionato, la centravanti fa infatti l’esordio a Genova contro la Samp e vede le compagne capitombolare 3-0. Sette giorni dopo, contro la Roma, la camerunense deve accontentarsi inizialmente della panchina. Guarino la chiama allora a raccolta, verso la metà del secondo tempo, lei entra e sblocca la partita nel finale. Così Njoya non si ferma più: prima di ieri 3 gol in 4 partite, nel derby decide invece di buttare giù la porta del Milan con un tracciante di rara potenza.

A servirla, dicevamo, è stata Tatiana Bonetti che continua a divertirci disegnando calcio. La difesa rossonera non è mai riuscita a prenderla, né a leggerne le giocate. Il gol non lo ha trovato per questione di centimetri, ma il tris di ieri porta eccome la sua firma. L’estro creativo dell’ex viola sembra combinarsi a meraviglia con l’atletismo e la fisicità di Njoya. Guarino pretende adesso conferma di questa intesa straordinaria nella prossima sfida di campionato: c’è il Sassuolo di Piovani, secondo e solo a +3 dalle nerazzurre. Njoya, Bonetti ma non solo intendono infiammare la corsa alla zona Champions League.

Manfredi Maria Tuttoilmondo

Photo LiveMedia/Francesco Scaccianoce

Leggi anche