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Corinne Diacre confessa: “Non mi fido più di Amandine Henry come capitano”

Il percorso di Corinne Diacre alla guida della Nazionale francese femminile non sembra destinato a migliorare nel prossimo futuro. In una recente intervista rilasciata alla testata L’Equipe, l’allenatrice non ha usato mezzi termini per definire l’ambiente che circonda la squadra. Da anni infatti in aperto conflitto con alcune delle più importanti veterane della Nazionale, Diacre non torna sui suoi passi almeno per il momento e riconferma le sue scelte.

Nelle ultime convocazioni valide per le qualificazioni ai Mondiali del 2023, non figurano infatti i nomi di Amandine Henry ed Eugénie Le Sommer. Due assenze imponenti per le Blues che Corinne Diacre giustifica con brutale onestà.

Non c’era più fiducia”, ha ammesso Diacre in riferimento all’ex capitano francese Henry, che a Novembre 2020 aveva criticato apertamente la gestione della coach. “Avrei preferito che ne avesse parlato con la persona interessata prima che con i media, i panni sporchi si lavano in famiglia”, ha concluso la CT.

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Amandine Henry era stata tra le prime fautrici della ribellione che aveva seguito i Mondiali di Francia 2019, quando un gruppo di veterane della Nazionale aveva provato a contattare la Federcalcio francese per domandare un cambio di leadership in panchina. Il mancato sostegno della Federazione aveva dunque inasprito i rapporti tra le giocatrici e l’allenatrice, spingendo il portiere Sarah Bouhaddi a lasciare la squadra per prima.

Che il destino di Le Sommer sarebbe stato presto il medesimo di Henry era ormai scontato. A riguardo, Diacre si è rivelata anche più cinica. “È stata una scelta. Mi baso sulle prestazioni ma anche su ciò che è meglio per la squadra tra chiamare le veterane e costruire qualcosa di nuovo. Chiamare solo le veterane non funziona a lungo termine”. Un discorso legittimo sulla carta, ma difficilmente riscontrabile in realtà, considerate proprio le performance dell’attaccante francese in forza all’OL Reign in NWSL.

Entrambe le calciatrici sono ad ogni modo ancora convocabili per Diacre. Sembra essere migliorato invece il rapporto con il ritrovato capitano Wendie Renard. Il difensore dell’Olympique Lione era stata la prima in realtà a contrastare l’allenatrice scrivendo a riguardo anche nella sua autobiografia, dopo che la CT le aveva revocato la fascia da capitano.

Wendie è onesta e leale. Abbiamo ripreso un dialogo, so che possiamo fidarci l’una dell’altra. È una leader e penso che abbia fiducia nel progetto. Abbiamo un obiettivo comune.”, ha confidato la coach.

Non è mancata un’ulteriore stoccata al vetriolo rivolta ad alcune giocatrici di Francia 2019. “Ci sono calciatrici che dovrebbero ringraziarmi perché le ho portate ai Mondiali pur non essendo più indispensabili per il gioco. Dobbiamo rinnovarci, a piccoli passi.”.

I rapporti con le Blues sembrano nel complesso discreti almeno negli ultimi tempi. Ribadendo la sua autorità indiscussa, Corinne Diacre riconosce di aver trovato un nuovo equilibrio nella vicinanza con la squadra, cercando di dosare la sua presenza e i momenti in cui preferisce lasciare alle giocatrici i loro tempi e spazi.

Lo sguardo di Diacre è rivolto al futuro. Ma le lotte intestine che ancora turbano lo spogliatoio della Nazionale francese mettono a rischio la presenza di colonne del calcio femminile come Henry e Le Sommer ai prossimi Europei e Mondiali. Un azzardo per la squadra considerato anche il recente infortunio di Amel Majri, vittima della rottura del legamento crociato.

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