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Ai ballottaggi di Vilnius ha vinto il Movimento 5 gol – Le pagelle ignoranti di Italia – Lituania

All’Italia contro la Lituania è riuscita una goleada scoppiettante come dei popcorn in un microonde. Il problema è che la Svizzera, manco a dirlo, è stata puntualmente al passo. Le Azzurre arrivano quindi allo scontro diretto contro le elvetiche, previsto per il 26 novembre, con gli stessi punti e la stessa differenza reti ma non con la stessa voglia di salire sul tetto d’Europa. D’altronde ci sono delle vere tradizioni italiane da mantenere.

Giuliani – voto: 444. Dopo aver dato per dispersa la sua compagna di reparto, ormai punta aggiunta, decide di finire la partita giocando come centrale riportando la difesa a quattro. Purtroppo però la numero uno azzurra non riesce a godersi del tutto la partita in totale relax per colpa della numero 9 lituana che fa capolino ogni tanto, a sorpresa come una marmotta della Val di Sole. #4stelline4paperelle

Linari – voto: 8. Solo in un paio di occasioni viene messa in difficoltà da quella scheggia impazzita della numero 9, per il resto gioca una partita onesta e attenta, tenendo le redini del giro palla e dell’impostazione del gioco azzurro. Al gol della sua compagna di reparto inizia ad esultare senza contegno ma poi si ricorda di non essere in Senato. #disSenato

Lenzini – voto: 188 mslm. Si è fatta trovare pronta a chiudere la diagonale difensiva nelle rare occasioni avute in attacco dalle lituane, come si è potuto apprezzare dalle riprese aree fatte dai 188 metri di altezza del cestello della gru sulla quale si trovava il cameramen, impegnato contemporaneamente nel turno del suo secondo lavoro da gruista. Prezioso il suo assist per Giacinti, a riprova del fatto che la difesa azzurra ha una dote che va dal catenaccio alle catenine d’oro. #telescopico

Gama – voto: b00mb3r. Ci sono leggende metropolitane di tutti i tipi: il mostro di Loch Ness, l’autostoppista fantasma, la maledizione di Tutankhamun, gli alligatori nelle fognature di New York e i difensori con i piedi storti. Il capitano non solo si fa tutta la fascia, ma caccia in porta un pregevolissimo pallone mettendo a tacere tutte queste chiacchiere da bar. #convergenza

Bergamaschi – voto: AV002. In generale prestazione a cinque stelle, corre come un treno sulla fascia che non fa più fermate neanche per pisciare e va dritto in porta senza più pensare, che la fascia è bella anche se fa male, che torneremo ancora a tirare, che forse però è il caso di passarla a un certo punto, magari prima della linea di fondo. #holdtheline

Caruso – voto: 9+. Semplice e un po’ banale il gol di Caruso, per Mina e Celentano quasi prevedibile, ma non per la difesa lituana che si fa tagliare con un grissino. Si conferma così non solo il contributo al gioco azzurro della numero 18 ma anche quello al saldo reti decisamente positivo delle ragazze di Bertolini. #Riomare

Galli – voto: 17.00. Al contrario della partita contro la Croazia, Bertolini decide di schierare Galli fin dall’inizio e la sua scelta viene ripagata: l’assist arriva sui piedi di Gama è delicato come una vellutata e puntale come il tè delle cinque a Westminster. #qualityamdquantity

Bonansea – voto: +27% La cosa più bella di Bonansea non sono le discese sulla fascia o gli slalom tra le avversarie, per altro vere spine nei fianchi delle lituane in questa partita. La cosa più bella è il sorriso che ha ogni volta che deve iniziare a giocare, mentre canta l’inno è semplicemente felice come il curatore di un museo che vede la Ferragni in coda alla biglietteria. #innoallagioia

Cernoia – voto: Fuori classifica. Al dodicesimo minuto segna una punizione che tutti, gli spettatori, l’allenatore delle lituane, i quattro italiani sugli spalti di Vilnius e anche i fan di Un giorno in Pretura, definirebbero bella da Dio. La Rai ha quindi deciso giustamente di regalare a tutti l’atmosfera soffusa e il silenzio adeguati per prendersi un momento di raccoglimento e apprezzare tutta la bellezza di quel gesto. #mancinodedios

Pirone – voto: 100€ a cofanetto. Tiziana Alla ha parlato di una “Quattro giorni da sogno” e non stava parlando di uno Smartbox. Anche stavolta, infatti, Valeria Pirone ha lasciato la sua firma, segnando di testa il secondo gol della cinquina azzurra. Senza scarpe, senza paura, senza limiti e senza età. #youngwildandfree

Giacinti – voto: 8++. Ci sono legami molto forti come quello tra le persone e la propria terra d’origine, tra il bidone dell’umido e le piante di chi non ha il pollice verde o tra i tavoli che ballano e le autobiografie dei quindicenni. Ma mai nessun legame sarà così forte come quello tra Valentina Giacinti e i gol sul filo del fuorigioco. Ma, d’altronde, lo dice anche la saggezza popolare: tira di più un filo di fuorigioco che un carro di buoi. #attaccantiebuoideipaesituoi

Guagni – voto: caricamento al 88%. Dopo la prima partita di riacclimatamento, inizia a fare sul serio, servendo un assist pennellato per Caruso che da lì non può sbagliare. Deve ancora ingranare un po’ per tornare agli standard a cui era abituata ma manca poco per vederle fare da zero a cento in meno tempo di Baby K. #cheGuagnit’assista

Salvai – voto: 7 abbondante. Bertolini la chiama dalla panchina dicendole “Entri al posto di Gama” e lei giustamente si fionda in attacco. Ma la soddisfazione principale che Salvai ha regalato ai tifosi è stata proprio entrare dalla panchina. È da questo tipo di cambi infatti che si vede quanto l’Italia sia cresciuta, partendo proprio da una panchina che non regala sogni ma solide realtà. #immobildream

Girelli – voto: 290 milioni. Vedere Girelli che in una partita non segna è un po’ come vedere le eclissi. Succedono così raramente che quella volta che ci sono nessuno ha gli occhialetti per vederle senza bruciarsi la retina e quindi ci si crede solo perchè lo dicono al telegiornale. Tra l’altro, per restare in clima Europei, l’ultima volta che Girelli non ha segnato con la maglia azzurra i campionati europei non si disputavano perché c’era solo un continente e si chiamava Pangea. #bigbangtheory

Glionna – voto: 7+. Entrata nella ripresa, non riesce a contribuire al tabellino dell’incontro nonostante qualche buona occasione. L’importante però era giocare, perché mettere minuti nelle gambe è come caricare il telefono, lo devi fare con anticipo se non vuoi trovarti agli Europei con il 2%. #charging

Soffia – voto: 6 piccina. Per farla sentire a suo agio, in quanto più giovane delle azzurre in campo, Bertolini chiede all’arbitro in divisa azzurrina di farsi una treccia bionda a tutta testa in stile Elsa di Frozen che, accompagnato con il freddo lituano, avrebbe creato quel clima da Disneyland adeguato per far divertire una giovincella come lei. #letitgo

Bertolini – voto: 32 denti. Carolina Morace è l’unica che in telecronaca può chiamare la ct delle Azzurre Milena senza che suoni come una mancanza di rispetto. Quando a fine partita Morace fa notare quasi incredula a Bertolini che ha una panchina con delle vere giocatrici sedute sopra, la ct le fa una battuta sui vecchi tempi e poi la guarda con gli occhi di chi ne ha viste tante e il sorriso di chi le ha convocate tutte #Chiamamipernome

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