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Freedom FC, il progetto del nuovo club: “Puntiamo alla B in tre anni”

La Freedom FC è una nuova società di calcio femminile, nata ufficialmente il 2 luglio di quest’anno e con sede a Cuneo. Molto curiosi di conoscere l’ambizioso progetto del club, abbiamo intervistato direttamente il Presidente della Freedom Danilo Merlo e il direttore sportivo Luca Vargiu. Queste le loro parole:

Come nasce e si sviluppa il progetto Freedom FC?

Danilo Merlo (Presidente Freedom FC): “Il progetto Freedom è nato come idea nel 2020 durante il lockdown, quando siamo stati investiti dalla pandemia e ci siamo trovati negli uffici da soli con diverso tempo a disposizione. Ho così iniziato a ragionare su una squadra di calcio, non sapevamo ancora se maschile o femminile. Poi, ho proseguito in questo studio dall’aprile dell’anno scorso fino al maggio di quest’anno.

La scelta di fondare una società di Calcio Femminile è stata dettata dal confronto con alcune realtà dello sport italiano e dall’intento di riportare a Cuneo il calcio femminile con un prossimo ritorno nelle massime divisioni. Di seguito, ho voluto immaginare uno scenario differente dal solito: non solo la creazione di una prima squadra, ma principalmente circondarmi di persone con un livello di preparazione piuttosto alto e soprattutto di grande etica.

Preferisco parlare di progettualità, piuttosto che di parte economica. Il progetto prevede intanto una squadra di Eccellenza. Dopo avere incontrato il ds Luca Vargiu e un paio di altri collaboratori, spiegando chiaramente le mie intenzioni, abbiamo iniziato a muoverci in ottica Calciomercato. Nasce così la Freedom FC, che prende questo nome per la “libertà” della figura femminile.

Abbiamo già iniziato a guardare a tutta una parte di sviluppo per lo sport strutturato, lo sport per le categorie fragili e lo sport per le famiglie meno abbienti. Inoltre, è nostra intenzione presentare il nostro progetto alle scuole con il supporto delle direzioni didattiche e dei tecnici federali. Abbiamo poi fatto firmare un codice comportamentale ed etico che dovranno rispettare tutte e tutti.

Come noterai, il nostro è un progetto altamente professionale. La sua durata è di quindici anni e sarà sviluppato fortemente nei prossimi due-tre. Stiamo già lavorando ad una “Casa Freedom”, che sarà un centro con due campi regolamentari ed uno a 7: vogliamo costruire una cantera funzionale, continuativa e capace di portare talenti in prima squadra. Strutturemo un settore giovanile che prevederà sin da questa stagione Under 12, Under 15 e Under 19. Abbiamo l’obiettivo di portare almeno 500 ragazze sul campo, creando tra qualche anno una Scuola Calcio, una Scuola Portieri, un College e un’Academy. Nel giro di due anni puntiamo alla Serie B, nel giro di cinque-sei vorremmo esordire in Serie A.

Cerchiamo infine di arrivare entro tre anni alla gestione autonoma della società: stiamo già impostando in tal senso delle attività di crowdfunding. Aggiungo che nessuno di noi, al momento, percepisce uno stipendio o ha degli incentivi. Non le nascondo che ho deciso di investire personalmente con la mia azienda, ma l’investimento dovrà portarci nei prossimi 2-3 anni all’autosufficienza”.

Parlando della prima squadra, avete già tesserato delle calciatrici di categoria superiore. Come avete fatto a convincerle?

“Guarda, ti dico che il meglio deve ancora arrivare: siamo in contatto con una calciatrice che ha fatto la Champions League. Ma lascio parlare adesso il mio direttore sportivo, Luca Vargiu, aggiungendo solamente che siamo una delle poche società che al 15 luglio aveva già completato tutta la rosa”.

Luca Vargiu (ds Freedom): “Ti spiego come abbiamo lavorato: siamo partiti da un mister, che è già da anni nel professionismo ma che ha deciso di sposare un progetto a lungo termine. Il tecnico ci ha poi stilato una lunga lista di desideri. Abbiamo quindi contattato queste ragazze, con le quali abbiamo voluto confrontarci. Quando hanno sentito parlare del progetto, hanno deciso tutte quante di accettare la nostra proposta. A questo livello, la differenza non la fa la moneta, perché le ragazze valutano tanti altri aspetti oltre quello economico. La vera forza è stata quella del progetto.

Con questa rosa e questi nomi, la nostra squadra potrebbe affrontare già un altro tipo di campionato: per intenderci, anche in Serie C potremmo giocare ad alti livelli”.

Il vostro è un progetto senz’altro molto ambizioso. Cosa promettete di dare a tutto il movimento nei prossimi anni?

Danilo Merlo (Presidente Freedom FC): “Serietà e continuità. Intendiamo portare avanti progetti sani, continuativi, con un futuro importante ed un risvolto sociale. Il mio motto è “non solo denaro”: certo, è un mezzo che può aiutarti nella costruzione di un progetto, ma la parte più importante resta quella dei valori e delle persone di cui ci circondiamo.

Vedo uno sviluppo molto importante nel calcio femminile: il mondo è cambiato, per fortuna. Sotto certi aspetti, gli sponsor sono oggi più sensibili al femminile che al maschile, soprattutto nelle piccole realtà. La nostra società sarà gestita come una vera e propria impresa, senza chiacchiere e proclami. Vogliamo soltanto fare bene e lasciare il segno”.

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