Coppa Italia femminile Fiorentina Femminile Juventus Women

Tris della Fiorentina alla Juventus. Viola in finale di Coppa Italia Femminile



La Fiorentina femminile torna in finale dopo cinque anni battendo la Juventus Women

Fuori in 180 secondi. Perché in fondo bastano solo tre minuti o poco più alla Fiorentina femminile per indirizzare il corso della partita e le sorti della semifinale.

Un successo che sa di rivincita, quello della Viola sulla Juventus Women in semifinale di Coppa Italia. Perché proprio le bianconere infransero il sogno della Fiorentina di conquistare il terzo trofeo nazionale consecutivo nella stagione 2018/2019, ultima volta che la squadra toscana è approdata in finale. Con la vittoria in trasferta quindi, la squadra di Sebastian De La Fuente ripaga la Juventus con la stessa moneta, negando alle detentrici della Coppa la possibilità di aggiungere in bacheca il quarto trofeo della loro storia, il terzo consecutivo.

Una sfida che la Fiorentina ha affrontato giocando con il cronometro, facendo all-in sui primi venticinque minuti di gioco, prima ancora che la Juventus possa organizzare le idee e dare un assetto alla partita. Un incubo ad occhi aperti quello vissuto dalle bianconere in avvio di gara, un incubo che sembra avere anche nomi e cognomi.



Il primo, quello di Veronica Boquete che trascina la squadra e affronta la Juventus a viso aperto, impavida, correndo palla al piede anche sola contro quattro avversarie. È sua la punizione che fa tremare la traversa di Peyraud-Magnin, un proiettile intelligente con il nome della sua vittima inciso sopra. A fare da sicario è però Janogy a pochi centimetri dalla rete. Il “pulpo” spagnolo poi si “sporca le mani” di persona dal dischetto.

Il nemico pubblico numero due delle bianconere è invece proprio Madelen Janogy, che contro la Juventus vede “viola” e realizza la seconda doppietta stagionale a Biella.

Una Fiorentina che gestisce tempi, spazi e ritmi di gioco. Sul 2-0 allenta la morsa offensiva, permette alla Juventus di respirare, crescere, creare, lasciando il peso delle responsabilità anche su Schroffenegger tra i pali. E il portiere viola quasi “stuzzica” la calma e la lucidità delle bianconere con una prontezza di riflessi provvidenziale.



Per le padrone di casa, il motore del gioco è sempre alimentato da Barbara Bonansea che elude la marcatura difensiva e taglia rapidamente le linee, concedendo anche a Bragonzi il tap-in della speranza. Ma la Fiorentina non si scompone, e affonda fulminea il colpo di grazia dopo soli cinque minuti della ripresa, puntuale e gelida, come una condanna. Ogni occasione mancata pesa sul corpo e sulla mente della Juventus che corre contro il tempo in una missione ormai impossibile.



Squadre all’attacco

La prima Juventus di Giuseppe Zappella, subentrato a Joe Montemurro, riporta in campo titolari Barbara Bonansea, Cristiana Girelli e Cecilia Salvai, ma soprattutto schiera quattro pilastri offensivi. Alle veterane lasciate in panchina da Montemurro si affiancano infatti anche Sofia Cantore e Asia Bragonzi, per un 4-4-2 votato all’attacco.

Un atteggiamento che però la Fiorentina di De La Fuente conosce bene e assume da tempo, affidandosi ai propri titani offensivi: la coppia imprescindibile Catena-Boquete in alternanza tra le linee d’attacco e le punte più avanzate Miriam Longo e Madelen Janogy. A spuntarla è proprio il coach viola che si avvale dell’esperienza di uno schieramento ormai consolidato e affiatato.

Elemento chiave proprio di un gioco fluido e perfezionato col tempo è Michela Catena che non solo sembra completare Boquete come yin e yang ma è onnipresente sul terreno di gioco, dal pressing alto che procura il calcio di rigore ai ripiegamenti difensivi che permettono il recupero del possesso. Illuminata e illuminante, Catena si conferma anima di una squadra rivelazione.



Una Fiorentina gelida e spietata s’impone tatticamente e fisicamente su una Juventus che forse pensa già al futuro e alla prossima stagione.

Una Viola che gioca senza riserve e senza timori, con pressing alto e gestione totale della partita. A raggiungerla in finale sarà la vincente di Roma-Milan, per dar inizio forse a un nuovo capitolo del calcio femminile italiano.

Rita Ricchiuti

Leggi anche