La qualificazione alla Champions League rappresenta un traguardo prezioso per ogni team della Serie A e non solo. Di solito questo obiettivo viene conteso dalle squadre di fascia alta, ma alle volte emergono delle eccezioni, e quest’anno potrebbe toccare al Bologna, considerato il grande miracolo della stagione attuale. Ma c’è un discorso da affrontare: non sarebbe soltanto un successo sul campo, ma potrebbe anche trasformarsi in una leva di sviluppo per l’intera città. Un’eventuale partecipazione del Bologna a questa prestigiosa competizione europea potrebbe infatti innescare una serie di benefici economici, turistici e mediatici per la città emiliana.
Qualificazione in Champions: l’aspetto economico
Partiamo dall’aspetto economico. L’aumento dei premi UEFA, passati da 3,2 a 4,4 miliardi di euro, garantisce ai club partecipanti una grossa quota di questo montepremi. In particolare, il Bologna avrebbe diritto (per la sola partecipazione) ad una somma che oscilla dai 15,6 ai 18,6 milioni di euro. Ogni vittoria in una partita della fase a gironi porterebbe nelle casse del club altri 2,1 milioni di euro, mentre per ogni pareggio si aggiungerebbero 900.000 euro. Risorse non trascurabili che potrebbero essere reinvestite per rafforzare la squadra o per migliorare le infrastrutture del club.
Certo, il miracolo non è stato ancora completato. Mancano diverse partite da giocare, e il Bologna si trova quarto a +3 dalla Roma, altra squadra in grande salute. Al momento i felsinei sono i favoriti, ma dovranno affrontare le restanti partite come se fossero vere e proprie finali. I punti di distacco dalla sesta in classifica, ovvero l’Atalanta, sono invece 7: un dato che potrebbe risultare decisivo nel caso la Serie A dovesse riuscire a conquistare l’accesso extra alla Champions (ovvero il quinto posto in classifica).
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Dal merchandising al turismo
Il merchandising costituisce un altro fronte dal grande potenziale. Prendendo come esempio l’Atalanta, si nota che nel 2019, per via della partecipazione alla Champions League, ha visto aumentare le vendite di prodotti ufficiali del 56%. Questo dimostra come l’esposizione mediatica internazionale possa incrementare in modo notevole la vendita di gadget, maglie e prodotti legati al brand del club.
Per quanto riguarda i ricavi del botteghino, si stima che l’Atalanta abbia incassato tra 1,2 e 1,3 milioni di euro a partita durante le proprie apparizioni in Champions League. Un’indicazione importante, che suggerisce un ulteriore canale per aumentare gli introiti. La crescita del numero degli abbonamenti è un altro effetto diretto della qualificazione alla Champions League, testimoniato da un incremento del 17% (parlando come sempre dell’Atalanta).
Il turismo è uno dei settori che più di tutti potrebbe beneficiare della partecipazione del Bologna alla Champions League. Si stima che l’indotto turistico per ogni partita disputata in casa durante la competizione possa ammontare a circa 3 milioni di euro, generando quindi un impatto minimo complessivo di 12 milioni di euro soltanto per la fase a gironi. Se la squadra dovesse avanzare fino alla semifinale, la stima dell’indotto arriverebbe a toccare almeno i 6 milioni di euro per l’evento. Cifre che sicuramente farebbero comodo alla città di Bologna.
