La Norvegia batte le Filippine nell’ultima giornata del Gruppo A del mondiale femminile e raggiunge gli ottavi di finale.
Nonostante la crisi interna dovuta agli scarsi risultati delle prime partita (sconfitta 1-0 contro la Nuova Zelanda e 0-0 contro la Svizzera) e allo sfogo di Caroline Graham Hansen, che ha poi chiesto scusa, a cui si aggiunge l’indisponibilità della stella Ada Hegerberg, infortunatasi prima del fischio iniziale contro la Svizzera, la Norvegia riesce a passare il girone.
Le scandinave, infatti, vincendo 5-0 contro le Filippine si portano al secondo posto con 4 punti e accedono agli ottavi di finale grazie a una migliore differenza reti rispetto alla Nuova Zelanda.
La Norvegia torna al gol in Coppa del Mondo dopo essere rimasta a secco per 3 partite consecutive tra i quarti di finale della scorsa edizione (sconfitta per 3-0 contro l’Inghilterra) e le prime 2 giornate di questo girone. Per le norvegesi 3 match consecutivi ai mondiali senza andare a segno rappresentano un record negativo.
Le rossoblù confermano la loro tradizione positiva contro le squadre esordienti ai mondiali. Contro le debuttanti (escludendo la prima edizione del 1991, in cui tutte le nazionali erano all’esordio), la Norvegia ha ottenuto 9 vittorie su 9 con 34 gol segnati, 3 subiti e 6 clean sheet.
La cronaca del match
La Norvegia impiega appena 6 minuti per trovare il vantaggio grazie alla calciatrice della Roma Sophie Roman Haug. La difesa filippina non riesca ad allontanare il pallone e Thea Bjelde mette un cross sul secondo palo, dove Roman Haug con una conclusione mancina al volo batte Olivia McDaniel. Poi la stessa classe ’99 firma il raddoppio con un colpo di testa al 17’ su cross di Vilde Boe Risa.
La Norvegia schiaccia le Filippine nella loro metà campo con un possesso di palla che si attesta attorno al 75% e vanno alla ricerca di altri gol necessari per la differenza reti. Roman Haug si conferma la giocatrice più pericolosa, essendo l’unica a inquadrare lo specchio. In particolare, sfiora la tripletta poco prima della mezz’ora con quello che sarebbe stato uno splendido gol di tacco, negatole dal salvataggio sulla linea di Hali long.
Dopo le tante polemiche attorno alle sue dichiarazioni, al 31’ Hansen trova il gol che vale il 3-0. Su un pallone allontanato male dalla difesa delle Malditas, la numero 10 è la prima ad arrivare e dopo aver stoppato il pallone ed essersi girata ha battuto McDaniel con un tiro dalla distanza.
Le Filippine si affacciano per la prima volta dalle parti di Aurora Mikalsen al 39’ con un tiro da fuori area di Angela Beard troppo debole e centrale parato facilmente dalla norvegese. Per la nazionale asiatica si tratta della seconda conclusione nello specchio in tutto il torneo.
L’avvio di ripresa per le Filippine è shock, con un autogol di Alicia Barker su un cross di Frida Maanum al 48’. Poi l’arbitra con l’aiuto del VAR assegna un rigore alla Norvegia per un fallo su Guro Reiten. La stessa numero 11 dal dischetto spiazza McDaniel, segnando il quinto gol scandinavo al 53’.
La situazione si complica ulteriormente quando al 67’ dopo l’esame al VAR l’arbitra opta per il rosso diretto per Sofia Harrison, entrata in campo solo 10 minuti prima, per un fallo su Thea Bjelde.
Fino al fischio finale la Norvegia mantiene saldamente il controllo del match, provando comunque a segnare altri gol. La rete del tennistico 6-0 arriva in pieno recupero, con il colpo di testa di Roman Haug su assist di Reiten che vale la tripletta per la calciatrice della Roma.
NORVEGIA-FILIPPINE 6-0
Marcatrici: 6’, 17’, 90+5′ Roman Haug; 31’ C. Graham Hansen; 48’ aut. Barker; 53’ rig. Reiten
Formazioni:
Norvegia (4-3-3): Mikalsen; T. Hansen, Mjelde, Bjelde (68’ Sønstevold), Harviken (82’ Bergsvand); Boe Risa, Reiten, Maanum (69’ Engen); C. Graham Hansen (82’ Jøsendal), Haavi (69’ Sævik), Roman Haug. Coach: Riise
Filippine (4-4-2): O. McDaniel; Long, Beard, Barker (57’ Randle), Quezada (82’ Abrahamsen); Cowart, Sawicki (75’ Bugay), Eggesvik, Flanigan (57’ Harrison); Bolden (75’ C. McDaniel), Guillou. Coach: Stajcic
Martina Pozzoli
